Electronic Arts ha dato l’ok per la realizzazione del terzo episodio della serie fantasy di Bioware, Dragon Age. Saprà questo gioco allontanare lo spettro del mediocre predecessore?
Vabbè che più o meno si era capito che c’era l’intenzione di continuare a portare avanti la serie, ma una conferma ufficiale è sempre ben gradita: Dragon Age III ci sarà, e sarà pubblicato a fine 2013 su Xbox 360, PC, e PlayStation 3 (queste le uniche piattaforme che mi sembrano probabili per adesso, ma non escluderei una versione WiiU e magari PSVita).
Ve lo ricordate, vero, il primo episodio? Origins esce nel 2009, e riceve una buona accoglienza da parte di critica e pubblico, soprattutto perché si tratta di un titolo fantasy molto classico, ma pure perché riesce a riportare alla mente, anche se solo in parte, le atmosfere di Neverwinter Nights e di Baldur’s Gate, indiscussi pilastri del genere. Due anni dopo, esce il secondo capitolo, Dragon Age II, che purtroppo non riesce a replicare lo stesso successo del primo a causa di una struttura di gioco inspiegabilmente (ma neanche tanto in realtà, visto chi c’è dietro a finanziare il progetto) deviata più verso l’azione che sulla componente ruolistica. Ora, un gioco del genere puoi venderlo al primo bambino scemo che vede la bella confezione col drago sullo scaffale di un negozio, ma il vero appassionato non lo fai fesso: bastava provare la demo per capire che stavolta decisamente non c’eravamo.
L’anno prossimo, dunque, Bioware ci riproverà con Dragon Age III: Inquisition. Dalle poche informazioni ufficiali che sappiamo, il motore grafico del gioco sarà il Frostbite 2, praticamente lo stesso che “muove” Battlefield 3: quindi, almeno su PC, possiamo aspettarci un bello spettacolo sotto il punto di vista visivo. Nel comunicato stampa, poi, gli sviluppatori sottolineano che hanno ascoltato tutti i suggerimenti rilasciati in questi anni dagli utenti (incazzatissimi), e che quindi cercheranno di produrre un gioco che possa offrire “una grande storia con scelte narrative che facciano la differenza, un immenso mondo da esplorare, una profonda personalizzazione e combattimenti che siano in egual modo strategici e appassionanti“. Tante belle parole, vè? Altre indiscrezioni, poi, parlano della possibilità di approcciare le battaglie in due modi diversi, ovvero sia menandosi a capofitto nella lotta, sia studiando strategie tattiche per risolvere tutte le questioni in maniera diplomatica.
Che altro dire, se non aspettiamo e vediamo.
Radda, smanettone dell’isola
–Mario Ferrentino–