Conclusosi l’E3, vogliamo fare un’analisi dei videogames fantasy che ci attendono sulle console di prossima generazione. Prendiamo in esempio giochi sia orientali che occidentali: temi diversi possono incontrare un pubblico ampio? O qualcuno la spunterà sull’altro?
LE LACRIME DI GIOIA CHE SI RADICANO NEL PASSATO, LA PERFEZIONE CHE CI ASPETTA NEL FUTURO…
Square Enix, nel bene e nel male, è parte integrante della storia dei videogiochi sia nella parentesi SquareSoft che nella forma attuale e della storia recente. In questa manifestazione a Los Angeles abbiamo avuto modo di ripercorrere pezzi importanti del nostro passato di videogiocatori con annunci sull’attesissimo Kingdom Hearts 3 e sul variegatissimo brand di Final Fantasy.
Sì, avete capito bene, dopo tante critiche per lo spezzettamento dell’intera saga su diverse console, Nomura torna a farci sognare. Nel lontano 2002 il mio caro Babbo (Natale) premia i miei sforzi di bravo bambino studioso regalandomi una delle favole che più ho apprezzato nella mia vita. I personaggi dei videogiochi e cartoni animati della mia infanzia, tutti raccolti in un disco che ha saputo far viaggiare la mia fantasia e bagnare i miei occhietti castani. Rigiocarlo oggi, ci metterei la mano sul fuoco, mi farebbe lo stesso effetto. La cara Square Enix, aldilà della barriera delle esclusività di singola console, si manifesta sia in casa Microsoft sia in casa Sony, zittendo i fautori delle sterili ConsoleWar che in questo clima di next gen stanno affliggendo nuovamente il mondo videoludico facendoci fare la pace con il mignolino e facendoci sentire in fondo di nuovo pronti a vivere un’ esperienza unica in compagnia del portatore del KeyBlade. Indubbiamente i nostri cuori si apriranno di nuovo alla fanciullezza e al fascino naif , che nessun graficone stellare, nessun mmorpg fatto con lo stampino e nessun fantasy open world può pensare di equiparare.
Vi sfido a non piangere con questo video.
Portare a termine la missione divina di evangelizzare il mondo con una favola fantasy memorabile da anni attesa, riporta la casa nipponica in auge più che mai. Ricordiamo che la cara Square sta scontando qualche annetto di purgatorio agli occhi di una schiera di fan che ne ha giudicato l’operato con occhio critico e spesso severo indipendentemente dalla bontà delle opere presentate, etichettandole come un perpetuarsi di un qualcosa di già visto alla regia (FF XIII), condito da un deragliamento dai binari d’oro (il pure sistema di combattimento a turni “morto” con FFX) su cui viaggiava spedito il treno della saga di Final Fantasy. Io però non mi sento di bocciare questa casa per il suo recente passato. Raccontare storie magiche sì, ma strizzando un occhio all’innovazione e senza paura di osare, è sinonimo di coraggio e talento. Molte sfaccettature e tante maschere ha cambiato la serie nel corso delle ultime due generazioni, con cambi di stile nel registro di narrazione, cast di personaggi sempre diversamente assortiti, gameplay unici e non canonici, e ognuno è stato osteggiato da alcuni e osannato da altri. Secondo voi la verità sta nel perpetuare la stessa formula nel corso di anni, come ci insegnano alcuni brand blasonati anche di ambito discostante dal fantasy, o nel seguire il naturale sviluppo di una società dinamica che punta a un neo-futurismo artistico nella più emblematica delle arti moderne che è l’intrattenimento videoludico?
Vi propongo di seguito un gioco che, a mio parere, metterà finalmente d’accordo tutti e riporterà la regina delle software house di ambito RPG sul trono che le spetta!
MONDI SCONFINATI E INFINITE POSSIBILITA’ SAZIERANNO LA NOSTRA SETE DI AVVENTURA…
Partiamo dalla saga che al giorno d’oggi, data la sua longevità, ma allo stesso tempo grazie alla sua intramontabile bellezza e la sua capacità cangiante di adattarsi alle richieste del giocatore moderno senza disdegnare il passato , risulta essere la più famosa, parliamo di The Elder Scrolls!
La saga, dopo aver fatto perdere la vita sociale a molti nerd come il sottoscritto, tenta di dare il colpo di grazia alla nostra voglia di uscire di casa realizzando ciò che segretamente abbiamo sempre sognato. Chi non si è mai ritrovato a pensare, confrontandosi con i propri amici sulle gesta del proprio eroe alter-ego virtuale a mò di chi ce l’ha più grosso, a quanto sarebbe bello sfidare tutti in una battaglia all’ultimo sangue multigiocatore, fondare gilde e diventare capo di una fetta da eroi come noi, e vivere in cooperativa fantastiche avventure? Elder Scrolls diventa Online, e sembra che lo stia facendo nel migliore dei modi! Fedeltà all’ambientazione, la sensazione di essere in un RPG e non in un MMO legato a storia e quest anonime finalizzate alla crescita del personaggio e quant’altro, e l’abbattimento della barriera del PC sbarcando anche su console, fanno sì che il fantasy classico si globalizzi a tutto tondo e che raggiunga un target ancora più ampio. Guildwars 2 e World of Warcraft tremano già mentre Daggerfall e altre location prendo vita nelle nostre reti!
Ed infine parliamo di ciò che sempre più sta prendendo posto nel nostro cuore dei videogiocatori: lo Strigo, Geralt di Rivia!
I CD Project con The Witcher sono entrati di diritto nell’olimpo delle migliori software house, sia per il loro lavoro pregevole e meraviglioso, che per la loro umiltà e l’immedesimazione del giocatore utente col prodotto finale, così come per il saper rispondere sempre positivamente alle richieste, caratteristica non comune a tutti e che al giorno d’oggi andrebbe seguito come dogma.
Un gioco che nel corso del tempo ha saputo innovarsi, migliorarsi e che è diventato vera pietra miliare e termine di paragone dello standard moderno dell’RPG occidentale. Il passaggio totale alla struttura free roaming con abolizione di suddivisione della storia in capitoli, più l’annullamento dei tempi di caricamento, che così favorisce la creazione un’esperienza priva di punti morti, non può far altro che giovare al titolo, che adesso offre un mondo di gioco vivo, pulsante e estremamente vario. Open world diventa quindi sinonimo di next gen, in ogni ambito videoludico. Le scelte morali e le decisioni danno ulteriore profondità a The Witcher 3, che approfondisce questo suo aspetto che ha fatto in parte la fortuna della serie e di molti altri team di sviluppo (Bioware su tutti). L’elevatissimo tasso tecnico e una giocabilità perfezionata fanno di questo titolo un prodotto da avere al primo giorno di lancio!
Dunque, abbiamo visto le differenze più evidenti che saltano all’occhio: se la scuola di pensiero orientale punta al fiabesco ingenuo, al fascino di un eccentrico stile ucronistico e tendente al crossover di ambientazioni, quella occidentale segue invece la via della leggenda, dell’epico e di un setting maturo e dark. Direi che possiamo in ogni caso guardare con grande fiducia nella prossima generazione del fantasy videoludico, che pesca il meglio dal passato, lo plasma con il futuro e crea un prossimo presente radioso. I giocatori possono dormire su morbidi guanciali e fare sogni d’oro, o di mithril se lo considerate più pregiato! Voi siete d’accordo? O siete più orientati verso una delle due “fazioni”?
–Jonathan Campione–