Eccoci di nuovo qui, pubblico dell’Isola, con un nuovo ospite, Emanuele Velluti autore della saga Le Ombre della Dea, di cui abbiamo recentemente presentato il primo capitolo, Sovrastare il destino.
Benvenuto sull’Isola Illyon, Emanuele. Come da routine, visto che sei qui per la prima volta, vuoi presentarti ai nostri lettori?
Ciao a tutti e grazie per avermi ospitato. Mi chiamo Emanuele Velluti, ho 28 anni e sono di Roma. Sono un “aspirante scrittore”, questo è il termine giusto secondo me.
Hai detto aspirante, significa che ancora non ti ritieni uno scrittore a tutti gli effetti?
Le cose da imparare sono tante, io sono un autodidatta a tutti gli effetti, non ho studi alle spalle, solo fantasia e passione. So che non basta avere una bella storia ed un buon modo per raccontarla, quindi cerco di apprendere costantemente, soprattutto dagli errori e dalle critiche. Imparo da ogni passo che faccio lungo il cammino e solo quando le cose che scrivo avranno il giusto successo potrò definirmi uno scrittore. Per ora sono un aspirante.
Come è nato il tuo primo libro, Le Ombre della Dea? Hai scritto altro prima, che però non hai ancora pubblicato?
Ho iniziato a scrivere per dare forma alle cose che fantasticavo. Il primo libro l’ho scritto a 18 anni e da allora ho sempre continuato a raccontare storie, anche se in modo del tutto amatoriale. Con Le ombre della Dea ho tentato la strada dell’autopubblicazione, e lo trovo un ottimo modo per iniziare a farsi conoscere. La storia è nata per caso, come iniziare a percorrere una strada solo per vedere dove può portarti, ed improvvisamente mi sono ritrovato in un mondo che aveva molte cose interessanti da raccontare. È una storia che ha preso forma e corpo grazie a mio “fratello” Stefano Pescosolido, con il quale abbiamo pensato gran parte della trama insieme, e ai consigli della mia ragazza Valentina Reale. Come mi piace dire, è una storia a tre teste e due mani!
Quale dei tuoi personaggi senti più vicino? O, se tu stesso dovessi diventare un personaggio del tuo libro, che tipo di personaggio saresti?
In ogni storia che scrivo la maggior parte dei protagonisti sono le persone che fanno parte della mia vita. Di solito nei ringraziamenti mi diverto a citarli come si farebbe con i personaggi di un cast e, proprio come per degli attori che interpretano dei ruoli, non sempre sono affini con le loro personalità. Sono degli incipit da cui parto. Ciò che mi spinge a raccontare delle storie è la stessa passione con la quale da bambino immaginavo dei mondi dei personaggi giocando. Tutti ci siamo divertiti da piccoli a sognare di essere degli eroi che vivevano delle fantastiche avventure, io lo faccio ancora adesso inserendomi nei personaggi dei miei libri. Il cacciatore de Le ombre della Dea è una mia versione romanzata!
Fra i tuoi ringraziamenti ho notato, però, anche qualcuno non propriamente riferito a persone di tua stretta conoscenza, ma relativo a una figura del panorama musicale nipponico. Come si relaziona la musica alla tua opera.
La persona che ho ringraziato è GACKT, cantante e attore giapponese. La sua musica è per me una grande fonte di ispirazione, le sue canzoni sono la colonna sonora delle mie storie. Prima di scrivere un capitolo passo giorni ad immaginarlo come fosse una specie di puntata di un anime o un serial televisivo, quindi molte situazioni sono accompagnate dalla giusta melodia, sia per caricare che per ammorbidire una scena. Certo, è qualcosa che ha effetto solo nella mia mente, ma mi diverto un sacco ad immaginare come le mie storie un giorno possano diventare un film, un anime, o una serie tv. Mi piace sognare in grande.
Visto che ne hai parlato, hai in mente un possibile cast per un eventuale film?
Assolutamente! È un’altra delle cose che mi diverte fare, anche se solo a libro finito inizio a pensare ad un cast di attori veri e propri. Ma non voglio rivelarli per ora, perché usciranno fuori con le illustrazioni definitive dei personaggi che farà Valentina Reale.
Sovrastare il destino è solo il primo capitolo del Le Ombre della Dea. Per i successivi credi di mantenere gli stessi personaggi o di crearne di nuovi?
Nel primo libro c’è un protagonista a cui ruotano attorno altri personaggi molto importanti che nel secondo libro diventaranno protagonisti a loro volta. Verranno introdotti personaggi nuovi, mentre altri che in questa prima parte sono solo accennati rivestiranno un ruolo fondamentale.
Come è stato il rapporto del pubblico con il tuo libro? C’è qualcosa che con il senno del poi avresti cambiato anche in relazione ai commenti?
Sicuramente avrei dato più importanza all’editing, cosa che non ho fatto, apportando solo correzioni amatoriali. Questa è una cosa di cui mi pento, ma che posso giustificare con l’inesperienza. Per rimediare a questa leggerezza, però, provvederò a far uscire una nuova versione del primo libro sottoposta ad un buon editing, per inaugurare l’uscita del secondo. Il finale invece, nonostante sia piaciuto alla maggior parte delle persone, è stato giudicato da molti un po’ frettoloso, ma è stata una scelta voluta. Credo che lasci ben in sospeso la storia ed aumenti la voglia di andare a leggersi il secondo, che sono sicuro darà loro soddisfazione!
Oltre a Le Ombre della Dea, hai altri testi in cantiere?
Di scritto nulla, ma nella testa sta prendendo forma un fantasy ispirato alla Bibbia.
Alla Bibbia?
Sì. Partendo proprio dalla genesi. Sarà ambientato in tempi moderni, ed ho intenzione di rimettere in discussione l’origine stessa dell’umanità basandomi sulla Bibbia stessa.
Sicuramente è un’idea interessante… se non particolare. Posso chiederti come è nata?
Da un vecchio fumetto che disegnai nell’adolescenza. Le prime storie che ho iniziato a raccontare l’ho fatte a fumetti, una passione che poi è stata sorpassata dalla scrittura. Ma sono stato sempre molto interessato alle religioni e a quelle domande esistenziali che pongono, anche non essendo io un religioso.
Non trovi sia un po’ una contraddizione non essere religioso e scrivere di un testo sacro?
Non sono religioso nel senso stretto del termine. Non sopporto le religioni e i loro dogmi, ma sono molto incline alla spiritualità. Non sono ateo, ma non seguo nessuna religione. Ho delle idee, ma nessun credo. L’universo è troppo immenso per avere la presunzione di avere in mano la verità.
Anche questa è una visone un po’ particolare, devo ammetterlo. Ma visto che siamo in chiusura, facci un saluto e lascia un messaggio ai nostri lettori spiegando loro perché dovrebbero leggere il tuo libro.
Grazie infinite per lo spazio ed il tempo che mi avete dedicato voi dell’Isola Illyon. Chiunque voglia avventurarsi in un fantasy dove non ci sono razze o magie, ma un mondo medievale che passo dopo passo scoprirà il sovrannaturale, che fa parte della sua realtà fino ad essere sconvolto completamente, si faccia avanti. Sono sicuro che amerete i suoi personaggi e piangerete e riderete con loro!
Dall’Isola Illyon, per il momento è tutto, vi salutiamo e vi rimandiamo al sito di Emanuele e alla sua pagina Facebook.
–Eleonora Carrano–