Le vicende amorose possono diventare un leit-motiv pericoloso o stimolante per le vostre sessioni? Cerchiamo di capirlo assieme!
Nel corso del precedente articolo (che trovate simpaticamente QUI) ci siamo lasciati con un interrogativo: i PG sognano l’amore? I giocatori sognano che i loro PG sognino l’amore? I giocatori sognano l’amore che i loro PG devono vivere…? A queste e numerose altre domande risponderemo oggi: per la serie, quando non c’è Marzullo con i suoi quesiti, sappiamo comunque farci del male da soli.
I giocatori di ruolo (di seguito, Gctrdrl, anche se fa molto codice fiscale) sono fondamentalmente dei sognatori: sognano che i loro personaggi diventino imbattibili, sognano di poter ottenere tesori e ricchezze che consentano ai propri PG di essere imbattibili, sognano che il DM faccia errori di gestione o si cacci da solo in un vicolo cieco fatto di logica e di inoppugnabilità tale per cui i personaggi diventino imbattibili (es: il gruppo conserva e NON smarrisce l’oggetto potentissimo che nei piani del povero DM doveva essere riconsegnato al PNG tal dei tali, oppure stringe amicizie con PNG il cui intervento potrebbe squilibrare il gioco – pensate ad azzeccare un successo critico nella Diplomazia o nella Leadership o nella Seduzione verso PNG come Drizzt do’Urden, Aragorn, Elrond, Arwen, lady Alustriel e così via…). Quindi, i Gctrdrl sognano l’imbattibilità in un gioco di fantasia, attorno ad un tavolo da gioco. Si, si sanno accontentare, cullando tutto sommato sogni modesti.
Ma i Gctrdrl sono persone normali (si spera…) e essendo esseri umani (si spera anche questo…) hanno anche un sesso, sono uomini e donne dalla mente attiva e fantasiosa: per questo, scelgono di interpretare personaggi appartenenti ad un ben definito sesso, maschile o femminile. Non si sfugge a questa regola (e se per caso interpretate dei Forgiati o dei Costrutti asessuati, siete dei colossali guastafeste, lasciatevelo dire). Cioè implica anche che, per coerenza e correttezza di gioco, nonché per amore del realismo – e, alle volte, per vincere la noia di certe sessioni o aggiungere un pizzico di perversione al gioco, che non fa mai male – tra i personaggi spuntino delle simpatie. Il che di solito implica che scene di grande pathos, tenerezza e forza, dolcezza e passionalità che farebbero la fortuna di un romanzo rosa, di questo tenore
vengano poi giocate da persone un tantino differenti, grossomodo di questo calibro
tra le quali difficilmente si può indovinare chi gestisce il personaggio maschile e chi, invece, il femminile (sebbene ci siano buone possibilità che sia il tipo con gli occhialetti e la lunga e fluente coda di cavallo ad arrogarsi questo ruolo…) il che, ammettiamolo, spezza un po’ la magia dell’immagine precedente. Se invece la tenerezza non è scemata, oh, i gusti sono gusti!
Tornando in tema: nel momento in cui due personaggi (e non necessariamente di sesso opposto) conoscono l’amore per precisa volontà dei Gctrcvnpgoff##dscx (scusate, si è impallata la tastiera…), essi saranno probabilmente condannati ad una vita di stranezze: stranezze di cui il connubio razziale è spesso quello più sorprendente
e fatto di relazioni che normalmente non verrebbero in mente nemmeno ad uno psicopatico: uomini con nani, halfling con elfi, draghi con gatti, cani con cavalli, e così via.
A queste strane relazioni un tantino (leggi: moltissimo) forzate dal punto di vista razziale, spesso fanno seguito ulteriori deviazioni mentali che spingono i Gctrdrl a scegliere di legare tra loro esponenti dei sessi più disparati: creature asessuate che sognano l’amore sono sempre state il terrore, dal punto di vista gestionale, di un DM (Pinocchio e l’Uomo di Latta de il Grande Mago di Oz sono probabilmente stati i precursori di creature inanimate ma con sensibilità e sentimenti), così come tutte quelle strane creature dalla sessualità controversa come Draghi, lucertoloidi, angeli, demoni, wargs, maiar, cactus e… naturalmente i rapporti omosessuali dei personaggi. Oh, non fate quelle facce! PG di questo genere sono capitati almeno una volta nella vita ad ogni DM fortunato abbastanza da gestire simili situazioni al tavolo di gioco… e decine di volte ad ogni DM sfortunato. In particolare, non può non essere mai accaduto di dover gestire un gruppo nel quale uno dei pg gestito da un ragazzo fosse una donna e avesse tendenze saffiche.
Connubi di razza e sesso improbabili, dunque, caratterizzano spesso le giocate di ruolo, e queste , altrettanto spesso, divengono o catalizzatrici di eventi ben giocati che arricchiscono una trama già ben orchestrata oppure divengono causa di distrazione ed ilarità nei momenti topici, ammazzando ben presto ogni tipo di pathos costruito con fatica ed arte dal Master di turno.
Prima di affrontare le categorie dei “roleplayer in love”, diteci: quali esperienze di questo tipo avete vissuto in prima persona al tavolo da gioco, quali arbitri o quali giocatori?
–Leo d’Amato–