Dopo aver letto e recensito il suo primo libro, La Guerra dei Grandi Tumuli, non potevamo non ospitare sulle nostre spiagge la scrittrice Mara Fontana.
Mara, accomodatasi su una delle nostre comode sdraio, mi ha raccontato, sorseggiando cocktail in un cocco, la sua esperienza da scrittrice.
La guerra dei grandi tumuli, comincia qui la tua avventura da scrittrice?
Avventura, termine azzeccatissimo! Prima di partire per il viaggio, che sogni con tutta te stessa, hai una folle paura di tutto: dove ti porterà, con chi ti confronterai, cosa dovrai fare, che strada dovrai scegliere… Sì, pubblicare un libro non è una scampagnata che ti porta in tranquilli angoletti bucolici, a goderti in santa pace il tuo panino. È un mettersi alla prova, un lanciarsi col paracadute nel pieno del deserto e poi trovare il sentiero giusto per farti conoscere. Perché non basta, purtroppo, scrivere (che è quello che amiamo fare) e pubblicare, ma anche emergere dalla marea di titoli che, attualmente, troviamo in giro. E se vuoi dare un senso a tutta la fatica e ai sacrifici che hai fatto per creare il tuo lavoro, l’ultima grande sfida è proprio quella di cercare il tuo lettore, per condividere con lui le tue storie e le emozioni a esse legate.
Hai costruito intorno alla Nuova Galatia un intero immaginario, cosa ti ha ispirato?
Prima di scrivere la Guerra, per puro caso mi sono imbattuta in alcuni libri sui misteri legati alle figure di Merlino e Re Artù. Premesso che ho sempre avuto una predilezione per il mito arturiano, ma anche per la mitologia nordica e la cultura celtica, mi sono documentata in merito per mesi finché, raccolto molto materiale, non l’ho rielaborato a mio piacimento per creare un mondo tutto mio, dove potessi muovermi a mio agio tra le regole da me stessa imposte. Ecco com’è nata la Nuova Galatia, che comunque resta un paradigma di tutto ciò che mi circonda, dove chiunque può individuare, a seconda della propria esperienza, peculiarità attinte da diverse altre culture e leggende.
Oggi una scrittrice in erba quali caratteristiche deve avere per fare successo del difficile mondo della letteratura?
Potrei elencarne tante, ma tiro fuori l’essenziale: vocazione e umiltà. La prima, composta da passione, volontà e costanza, ti serve per non mollare mai e credere in ciò che fai; la seconda per crescere. Sono dieci anni che scrivo, ma non smetto mai di mettermi in discussione quando qualcuno mi segnala un errore o solleva dei dubbi. Il processo di maturazione, che non finisce mai, si innesca con il confronto, educato e costruttivo. E per un autore in erba è innanzitutto importante comprendere che offrire un buon prodotto, maturo e ben scritto, è decisamente il primo traguardo. E non bisogna mai avere fretta di raggiungerlo.
Il nuovo volto del fantasy contemporaneo sta mutando? È finita l’era vampiri? Cosa ti aspetti da questo?
Non credo che i vampiri, così come le streghe, gli elfi, le fate, i nani, i maghi e gli angeli tramonteranno mai. Il fantasy è in continua evoluzione, ogni giorno qualcuno offre qualcosa di diverso, anche mescolando e rielaborando diversi generi. Io mi aspetto che il fantasy segua la sua principale tendenza, ovvero quella di scoprire sempre nuovi orizzonti. La connotazione stessa del suo nome esula da canoni preimposti: l’ho sempre inteso come una grande allegoria del mondo reale, una storia che racconta e/o denuncia con altre parole e situazioni irreali, ciò che in realtà è spaventosamente vero e sotto gli occhi “chiusi” di tutti. Pertanto, se ieri esistevano solo epic e high fantasy, e oggi ci sono weird, gothic, horror, urban fantasy e paranormal romance, domani magari ne vedremo altri, ma il senso sarà sempre quello: raccontare qualcosa di vero usando affascinanti suggestioni inverosimili.
La bellezza trasfigurata dalla letteratura al cinema di soggetti fantasy ha avvicinato molte persone al genere: ti piacerebbe trasformare in sceneggiatura il tuo libro?
Tra un libro e una sceneggiatura c’è una differenza colossale dato che le due cose obbediscono a leggi differenti. Non vorrei mai che il mio libro diventasse un film: sono troppe le scene da rappresentare e le necessità di uno script finirebbero per mortificare buona parte del mio lavoro. Preferirei allora una serie tv o un anime, dove sarebbe più probabile obbedire alla coerenza narrativa di un libro.
Come si stanno evolvendo i tuoi progetti e a quale meta punti in un futuro prossimo?
Per adesso il mio unico progetto è finire la saga, che dovrebbe comprendere nove volumi. Attualmente, dovrei iniziare a scrivere il quarto, mentre il terzo presto entrerà in fase di editing per poter essere pubblicato, sempre su Amazon. Questo non significa che non abbia altre idee per la testa: la vita è una continua fonte di ispirazione; c’è una storia a ogni passo, bisogna avere occhi per vedere, orecchie e naso per sentire, mani per toccare ciò che ci circonda, ma soprattutto ci vuole mente per comprendere e cuore per percepire la bellezza dietro ogni cosa, e raccontarla. Questa è l’unica meta che posso prefiggermi per il futuro: scrivere. Il resto si vedrà.
Grazie per l’intervista e per lo spazio che mi avete dedicato.
Grazie a te, Mara, e alla tua simpatia. Ricordiamo a tutti voi, nostri amati lettori, che potete seguire le gesta della nostra amica e la sua saga sul sito internet ufficiale di Nuova Galatia Saga. Buona lettura.
Kal, Viandante dell’Ovest
–Luca Scelza–