Francesca Costantino, l’autrice della saga I Figli di Baal, è venuta a trovarci su Illyon, e l’occasione è stata ghiotta per porle alcune domande sul primo volume della sua trilogia, ovvero La Guida Rossa.
Allora Francesca, iniziamo subito! Pensi che la tua esperienza di appassionata del fantasy videoludico classico abbia influenzato molto il tuo libro?
Salve a tutti! Sì, la mia ispirazione è anche tratta da videogames fantasy come Diablo e Baldur’s Gate, dai quali ho preso la figura di Baal, un essere demoniaco che ha sparso la sua progenie sulla Terra. Nella mitologia che ho creato, tuttavia, questo “demone” non è proprio negativo. La sua figura è legata a un’altra mitologia, stavolta presa dalla Storia antica del dio della fertilità fenicio, Baal, appunto. Tra l’altro, questo nome si trova nella radice di molti altri termini e, di solito, significa “signore”: es. Baal-zebub, ovvero Belzebù, è il Signore delle Mosche. Per la figura di Baal mi sono poi ispirata all’idea teosofica di Lucifero come “re del mondo”, il “portatore di luce” (lucem fero) che diffonde la conoscenza (luce) tra gli esseri umani. In sostanza, nella mia mitologia Baal è un maestro, un’entità che riunisce sé stesso attraverso le gesta dei tre protagonisti che fanno parte della sua essenza: Jason, Victoria e Sean. Sono tre e sono anche uno, come per molte religioni monoteiste.
Dai videogiochi e dal gioco di ruolo D&D ho preso alcuni espedienti narrativi, le avventure e alcuni incantesimi, nonché le figure del bardo (Sean è un musicista rock) che conduce le masse con la sua voce, e del negromante (Jason) che ha il potere di creare e guidare interi eserciti di non-morti. Dalla storia alla mitologia, l’azione deriva dai videogiochi.
Cosa ha di nuovo o di diverso la tua trilogia rispetto a molti altri fantasy?
La mitologia. L’idea del personaggio uno e trino in cerca di sé stesso, della sua essenza. L’ampio ricorso a spazi e tempi, e universi paralleli che si intersecano, l’idea della reincarnazione sempre presente, l’evoluzione, portata da Venere, da un gruppo di “alieni” che ci hanno infuso la conoscenza del “bene e del male”, l’ampio riferimento alla realtà quotidiana.
I protagonisti combatteranno anche a New York sconquassando la città. Un risvolto imprevisto di questo scontro? La caduta delle Torri Gemelle. Ogni protagonista, compresi i luoghi come la Città d’Oro, ha una sua coscienza. Altre qualità dei miei libri: l’attenzione alla psiche dei personaggi, al loro vissuto e al qui e ora, i piani paralleli che si intersecano in una coerenza narrativa mista a scontri, battaglie, magia, combattimenti epici anche ispirati al kung fu Tao Lung (che pratico da anni) e il piacere di una scrittura immediata, semplice ed efficace allo stesso tempo, carica di ironia.
Capisco. Come pensi che si evolverà la tua trilogia in termini di tematiche e sviluppi narrativi?
Intanto, ho quasi completato il secondo volume. Pensavo di dare più risalto ai due personaggi maschili, invece è incentrato su Victoria. In effetti, adesso che sto finendo la seconda stesura, mi rendo conto che non poteva che essere così: lei per me rappresenta l’anima di Baal, la parte femminile in un essere maschile. È lei che unisce le due parti gemelle, Jason e Sean. Senza Vic, i due non potrebbero mai ritrovarsi. La sua evoluzione, che nel secondo volume è anche piuttosto dura e ricca di imprevisti, ma anche di momenti magici come la nascita della piccola Pan, consentono al lettore e alla lettrice di entrare nel più profondo di Baal. Sarà più facile capire come, nel terzo libro, prenderà il suo compito di maestro e guida per l’umanità, governando sulla Città d’Oro. Ma non prima di aver chiuso i conti con Mephisto…
Pensi che lo scrittore fantasy di oggi debba continuare a prendere forti ispirazioni dal classico o guardare avanti pensando sperimentazioni del genere?
L’ispirazione viene dall’esperienza, soprattutto di vita. Dai propri piaceri, dalle proprie passioni. E da ciò che ogni esperienza ci lascia, sia essa la lettura di un libro che fa riflettere e rimane nel cuore, sia essa un videogioco dalla trama accattivante come Baldur’s Gate, sia essa una storia d’amore, un film, un bel quadro, un’uscita con gli amici. Sono la vita e i suoi piaceri le vere fonti d’ispirazione e non solo per chi fa lo scrittore, ma per chiunque.
La realtà videoludica e cinematografica sa influenzare scrittori fantasy più della letteratura stessa?
Come ho detto prima, l’importante è che qualsiasi medium veicoli il giusto messaggio, nel modo più giusto, ovvero congruente. Sta poi alla sensibilità di ognuno coglierlo o meno. Certo, oggi i videogiochi possono fare molto: oltre che intrattenere, potrebbero anche essere mezzo per insegnare, soprattutto ai più giovani che li conoscono bene, anche materie “ostiche” come la Storia, la Matematica e altro. Qualche sviluppatore lungimirante già esiste, spero solo che siano sempre di più, puntando sull’interattività e dando spazio alla volontà del lettore: scordiamoci il medium come agenda setter, non è più così. Da tempo ormai i media non fanno più opinione ed è per questo che sono in crisi. L’umanità si sta svegliando, siamo noi comunicatori (scrittori, giornalisti, film maker ecc.) a dovergli stare dietro, diffondendo messaggi chiari, precisi e puntuali, semplici e alla portata di tutti, dando a ognuno la possibilità di scelta. Attraverso i videogiochi interattivi questo è già possibile! Che allora diventino al più presto i veicoli per diffondere un messaggio di evoluzione. Spero che I Figli di Baal possa entrare in tutto questo, magari divenendo un libro interattivo, o un videogioco.
Quali saranno i prossimi eventi dove presenterai “La guida rossa” e il lavoro trilogico “I Figli di Baal”?
Sto partecipando alle più grandi fiere di Comics & Games in Italia, tra le quali Romics e Ludica, e sono in attesa di Lucca. Per le presentazioni, ne farò in alcune librerie a Roma e dintorni, puntando anche alla Toscana e alla Lombardia. Domenica 24 marzo sono alla libreria Nuova Europa del Centro commerciale I Granai, poi sarò due volte a Colleferro, il 27 marzo nella fumetteria Il soffio del drago, e il 10 aprile alla libreria Catena. Il 3 aprile sarò ospite al Centro culturale Elsa Morante, che dà lustro e cultura anche alle periferie romane. Sono in trattativa anche con la libreria Arion di via Cavour e con le biblioteche di Roma per altre nuove presentazioni. Conto poi di presentare il secondo volume della trilogia I Figli di Baal con un grande evento in una Feltrinelli romana. Vi terrò aggiornati, a presto!
Beh, che dire, buona fortuna a Francesca! Continueremo a seguire la saga de I Figli di Baal, e se vorrete farlo anche voi, potrete trovare altre informazioni qui. Ci vediamo il libreria!
-Leo D’Amato-