Oggi ci immergiamo nell’immaginario fantasy di Angelo Cardillo, autore de “Il Giglio – Al tempo dei draghi”, in cui piani malvagi, un ordine di sole donne e un gruppo di due fanciulle chiamate “Il Giglio“ compiono una pericolosa missione…
Il Giglio – Al tempo dei draghi inizia in maniera abbastanza crudele: due gruppi di dieci bambine vengono tenute prigioniere, in due diversi spazi. Il primo gruppo in una cella buia e fredda, tra cui si distingue tra di loro una bambina dai capelli scuri, occhi verdi e orecchie allungate, mentre il secondo in un fossato esposto perennemente al sole. La più caratteristica di quest’altro gruppo ha invece una pelle scura ma dei capelli lisci e bianchi come la neve, e gli occhi rossi delicati che non le permettono di vedere bene di giorno. Improvvisamente queste bambine, da entrambi le prigioni vengono portate via da una donna incappucciata che le scorta in un atrio dove ragazze più grandi si prendono cura di loro, vestendole, lavandole e sfamandole.
Da quel momento verranno addestrate da questo ordine alla lotta, alla seduzione e ad altre arti, e preparate per quelle che saranno le loro missioni future. Divise in gruppi di due le bambine, quella dai capelli bianchi come la neve e la bambina con le orecchie a punta diventano migliori amiche, facendosi chiamare Luce (la protagonista con le orecchie a punta) e Tenebra (la protagonista con i capelli bianchi come la neve), sviluppando anche un rapporto di amore non solo fraterno.
Mandate in missione presso una nobildonna, Luce e Tenebra devono svolgere il loro compito di assassine, che però fallisce miserevolmente, fallimento che porta le nostre due protagoniste alla ricerca della loro preda presso il vasto mondo che le circonda, venendo a contatto con la specie maschile che fino a quel momento, date le rigide regole del loro ordine, non avevano mai avvicinato. Si immergono così in un mondo in cui Elfi, Uomini, Nani e orchi convivono facendosi la lotta tra di loro, ma scoprendo anche che queste razze considerate malvagie in fondo in fondo non lo sono poi così tanto.
La parte iniziale del libro l’ho trovata un po’ caotica: l’addestramento delle due ragazze viene descritto per sommi capi, passando subito alla parte attiva del romanzo in cui le protagoniste vanno avanti inseguendo un uomo che devono uccidere. In compenso mi è piaciuta molto la parte descrittiva degli scontri, dettagliati al punto giusto e riportati in maniera lineare, senza troppi giri di parole che possano confondere il lettore. Il romanzo è stato scritto in maniera fluida ed agile, facendo diventare la lettura piacevole e non noiosa. I dialoghi tra Luce e Tenebra in alcuni tratti sono un po’ particolari: questo loro scambio di dolcezze sottolinea maggiormente il grande legame che c’è tra le due sorelle\amanti, ma molte volte mi è sembrato alquanto imposto, quasi come se lo scrittore si fosse obbligato a scrivere quelle parole.
Nonostante tutto, però, “Il Giglio” è un romanzo che si legge facilmente, molto interessante da seguire e da divorare tutto d’un fiato. Il finale aperto fa intuire che ci sarà un seguito per questo nuovo fantasy italiano, una continuazione che metterà insieme i vari pezzi del puzzle di questo nuovo mondo. Quindi non posso fare altro che restare in attesa di recensire anche gli altri volumi!
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–Myriam Pierri–