Per chi non lo sapesse, Dino Battaglia (Venezia 1923 – Milano 1983) è uno dei maggiori autori di fumetto italiani, dotato come pochi altri di un’elegante e inquietante potenza espressiva che riesce a dare il massimo quando si trova a confrontarsi con l’orrore e l’ignoto. NPE, Nicola Pesce Editore, ha deciso dunque di confezionare una pregevole raccolta di storie brevi del fumettista veneziano corredandole con una prefazione di Angelo Nencetti, che introduce in maniera ampia e puntuale lo stile e le ispirazioni di Dino Battaglia, e una postfazione di Alfredo Castelli che si sofferma a parlare del Golem, l’ultima delle storie presenti. Il volume, già disponibile sul sito dell’editore, ma in uscita nelle fumetterie solo a partire dall’11 maggio 2017, si intitola Lovecraft e altre storie e contiene:
- Omaggio a Lovecraft, in cui l’autore riprende tematiche e atmosfere care al Solitario di Providence per dar vita a una storia originale che riesce a evocare perfettamente lo stile del maestro dell’horror morto ottant’anni fa. La storia parla di Jonas Wale, viaggiatore di commercio, che un venerdì del mese di novembre prende sfortunatamente la strada sbagliata e si ritrova in una città deserta che cela un oscuro segreto;
- La malizia del diavolo… cronaca medioevale illustrata, che con uno stile che ricorda le miniature medievali, narra una storia inquietante che potrebbe provenire tranquillamente da una delle cento fiabe italiane di antica tradizione riunite da Calvino. Qui il Diavolo appare a un soldato diretto a casa sua, deciso a farsi vendere la sua anima. Ma i piani del maligno non sono mai quello che sembrano;
- Totentanz (traducibile dal tedesco come “danza macabra”), ispirata all’omonima opera del compositore Franz Liszt. I personaggi sono un vecchio artista avaro e un giovane aiutante ambizioso, innamorato della bella moglie del maestro. Una storia, insomma, destinata a finire in tragedia;
- Il Patto, un racconto gotico e tenebroso in cui la pallida e semplice bellezza della protagonista è in acceso contrasto visivo con il complesso diavolo barocco che le fa da contraltare. Innamorata della sua stessa bellezza, la donna decide di stringere un patto con il demone per mantenersi giovane in eterno, sottovalutando le conseguenze nefaste che il maligno ha in serbo per lei;
- Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, una riduzione a fumetti del celebre romanzo di Robert Louis Stevenson, che rende pienamente giustizia all’opera originale con un tratto tormentato e mai del tutto definito che ammanta i personaggi e la Londra gotica in cui si muovono in una nebbia perenne e malsana. Narrata postuma in una lettera trovata da un suo confidente, è la storia del mite dottor Jekyll e delle terribili tenebre che porta nel suo cuore, le quali prenderanno la forma umana del signor Hyde, grazie ad una formula chimica che isola e porta alla luce gli istinti più bassi celati nell’animo umano;
- Il Golem, ispirato al film del 1920 del regista tedesco Paul Wagener, Der golem wie er in die welt kam (Il Golem, come venne al mondo), e a sua volta ispirato ai miti ebraici. Ambientato nella città di Praga, il racconto vede come protagonista un vecchio rabbino, incredibilmente colto, in particolare in filosofia, teologia e nell’arte mistica della Cabala, che grazie alle sue conoscenze riesce a costruire un Golem, artefatto umanoide di fango e creta, a cui il potere magico di parole ancestrali può donare uno stato simile alla vita. Ma giocare a fare Dio può avere conseguenze terribili;
Come dice giustamente Angelo Nencetti parlando dello stile di Dino Battaglia nella sua illuminante introduzione, “La differenza la fece quando nei primi anni cinquanta […] al giovane Battaglia fu chiesto testualmente di liberarsi nei suoi disegni dall’ossessione delle dominanze di nero pieno che non rappresentavano la sua vena stilistica e di ritrovarsi nel disegno a mezza tinta”, differenza che porterà l’autore a essere il primo italiano incoronato come “Miglior Disegnatore Straniero” al Festival di Angouleme.
Nel disegnare storie horror, l’abilità dell’artista veneziano nel comunicare sentimenti angoscianti e tormentati, paure ataviche e senso di spaesamento grazie alla maestria con cui utilizza le mezze tinte, può esplodere nella sua forma più pura. Insomma, questo prodotto è un must per gli amanti di Dino Battaglia e per gli appassionati dell’horror in generale: una raccolta ben pensata e ben realizzata che ci mostra quanto storie partorite oramai cinquanta anni fa siano di un’attualissima capacità comunicativa.
–Simone Formicola–
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‘Lovecraft e altre storie’: recensione del fumetto
Simone Formicola
- Dino Battaglia è completamente a suo agio nel genere horror;
- Il tratto in particolare de Il Golem è da lasciare senza fiato;
- Un bel volume, solido e ben confezionato, venduto a un prezzo più che onesto;
- Meravigliosa la scelta del nome del protagonista di Omaggio a Lovecraft (potete arrivarci, credo in voi);
- Il titolo dell’introduzione (50 sfumature di grigio non è un noir contemporaneo...);
- Se cercate riduzioni a fumetti delle opere di Lovecraft, qui non le troverete;