Siamo sempre qui nella nostra biblioteca, che ormai è diventata un po’ la mia dimora fissa, ma oggi non sono da sola, ma in compagnia della giovane autrice Katya Sanna per presentare la sua trilogia Le Chant de l’Ange, disponibile gratuitamente online.
Prima di tutto, Katya, puoi presentarti agli ospiti dell’Isola?
Come artista ho sempre amato utilizzare le varie arti (musica, pittura, arti decorative, poesia) sia come mezzo espressivo sia come mezzo per esplorare le tante culture del nostro mondo, mi interessano anche i miti e leggende le tradizioni ed il mio blog http://ilramodoro-katyasanna.blogspot.it/ è dedicato a questo.
Come è nato “Le Chant de l’Ange”?
È una storia che avevo in mente da sempre e prima di scrivere la trilogia vera e propria l’ho raccontata in vari modi sia attraverso i quadri o tavole grafiche, sia attraverso i testi di alcune canzoni. È successo che nella Primavera del 2001 fui immobilizzata da una fortissima tallonite che non mi ha permesso di camminare per quasi 2 mesi, e così per passare il tempo mi sono seduta al computer ed ho scritto tutto d’un fiato la storia: è letteralmente sgorgata da sola, era già pronta. In Autunno terminai il romanzo e poco dopo completai la trilogia con le due raccolte di racconti brevi “Coloro che partirono dal centro del cerchio” e “L’Esodo”.
Ho notato la scelta del francese per il titolo sia del racconto, sia nei capitoli. C’è una ragione particolare?
Non così particolare, è fondamentalmente una scelta estetica.
Ci sono state delle fonti che hanno ispirato la tua opera? Se sì, a quali autori hai fatto prevalentemente riferimento?
In realtà no, non ci sono né autori né riferimenti letterari. Il vero riferimento che ho preso in considerazione quando scrivevo erano i cartoni animati giapponesi tipo “Capitan Harlock” o “Lady Oscar”: volevo dare alla mia storia quella dinamicità ed anche una certa leggerezza data dai dialoghi, che da soli dovevano descrivere i personaggi e le situazioni.
Ho trovato anche una similitudine con un contesto religioso di tipo cristiano. L’antagonista Xantyan, mi ricorda un po’ Lucifero cacciato dal paradiso perché voleva prendere il posto di Dio. Certo, nel tuo caso semplicemente ha deciso di andarsene e creare un suo regno. Del resto anche i nomi presenti (Gabriel, Michael, Raphael e la stessa voce narrante, Uriel), sono nomi di angeli. Sono forse in errore?
Non è un riferimento esclusivamente Cristiano, o esclusivamente religioso. “L’Antagonista” è l’elemento con cui tutti abbiamo a che fare sotto molti punti di vista: l’incontro con “L’Antagonista” fa emergere la natura più profonda di noi stessi.
Il titolo significa letteralmente “il canto dell’angelo”. Tu credi negli angeli?
Sì, ma da come si legge nella mia storia, sia nel romanzo che nei racconti connessi, gli angeli descritti da me non sono troppo “tradizionali”: Uriel, nel racconto “L’Arciere”, è un tipo eccentrico, molto simpatico, un inventore. Nel racconto “I Dormienti”, Gabriel è determinato, autorevole, fa quasi paura. Vedo gli angeli come i tutori dell’Armonia dell’Universo.
Essendo anche io una persona che ama scrivere, ho la tendenza a mettere una parte di me stessa almeno in uno dei personaggi. Quale è il personaggio che ti rispecchia maggiormente? E perché?
In quanto autrice credo che di me ci sia fondamentalmente la linea narrativa veloce che si muove tra chiari scuri intensi, atmosfere oniriche e simboliche, ma anche una certa ironia.
Un altro elemento che ho trovato molto frequente è quello che riguarda la musica, il canto e in generale diverse forme d’arte (la danza, la pittura e così via). Tra le altre cose ho notato che anche tu sei una musicista: perché non ci parli un po’ dell’importanza che la musica ha per te e che ha avuto per il tuo romanzo?
Per me la musica è centrale nella mia vita non solo ne “Le Chant De L’Ange”, la musica-l’Arte sono già divinità in sé: l’Arte è misteriosa e fluisce da sé, gli artisti sono tali quando riescono a coglierla ed a riproporla con i proprio mezzi.
Ringrazio Katya di essere stata con noi e di averci fatto conoscere Le Chant De L’Ange con questa intervista corredata dai suoi disegni Vi ricordiamo ancora una volta il suo blog http://katyasannalechantdelange.blogspot.it/.
Buona Lettura.
KeiLeela
–Eleonora Carrano–