Vampyr è sicuramente uno dei videogames più attesi del 2017. Dopo il successo di Life is Strange, DONTNOD Enterteinment ha deciso di puntare ancora più in alto e proporci un action RPG (formula che acquista sempre più successo con il passare degli anni) nel quale vivremo il dualismo tra bestia e uomo nei panni di un novello vampiro. Dopo aver raccolto numerose informazioni tra tweet, interviste e presentazioni, è arrivato il momento di fare il punto di ciò che sappiamo fin ora sul titolo.
Nel gioco vestiremo i panni del dottor Jonathan E. Reid, un reduce della Prima Guerra Mondiale che si ritroverà a esercitare la professione di medico in una Londra afflitta dall’influenza spagnola. A complicare la sua vita arriverà questa trasformazione in vampiro, portando così il giocatore a contatto con la lotta tra mostro assetato di sangue e dottore, che dovrebbe rappresentare un po’ la tematica principale del gioco.
Passando al lato GdR, il dottor Reid avrà tre possibili rami di specializzazione che, sebbene saranno presentati con nomi particolari all’interno del gioco, corrisponderanno a stealth, combattimento corpo a corpo e magia del sangue. Per progredire e acquisire nuove abilità sarà necessario guadagnare punti esperienza, praticamente ottenibili soltanto uccidendo persone, portando il dilemma morale direttamente dal vampiro a noi giocatori.
La città di Londra sarà protagonista del gioco almeno quanto il dottor Reid, e le sue sorti dipenderanno dalle scelte, grandi o piccole, di noi utenti. Nonostante il titolo sia un open world, gli sviluppatori hanno precisato di aver preferito la cura dei dettagli alla quantità, realizzando dunque una mappa più piccola di quella che offrono, ad esempio, uno Skyrim o un GTA. Le aree saranno esplorabili quasi tutte fin da subito, e soltanto in alcuni momenti della storia potremmo vederci negato l’accesso a qualcuna di esse. Londra conterà ben 60 persone uniche: in effetti sarebbe riduttivo chiamarli PNG, in quanto il team ha posto una cura particolare nella loro realizzazione. Infatti ogni singolo individuo avrà un background completo, una famiglia, dei sogni, degli hobby e una situazione di partenza unica all’interno della storia. L’uccisione di uno qualsiasi di essi cambierà in modo radicale la vita del quartiere a cui appartiene, nel bene o nel male, fino a portarci a uno dei finali disponibili. Suggerisco particolare attenzione nella scelta delle proprie vittime, poiché ogni personaggio ucciso potrebbe essere un potenziale quest giver, portando quindi ai livelli di un titolo Souls l’attenzione su chi e quando uccidere. In caso il nostro vampiro decidesse di decimare troppi personaggi appartenenti allo stesso luogo, ad esempio, quest’ultimo cadrebbe in decadenza e condannato all’anarchia. A riempire il vuoto di potere e personaggi troveremmo in compenso vampiri, vigilanti improvvisati e cacciatori.
Una nota a parte va fatta per le fazioni dei vampiri. Saranno presenti due gruppi, rispettivamente reietti abitanti delle fogne ed esponenti dell’alta borghesia in contatto diretto con la corona, ognuno con i propri interessi e un certo antagonismo. Prevedo guai e scelte in caso decidessero di accaparrarsi il dottor Reid.
Per quanto riguarda la parte meramente tecnica, Vampyr ci vedrà osservare il protagonista da una visuale in terza persona, con uno stile che dovrebbe richiamare quello dei titoli di From Software, ma che si avvicinerà molto ad un freeflow (già visto in Remember Me, altro titolo di DONTNOD) in caso si decida di utilizzare le modalità più bestiali a nostra disposizione come vampiro. Sono molto curioso di vedere come verrà gestita e bilanciata questa dualità tra uomo e mostro anche nel sistema di combattimento, ma trovo l’idea assolutamente interessante.
Concludo questo recap con i finali del gioco. Con una piccola anticipazione (forse anche uno spoiler) è stato rivelato che ce ne saranno 4, e che uno di essi (probabilmente il “good ending”) sarà ottenibile solo senza uccidere nessuno. Considerando che scegliere di non prendere vite umane costringerà a progredire con molta lentezza, potrebbe essere un ottimo modo per spingere i giocatori più ambiziosi a mettere alla prova se stessi.
Siete curiosi per questo titolo? Fatecelo sapere!
–Simone Maccapani–