Diciamolo apertamente: i setting fantasy ispirati all’Alto Medioevo europeo sono interessanti e ci scatenano una nostalgia tutta tolkieniana, ma dopo un po’ stufano. Bisogna pur variare, ma questo significa uscire da quella parte di storia e di cultura che ormai conosciamo tanto bene, e non sempre è facile documentarsi su altre civiltà per riprodurre la giusta atmosfera. Proprio per questo voglio venirvi oggi incontro proponendovi alcuni suggerimenti sulle maggiori caratteristiche di cui tener conto quando si prova a ricreare una delle ambientazioni più affascinanti di sempre, quella arabeggiante, con il suo clima estremo e le sue misteriose entità magiche.

© Vecteezy
Certo, in questo processo di creazione per forza di cose si vanno a “semplificare” tante vicende di una grande varietà di popoli, ma basandoci sulla storia e sulla loro letteratura possiamo cogliere alcune particolarità fondamentali, ottime non solo per dare colore al vostro mondo, ma anche per individuare interessanti spunti di trama, e sfide degne dei vostri giocatori!
Dinamiche socio-politiche
Quando si crea un setting arabeggiante, bisogna scegliere a quale reale periodo storico ispirarsi: all’epoca pre-islamica, con una grande frammentazione politica/culturale/linguistica/religiosa e con la società unita in tribù, oppure a quella islamica, dotata di unità religiosa sotto un forte stato centrale. In realtà, anche una situazione di passaggio dall’una all’altra realtà potrebbe risultare interessante, poiché molto conflittuale.
Cultura mercantile
Immancabile il commercio di beni rari e preziosi, come le spezie, via deserto o via mare, con tutte le peripezie del caso. Moltissime storie hanno come protagonisti viaggiatori o mercanti, e le tratte commerciali più favorevoli delineano anche le zone in cui si sviluppano le città più fiorenti. Ma se il commercio muore o le vie delle spezie cambiano, anche le città vengono dimenticate nel deserto, come Petra o Iram delle Colonne.
Trame
Prendendo spunto dalle storie del folklore arabo, troveremo molti punti in comune con le nostre fiabe, in cui principi e principesse meritevoli trovano l’amore dopo infinite disavventure. Ma in gran parte di questi racconti ha sempre molta rilevanza l’arguzia dei protagonisti, che spesso hanno la meglio contro demoni, banditi o re malvagi grazie alla loro creatività e alla loro astuzia nel raggirarli. Tipicamente tali sono la Storia di Ameen e il Ghul, I Quaranta Ladroni o la vicenda di Sheherazade ne Le Mille e una Notte.
Deserto
Pericoloso e affascinante, il deserto ha principalmente tre forme: sabbioso (con dune alte anche 500 metri e in perenne movimento), roccioso e sassoso (dove spesso assume la forma di vallate i cui fiumi o laghi sono stati prosciugati). Questi tre tipi di deserti possono convivere, formando enormi aree aride, spesso quasi inesplorate, con escursioni termiche estive che passano da 50 a 20°C. Spesso, nella roccia sotto le dune del deserto si nascondono enormi complessi di caverne, anche con cisterne piene d’acqua preistorica.
Bestiario
Ovviamente i più tipici esseri magici arabi sono i Geni (o Jinn/Djinn), immancabili nei bestiari di molti giochi di ruolo, così come protagonisti di libri fantasy come la Tetralogia di Bartimeus di Jonathan Stroud. Sebbene la letteratura occidentale li divida spesso in Ifrit, Shaitan e Marid a seconda dell’elemento che controllano o della loro potenza, il folklore arabo è molto più vago, e spesso questi termini sono semplici sinonimi. Una cosa però è certa in merito ai Geni: sono mutaforma, e possono presentarsi tanto come tifoni di sabbia, quanto come esseri mezzi umani e mezzi animali. Non tutti i Geni sono malvagi, tranne i Ghoul (o Ghūl): tutte le tradizioni concordano nel descriverli affamati di carne umana, talvolta abitanti dei cimiteri e altre volte erranti del deserto in forma di iena. Interessanti animali della tradizione araba sono anche i Rok (o Ruk), enormi uccelli da preda capaci di sollevare un elefante.
Alchimia
Non si può non legare un sistema di magia di ispirazione arabeggiante all’alchimia, che i più grandi intellettuali del mondo islamico medievale hanno fatto progredire tantissimo! Questa disciplina esoterica, basata sulla trasmutazione dei metalli attraverso specifiche fasi e grazie a mistici legami con l’astronomia, è assolutamente perfetta per creare un sistema magico elitario e misterioso.
Cibo
Sembra stupido, ma nessun setting risulta genuino senza qualche particolare di vita quotidiana, come ad esempio liste di piatti tipici che fanno morire di fame lettori e giocatori (George R.R. Martin insegna!): quindi, giù di piattoni di riso con pollo o agnello, accompagnati da vegetali bolliti e da prodotti a base di yogurt, il tutto ovviamente molto speziato e servito con tè (considerata la bevanda dell’ospitalità) e caffè.
Questi sono solo alcuni piccoli suggerimenti che mi sento di fornirvi: creare un setting tematico richiede tantissimo altro lavoro, ma spero di avervi dato la giusta ispirazione!
Ora tocca a voi: raccontateci le vostre avventure arabeggianti!
–Gloria Comandini–
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