Vi ricordate com’era videogiocare tanti anni fa? Quando sui nostri computer girava roba come Demon Stone, che per essere completata senza incappare in un qualche bug richiedeva voti di castità, penitenze e periodi di digiuno spirituale? Se il più delle volte su PC era possibile risolvere questi errori installando delle patch, su console non c’era questa possibilità, poi introdotta dall’attuale generazione. Questo è stato un bene e un male allo stesso tempo: un bene per ovvie motivazioni, un male perché molti sviluppatori si sono adagiati sugli allori, riducendo i periodi di beta testing dei loro prodotti, e pensando “poco male, se salta fuori qualche bug lo risolviamo con una bella patch post-lancio“. Una parte del risultato di questo ragionamento è The Witcher 2: Assassins of Kings.
Il titolo di CD Projekt Red uscì in una prima edizione su PC il 17 maggio 2011, pieno zeppo di problemi. Il più lampante era il sistema di DRM, ovvero la protezione anti-pirateria, che causava al gioco diversi rallentamenti e un aumento dei tempi di caricamento, ma ce n’erano anche tanti legati alle missioni secondarie, che nel giro di un anno furono risolti, almeno in parte. 11 mesi dopo, il 17 aprile 2012, il gioco arrivò anche su Xbox 360, con una versione che, a detta degli sviluppatori, sarebbe dovuta essere “riveduta e corretta” (chiamata, infatti, Enhanced Edition). Tutto fumo negli occhi, purtroppo, come mi sono accorto dopo già poche ore di gioco.
In The Witcher 2 torniamo a vestire i panni di Geralt di Rivia, lo Strigo, che in quest’avventura dovrà indagare per scoprire chi è stato il misterioso assassino del Re che l’ha incastrato. Se parliamo di grafica della versione PC, nonostante l’esagerazione di alcune recensioni che l’hanno addirittura catalogato come “nuovo punto di riferimento per i GdR“, non si può negare che il lavoro svolto sia stato più che discreto. Su Xbox 360, a malincuore ma per forza di cose, è stato necessario ridurre la qualità per permettere al titolo di girare senza troppi problemi su un hardware ormai datato come quello della console Microsoft.
Certo, vedere ancora nel 2013 delle texture che impiegano 4-5 secondi a caricare, vi può lasciare solo con la voglia di inzuppare il disco nel latte a colazione e farvelo sparire nello stomaco. Il tasto più dolente di The Witcher 2 sono, comunque, le missioni: la maggior parte delle volte, il gioco vi indica molto vagamente un obiettivo da compiere, senza darvi indicazioni su eventuali luoghi da raggiungere per completarlo. Il risultato è che ci si ritrova a vagare per la mappa quasi sempre senza sapere cosa dover fare, o dove doversi recare, finendo seppelliti sotto un grande senso di frustrazione (anche perché i caricamenti sono decisamente frequenti, e doversene sorbire uno ogni due minuti, senza neanche avere la certezza di muoversi verso la direzione giusta, manderebbe al manicomio chiunque). A contribuire a ciò, quando poi finalmente ci viene dato un punto sulla mappa da raggiungere, capita spesso che sia errato per qualche oscuro motivo, o che scompaia per poi riapparire in una sezione completamente random della mappa. Inoltre, ad inizio articolo ho citato non a caso Demon Stone: ho ancora ben scolpiti nella mia mente i tanti bug che mi impedirono di completarlo, e con The Witcher 2 ho praticamente fatto un salto indietro nel tempo. Davvero non è possibile, né giustificabile, che nel 2012/2013 in un gioco del genere siano presenti errori come personaggi che dovrebbero compiere azioni e non lo fanno, porte che non si aprono, PNG che si incastrano tra loro o all’interno di oggetti, e tante altre situazioni che costringono a ricaricare un precedente salvataggio nella speranza che il bug non si ripresenti.
Ok, CD Projekt era nato come team praticamente indipendente, ma il successo del primo The Witcher ha portato ai polacchi tanti bei soldini, e stavolta avevano dalla loro parte anche delle grosse società che si sono occupate della distribuzione del gioco (Warner Bros. e Atari in America e Namco Bandai in Europa), quindi non ci sono scuse. A gioco completato (sì, ho avuto il coraggio di finirlo), non ho grosse difficoltà a dirvi che The Witcher 2 è per me uno dei peggiori giochi di ruolo di questa generazione, un prodotto troppo grezzo per essere venduto in negozio allo stesso prezzo di un titolo come Dark Souls o Skyrim (dove sono più propenso a giustificare certi bug, vista la mole di contenuti).
Voi che l’avete giocato, siete d’accordo con me? O siete riusciti a finire tutto senza bug? Che dite, la facciamo tutti insieme una preghiera per sperare che il terzo capitolo non sia una tale schifezza?
– Mario Ferrentino –