“Specchio, servo delle mie brame, dimmi chi è la più bella del reame?” la voce tuonò all’interno della stanza, mentre la donna era irta in piedi dinanzi all’enorme Specchio. “Mia Regina, mi duole dirtelo, ma non sei più tu la più bella. La più bella è Bianc…” *bzzzzz*
Signori, le trasmissioni sono state interrotte dal vostro doppelgänger di fiducia onde evitare la diffusione di castronerie. Eppure dicevano che gli specchi non mentono, maledetti bugiardi! Ho visto Biancaneve e il Cacciatore un po’ perché sono dannatamente masochista, un po’ perché sto seguendo le acque, e le acque ci portano a discutere di ciò che si discute. Morale della favola, ne parlano tutti, dobbiamo farlo anche noi.
Fondamentalmente si può anche ritenere che la trama base, per quel che c’è, non sia completamente da buttare: una Biancaneve guerriera ha un certo fascino. Il problema chiave di questo film si può dire che sia principalmente uno: LEI!
KRISTEN STEWART
Insomma, la donna dall’unica espressione facciale colpisce ancora: questa è stata pressappoco la mia reazione la prima volta che ho sentito il nome, seguita da quella del riscoprire la sua incapacità a recitare e da quella del giudicare il film una volta finito. Ma andiamo con ordine.
C’è il re con la sua bella Biancaneve (e possiamo dire ancora bella perché abbiamo una Biancaneve bambina, che recita, a parer mio, molto meglio della Biancaneve adulta, ma sorvoliamo). La madre naturale muore e fin qui siamo in linea con la storia originale, anzi, no, perché nella fiaba originale non c’è nessuna matrigna, ma è proprio la madre naturale di Biancaneve ad essere gelosa della figlia, ma questo per il momento non deve riguardarci. Teniamo presente la versione rivisitata, quella con aggiunta di “carezze e zuccherini per far contenti bambine e bambini”. La madre, dunque, muore e il padre della povera Biancaneve è inconsolabile e di questo ne approfitta un crudele esercito, che attacca il regno e costringere il re alla guerra. Nessun problema, visto che sconfigge facilmente il nemico e libera una prigioniera che sposerà. Ma la prigioniera che poi è la Regina cattiva, ucciderà il re e rinchiuderà Biancaneve.
Fino a qui ancora tutto bene.
Biancaneve cresce e specchio specchio bla bla bla… la regina Ravenna/Elizabeth Bathory perde il suo titolo di più bella del reame. Titolo che, diciamolo, si era conquistata grazie a un’eterna giovinezza guadagnata anche questa rubando quella di altre giovani fanciulle. Tuttavia, proprio l’aver perso il suo titolo, porta i suoi poteri a perdere di consistenza, ma in questo c’è anche una possibilità di salvezza dalla sua maledizione: il cuore di Biancaneve può far sì che lei non abbia più bisogno di nutrirsi di altre fanciulle e che resti giovane e bella per l’eternità. Biancaneve riesce a fuggire ferendo il fratello della regina (?) con un chiodo (?) trovato nel muro di pietra esterno della torre. Sì, effettivamente ci sono un paio di interrogativi.
A questo punto, dunque, entra in gioco il Cacciatore che viene ingaggiato dalla regina per consegnarle Biancaneve in cambio della promessa di riportare in vita sua moglie. Ora, a parte il fatto che Bianca, da brava Mary Sue, riesce a trovare prima una via di fuga e poi un cavallo selvaggio che è lì ad attenderla per portarla via, bisogna notare quel che dice al cacciatore quando questi la trova: “No, ti prego, mi strapperà il cuore…”. ALT! STOP! E a te esattamente quando e come sarebbe giunta questa informazione? È metagame bello e buono questo. Meno cento punti! E altri cento li togliamo al fratello della regina per strategia pari a zero: “Mia sorella può fare molte cose, ma non può riportare in vita i morti.” No, ma sì, dico, diglielo adesso. Ora che sei lì con la tua vittima! Non aspettare che te l’abbiano consegnata. Non aspettare di averla rinchiusa da qualche parte. No! Lui, l’uomo dal multiforme ingegno glielo dice adesso!
Dei nani c’è poco da dire, se non che almeno loro un po’ li ho apprezzati. Certo non aspettatevi di vederli con pale e con piccon’ a scavar nelle miniere. No, a questi nani sono state tolte le miniere e sono diventati più simili a briganti, ma va bene anche questo. La domanda che sorge spontanea è: Il boschetto della FATE? Cosa cappero hanno a che fare Biancaneve e le FATE? Ho capito che la Stewart è legata agli esserini sbrilluccicosi, ma a dire il vero queste fate brillano molto meno del suo vampiro alla porporina, ma tralasciamo. Sorvoliamo anche sul fatto che Biancaneve sia l’unica a poter uccidere la regina, anche perché è la protagonista, ci sta. Ma vogliamo fare i conti dieci minuti con quel disgraziato del principe?
Prima di tutto, non è più un principe, ma un duca, quindi ha perso la sua carica. Lo si vede da piccino giocar con Biancaneve. La perde nel momento in cui viene fatta prigioniera dalla regina. La regina prenderà il suo aspetto per avvelenare la sua rivale, e cercare di ucciderla. Non sarà il suo bacio a risvegliare la nostra eroina, ma quello del cacciatore ed è del cacciatore che si innamorerà la protagonista. Insomma oltre che cornuto pure mazziato. Mi fa un po’ pena ad essere sinceri.
In conclusione, se non l’avete visto potete tranquillamente evitarlo, anzi evitatevelo, ve lo dico come consiglio personale. La Theron, anche lei, enfatizza un po’ troppo il suo ruolo, ma forse lo fa per compensare l’incapacità totale della sua compagna di copione. Chi può dirlo? Mi è sembrata una recitazione più tipica del teatro, ma almeno non si può dire che il suo lavoro non sappia farlo.
KeiLeela
–Eleonora Carrano–