Abbiamo lasciato qualche giorno a tutti i giornali del mondo per comunicare la novità dichiarata da Peter Jackson su Lo Hobbit. Sarà una trilogia. Ma si può trasformare un solo libro in un colossal trilogico? È stata davvero solo una scelta di Jackson?
In un mondo fantasy esistono quattro personaggi. Uno si chiama Peter Jackson ed è un genio che è dimagrito. Gli altri tre si chiamano rispettivamente New Line cinema, Metro-Goldwyn Mayer e Warner Bros Pictures. Prima degli attori del film sono loro i veri creatori della trasposizione tolkieniana de Lo Hobbit.
Questi piccoli amici dissero un tempo che la storia de “Lo Hobbit” sarebbe stata divisa in due film. Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, sarebbe dovuto essere il primo e sbarcare al cinema questo dicembre, mentre il seguito, Lo Hobbit: Andata a Ritorno, sarebbe stato un regalo per il Natale 2013.
Ma le cose cambiano, e le parole di Peter Jackson sono state estremamente chiare.
“Sappiamo quanta parte della storia di Bilbo Baggins, di Gandalf, dei Nani di Erebor, dell’ascesa del Negromante, della Battaglia di Dol Fuldur non verrebbe alla luce se non cogliessimo questa occasione. A nome della New Line Cinema, Warner Bros Pictures, Metro-Goldwyn Mayer, Wingnut Film, e l’intero cast e troupe di The Hobbit, vorrei dunque annunciarvi che i due film diventeranno tre.”
È stata una sua idea, e gli altri personaggi hanno accettato di buon gusto la cosa. Non ha di certo ricevuto pressioni. Alla fine lui il libro l’ha letto e sa che ha girato la trilogia del Signore degli Anelli basandosi su ben tre volumi. Ma la capacità del cinema di dilatare le storie è riuscita a immaginare la realizzazione di tre film tratti da un piccolo volume di 342 pagine. E tutti i personaggi sono gioiosi. Le appendici de Il Signore degli Anelli saranno materiale per allungare il brodo.
Ma è forse questo lo scopo del povero Jackson, ricattato da compagnie distributrici e magnati più grandi di lui? Allungare il brodo. Dell’iniziatico libro di Tolkien. No, no, no. Peter Jackson è un fan del professore, non lo farebbe mai. Però è anche tra i produttori del film, che uscirà in DVD, Blu-Ray, al cinema in 2D, 3D, HD e in cofanetti separati, uniti, speciali e con contenuti extra. Senza contare i diritti acquistati per videogames, gadget e oggettistica varia. Ormai ne abbiamo fatti due, Tolkien ha scritto qualche altra cosa, prendiamola e meniamola in un altro film.
Sono felice di potermi sedere sulle sedie di canna del nostro cinema qui sull’isola una volta in più per vedere un capolavoro fantasy. Ma mi inizio a chiedere se un brodo allungato può essere spacciato per una pietanza prelibata, e davvero chi ha convinto chi dei quattro personaggi di cui sopra a dar vita ad un nuovo film di Bilbo e compagni.
Lo Hobbit o la ricerca del tesoro esce nel 1937. Mio caro Tolkien, quelli erano altri tempi.
Il tuo bel fantasy lo hanno rispolverato, pubblicizzato, ricreato con una qualità video-audio perfetta. Lo hanno reso vero, incrinando la tua poesia.
I tuoi draghi e i tuoi hobbit non erano fatti per sputare soldi.
Kal, Viandante dell’Ovest
–Luca Scelza–