Dopo il successo enorme – e meritato, a mio avviso – di Numenera, gioco di ruolo wierd fantasy prodotto da Monte Cook Games, si è da poco aperta su Kickstarter, con risultati già sbalorditivi, una campagna dedicata al cosiddetto Numenera 2.
Questo nome, però, non sta a indicare una seconda edizione del manuale base del gioco (che avrebbe rischiato non solo di rendere obsoleto il già esistente Core Rulebook, ma anche le espansioni), bensì serve a presentare due nuovi manuali, Discovery e Destiny.
Il primo, Discovery, sarà una semplice riedizione riveduta e corretta del già citato manuale base del 2013: il volume non altererà in alcun modo le meccaniche profonde del gioco ma, a detta dei produttori, servirà ad esporre le regole in maniera più chiara, offrendo qualche opzione in più.
Ma è con Destiny che Monte Cook punta a spedire nel futuro le campagne di Numenera.
Partiamo dal principio.
In Numenera i giocatori interpretano dei personaggi calati nel Nono Mondo, una versione tra il post-apocalittico e il futuristico della nostra amata Terra, in cui ben otto civiltà sono sorte e crollate dopo essere arrivate all’apice della tecnologia.
La nona civiltà vive in una sorta di medioevo costruito sulle rovine dei mitici antenati, ignorando in massima parte il funzionamento di strutture, forme di energia e anche semplici oggetti di cui il mondo è pieno. Tale ignoranza permette di considerare forme di tecnologia arcana al pari di Magia.
Scopo dei PG interpretati è quello di effettuare scoperte sensazionali, esplorare rovine inaccessibili, e comprendere in che modo un’antica e maestosa struttura stia sconvolgendo la vita di un pacifico villaggio o quale arcano marchingegno abbia risvegliato plotoni di robot assassini che sembrano ubbidire solo ai polli.
Ad aiutare i giocatori e a calarli maggiormente nell’ambientazione ci sono i Numenera, nome con il quale si indicano tutti quegli artefatti di cui si ignorano origine e funzionamento, che nel gioco si dividono in Arcani, tanto particolari quanto apparentemente inutili, Artefatti, potentissimi ma molto rari, e Crypto, oggetti monouso di una varietà sbalorditiva.
Numenera, la cui edizione italiana curata da Wyrd ha vinto il premio come GdR dell’anno al Lucca Comics & Games 2015, non permette però di implementare davvero le scoperte effettuate dai giocatori all’interno del mondo di gioco, che è e resta un eterno medioevo pieno di superstizione e pericolo.
È qui che interviene Destiny.
Come suggerisce il nome, lo scopo del secondo manuale presentato è quello di permettere ai giocatori non solo di esplorare, scoprire, e comprendere tecnologie del passato, ma anche di utilizzarle per costruire il futuro, e aiutare comunità, villaggi e città ad evolvere per far meglio fronte alle onnipresenti minacce del Nono Mondo.
Come lo renderà possibile, in termini di regole di gioco, lo scopriremo solo a prodotto pubblicato, ma per comprendere a cosa puntino gli autori basterà cercare Ellomyr, partendo dagli Updates e i Commenti della campagna, per trovare una sorta di gioco testuale interattivo in cui i backers sono invitati ad aiutare la città di Ellomyr a difendersi dalle minacce e a progredire dando vita al contempo a una grande comunità di giocatori.
Da quello che sappiamo fin ora, comunque, Destiny dovrebbe sicuramente implementare tre nuovi ruoli, che andranno a raddoppiare quindi le possibilità in fase di creazione, e una seria di altri descrittori e focus, che già le espansioni avevano reso molto numerosi.
Resta da capire il lavoro che riusciranno a svolgere sul primo manuale, Discovery, e se saranno in grado di rendere davvero più abbordabile la spiegazione delle regole base del gioco, che in effetti, seppur semplici, necessitano di un po’ di esperienza per essere comprese appieno e giocate fluidamente.
Se riuscissero in questo intento, Numenera potrebbe ambire davvero, in virtù soprattutto della straordinariamente evocativa ambientazione, a diventare un nuovo classico, pronto a ispirare un genere, quello del weird fantasy, mai ben esplorato dai GdR mainstream.
Personalmente me lo auguro, vista la bontà del prodotto. Voi che ne pensate? Avete ancora un mese di tempo per partecipare alla campagna, quindi se siete interessati cliccate qui.
–Simone Formicola–
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