Ve la ricordate Sabrina: Vita da Strega, la sit-com sulla bionda streghetta adolescente che usava la magia nei modi più insensati che vi possano venire in mente? Ma certo che ve la ricordate (che lo vogliate o no). Ebbene, che ne siate stati fan oppure no, la notizia del momento è che Netflix se ne è appena assicurata i diritti per una nuova serie in live-action. Ma se vi aspettate di rivedere uno show sulla luccicante vita di un’adolescente pasticciona, vi state sbagliando: la “nuova” Sabrina sarà molto, molto più dark. E se state alzando gli occhi al cielo sospirando all’ennesimo reboot in salsa horror di un “classico” degli anni Novanta… niente da fare, vi sbagliate di nuovo. Perché Sabrina non è (solo) quella che credete.
Il personaggio di Sabrina Spellman nasce più di cinquant’anni fa, esattamente nel 1962, come personaggio minore della serie Archie’s Mad House, classico della narrativa a fumetti americana per ragazzi. La sua popolarità crebbe così tanto e così velocemente che l’editore decise di lanciarsi nella pubblicazione di uno spin-off interamente dedicato a lei. Da lì vennero prodotti una quantità infinita di fumetti, serie animate e, dulcis in fundo, un film con protagonista Melissa Joan Hart da cui poi fu tratta la serie per cui il personaggio è più conosciuto qui in Italia. Fin qui, niente di nuovo: Sabrina è un’adolescente americana che vive con lei zie Hilda e Zelda nella città fittizia di Greendale; quando, a sedici anni, scopre di essere una strega, inizia a combinare pasticci a non finire. Alla fine imparerà a padroneggiare i suoi poteri e vivrà felice e contenta con la sua anima gemella, lo storico fidanzatino Harvey Kinkle.
Ma questa è solo una delle versioni di Sabrina. Nei primi anni Duemila gli editori di Archie Comix hanno pensato di dare una svolta horror all’universo dei loro personaggi. Da questa idea nascono i fumetti intitolati Afterlife with Archie, disegnati dall’Italiano Francesco Francavilla e ambientati in un universo parallelo in cui a Riverdale, la città in cui si svolgono le loro storie, si scatena un’apocalisse zombie. A dare il via a questo pandemonio, come al solito, è stata proprio Sabrina che, nel tentativo di riportare in vita Hot Dog, il cane del suo amico Jughead, lo ha trasformato in un non-morto, che ha poi diffuso il morbo. A causa di ciò Sabrina viene punita dalla comunità delle streghe e scaraventata nel mondo demoniaco del Nether-Realm (in cui, per non farsi mancare nulla, ha anche a che fare nientemeno che con Cthulhu).
Le avventure della streghetta, però, non si limitano a questo: dato il successo della serie firmata Archie Horror, l’autore Roberto Aguirre-Sacasa partorisce un fumetto tutto per lei, The Chilling Adventures of Sabrina, pubblicato negli USA nel 2014 e ancora in corso. Ambientata negli anni Sessanta, come la serie originale, questa storia di Sabrina viene raccontata in una variante horror, più cupa e spaventosa, e sarà proprio quella che fungerà da canovaccio per la serie tv di Netflix.
Gli sceneggiatori saranno gli stessi della serie tv Riverdale, che racconta la vita di Archie e company (in onda in Italia su Premium Stories), ed è probabile che alcuni dei suoi personaggi faranno qualche comparsa nella vicina Greendale di Sabrina. Per ora si sa che la serie quasi sicuramente avrà un titolo tratto dal fumetto, ma di casting neanche l’ombra. Per quanto mi riguarda, sono particolarmente ansiosa di rivedere Salem, il gatto megalomane con progetti di dominazione del mondo, magari in una versione meno inquietante del pupazzo impagliato della serie degli anni Novanta.
–Francesca Canapa–
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