Nelle decine e decine di giochi da tavolo che abbiamo provato nel corso degli anni abbiamo impersonato spesso valorosi guerrieri, saggi maghi o letali arcieri intenti a esplorare dungeon in cerca di fama e gloria, magari con l’obiettivo di completare una missione affidataci da qualcuno, ma quante volte vi è capitato di dover vestire i panni di chi, invece, le quest deve assegnarle?
Beh c’è sempre una prima volta per tutto, e il vostro debutto come “imprenditori di missioni” potrebbe iniziare proprio col titolo di cui vi parlo oggi, Dungeon Heroes Manager, boardgame per 2-6 giocatori pubblicato da Giochi Uniti. Scopo del gioco è quello di accumulare il maggior numero di monete d’oro entro la fine della partita. E quale modo migliore di farlo se non ingaggiando degli avventurieri pronti a tutto per la gloria, per qualche misera moneta e qualche pezzo di equipaggiamento scadente?
Nel corso della partita i giocatori si alternano attraverso varie fasi, per un numero di turni dipendente da quello dei partecipanti. Ogni turno inizia con una fase di reclutamento, in cui i giocatori devono scegliere i valorosi eroi che affronteranno il dungeon al posto nostro.
Gli avventurieri, si sa, sono soliti trascorrere il loro tempo nelle taverne in attesa che qualcuno li ingaggi, ed è proprio all’interno di una delle esse che potremo trovarli. Ogni giocatore sceglie segretamente una delle sei locande disponibili, dopodiché vengono mostrate le scelte di tutti: ad aggiudicarsi gli eroi, pagando un determinato costo in oro, è soltanto l’utente che ha occupato da solo una determinata taverna; nel caso ce ne siano alcune con più contendenti, i giocatori devono procedere nuovamente alla fase di selezione, ma non prima di aver alzato di 1 il costo di acquisto per la taverna contesa, e diminuito di 1 il prezzo di quelle che non erano state scelte; si prosegue poi così finché tutti i giocatori non sono riusciti ad accaparrarsi il proprio gruppo di eroi.
Dopo queste fase, i partecipanti possono sfruttare gli edifici presenti in città (selezionandone uno in maniera segreta con dinamiche simili a quelle della fase di reclutamento) per acquistare armi e armature, oppure venderle per guadagnare qualche moneta d’oro in più, scoprire i mostri in agguanto in un dungeon prima di affrontarlo, o far salire di livello i propri eroi a una modica cifra.
Assoldati gli avventurieri e sistemati gli affari in città, è poi il momento di dirigersi verso i dungeon dove i nostri valorosi rischieranno la vita per farci guadagnare tanti bei soldoni.
Dopo aver selezionato per l’ennesima volta in maniera segreta il dungeon da esplorare, iniziando da quello di livello più basso i giocatori devono cercare di sconfiggere i vari mostri per raggiungere il classico boss finale e, dopo averlo eliminato, scappare con il gustoso bottino.
Il combattimento nei dungeon è il cuore di Dungeon Heroes Manager: uno dei giocatori assume temporaneamente il ruolo di Master, mentre l’utente attivo controlla gli eroi. Il DM tira quindi i dadi per i mostri e, a seconda del risultato, ne decreta l’effetto, sommando a esso eventuali punti danno o difesa aggiuntivi caratteristici dell’avversario, e dopo di lui tocca al giocatore di turno, che deve tirare tanti dadi quanti sono i suoi eroi e, solo dopo aver visto i risultati, assegnarne uno per eroe, cercando di ottenere la miglior combinazione possibile.
Generati gli effetti per entrambe le fazioni, si procede poi a confrontare, in ordine, i danni e le difese a distanza, gli attacchi magici, gli attacchi fisici e infine i colpi letali. Se, in una qualsiasi fase, il numero di danni inflitti da una fazione supera le difese dell’altra, uno dei membri del gruppo sconfitto morirà, sia esso un eroe o un mostro.
La fortuna nei dadi conta molto durante la fase di esplorazione, ma al tempo stesso pesa anche la strategia che i giocatori attuano nel distribuire equipaggiamenti e oggetti magici rinvenuti nel dungeon tra gli eroi, in modo tale da creare combinazioni più efficaci possibili.
La fase dungeon di un giocatore termina poi quando riesce a sconfiggere il boss di fine livello, oppure quando tutti gli eroi periscono nel tentativo, o ancora nel caso decidano di filarsela per salvare la pellaccia, abbandonando oro e gloria. Se gli avventurieri dovessero uscire vittoriosi dallo scontro, allora potrete crogiolarvi nelle ricchezze che avranno trovato nel dungeon e, perché no, anche gioire del fatto che alcuni di loro potrebbero essere saliti di livello, migliorando notevolmente le loro abilità e caratteristiche. In tutti i casi, se dovessero sopravvivere, dovrete anche pagarli, il che conduce alla fase finale del turno, ovvero il giorno di paga.
Dungeon Heroes Manager è uno di quei giochi da tavolo che riesce a mettere d’accordo esperti e non: ha meccaniche semplici e basilari, ma per ottenere la massima efficienza dalle proprie azioni occorre ragionare e non poco, soprattutto quando i partecipanti sono più di 4, e quindi i vari giocatori si pestano i piedi a vicenda, facendo altalenare notevolmente il costo di reclutamento degli eroi. Le illustrazioni su carte e tabellone sono discrete, anche se realizzate con uno stile particolare, e le componentistiche sono in generale resistenti e di buona qualità; una nota positiva riguarda l’utilizzo di dadi colorati al posto delle carte per indicare le scelte dei giocatori: si tratta di un sistema sicuramente più signorile.
Quindi se siete assetati di fantasy, ma lo scaffale dei vostri boardgame straborda già dei classici del genere, potete dare una possibilità a Dungeon Heroes Manager, resterete sicuramente soddisfatti.
–Luca Mugnaini–
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Dungeon Heroes Manager – Recensione del boardgame
Luca Mugnaini
- Regolamento semplice, ma gameplay abbastanza impegnativo;
- Tantissime combinazioni di eroi ed equipaggiamenti possibili;
- Abbastanza veloce da farvi dire "Ne giochiamo un'altra?" a partita appena conclusa;
- Sotto i 4 giocatori c'è poca competizione;
- La fortuna ha un ruolo molto più preponderante della strategia;