Oltre 30.000 metri quadri, più di 30 titoli testabili a disposizione, e meno di 48 ore dall’apertura dei cancelli del Guido Reni District: l’attesa è finita, Let’s Play, il festival del videogioco, è arrivato.
Siamo ormai pronti da giorni a consumarci i polpastrelli nelle numerosissime postazioni di gioco offerte dagli organizzatori Q-Academy e AESVI (Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani), ma cosa, materialmente, può offrire quello che (a ragione o a torto?) viene considerato uno degli eventi più importanti del panorama ludico italico?
Come saprete, 5 saranno i giorni in cui Roma metterà da parte il costume da gladiatore per indossarne uno decisamente più comodo, quello del videogiocatore. Eh sì, perché questa figura si è imposta di prepotenza nell’ultimo ventennio, costringendo gli investitori ad arrendersi a un fatto: praticamente la metà degli italiani ha una console o un computer da gaming (o entrambi) installato da qualche parte in casa. E se nell’immaginario della nonna i videogiochi sono una creazione del demonio appartenente solo alla deviata generazione di giovinetti, tu, ultratrentenne che stai leggendo e che non estrae Overwatch dal lettore da più di 8 mesi, sai benissimo che non è così. Fai parte del 20% dei giocatori italiani.
Dal 15 al 19 marzo Guido Reni District assume sembianze giocose ma al contempo professionali, in una location che permetterà a casual gamers, così come a professionisti del settore, di confrontarsi e discutere sulla realtà dei fatti: il mondo del videogioco ricopre e può ricoprire un ruolo di spicco per l’economia italiana. Non è un mistero, infatti, che l’opinione pubblica sia ben lungi dal dare a Cesare quel che è di Cesare quando si tratta di console e computer da gioco visti come mezzi in grado di dare luogo d’incontro a forme d’arte irripetibili e non inferiori a tutte le altre. Andate a chiedere a tutti i compositori, a tutti gli sceneggiatori, ai disegnatori, agli informatici e i programmatori.
Ah, e ovviamente, si gioca. Un sacco.
Basti pensare alle numerosissime postazioni montate ad hoc da Sony, Microsoft e Nintendo. Per chi non avesse ancora avuto modo di farlo, sarà possibile testare a fondo i faticosi duelli di For Honor, che migliora giorno dopo giorno nonostante alcuni dilemmi iniziali con connessione e matchmaking. Timbra il cartellino di presenza anche l’interessante Nier: Automata, oltre al sanguinoso hack and slash Berserk and the Band of the Hawk, distribuito da Koch Media, titolo in grado di portare il body count a 4 zeri nel giro di pochi minuti; e ovviamente mostrerà i muscoli (e i microchip) anche Horizon: Zero Dawn, altro titolo che ha ottenuto grandissimi consensi e altrettante detrazioni: starà a voi farvene un’idea, perché i Dualshock non mancheranno!
Microsoft sarà presente con ReCore, oltre che con i soliti noti Gears of War 4 e Halo Wars 2, e Nintendo non si esimerà dall’offrire al pubblico una prova su strada della sua console nuova di zecca, Switch, accompagnata dal suo titolo di spicco The Legend of Zelda: Breath of the Wild, oltre che dal porting dell’ultimo capitolo di Mario Kart.
Saranno ovviamente presenti Overwatch, Tekken 7, Titanfall 2, assieme a tutta una pletora di titoloni a disposizione dei visitatori, che potranno oltretutto intrattenersi nell’area Let’s Challenge con tornei PRO e FOR FUN dedicati ai prodotti di maggior rilevanza in tal senso: FIFA 17, Rainbow Six Siege, For Honor, Rocket League su PS4, e perfino League of Legends e Heartstone su PC.
E se ancora non dovesse bastarvi, se perfino la presenza di sviluppatori di Indie Games non dovesse allettarvi, se addirittura gli interventi di CiccioGamer, i selfie con Favij e la simpatia di LaSabriGamer non riuscissero, tutti assieme, a smuovere le vostre coscienze, forse potrebbero farlo la presenza di Gamescollection.it (e quindi di una sezione dedicata al retrogaming) e le prospettive di offerte speciali dedicate ai visitatori.
Altre informazioni le trovate sul sito ufficiale, qui.
Noi naufraghi, nel bene e nel male, approderemo accidentalmente, annaspando, nelle assolate spiagge di Let’s Play. Ci si vede lì, ci riconoscerete: facciamo parte del 20%.
–Alessandro Fresta–