Ah, gli anni ’80. Giubbini catarifrangenti, permanenti al tungsteno, Duran Duran vs. Spandau Ballet, i primi vagiti del settore videoludico, bambini che nascondevano alieni nel cestello della BMX, gli scatolati di Dungeons & Dragons… che bei tempi. Cinema e serialità televisiva mainstream paiono, ultimamente, sempre più intenzionate a spingere il pedale del revival proprio di quegli anni, complice il fatto che i bambini e gli adolescenti di allora sono i trenta-quarantenni di oggi, fascia quantomai incline alla nostalgia e, per inciso, la più disposta in genere ad allargare i cordoni del borsello.
Lo testimonia già solo l’enorme successo di Stranger Things, l’apoteosi della retroreferenzialità anni ’80 fatta serie televisiva, della quale stiamo aspettando la seconda stagione. Ma niente paura, perché nell’attesa potremo sollazzarci con My Pet Dinosaur, film australiano che sarà presentato in anteprima a febbraio allo European Film Market, e che uscirà in Australia il 30 marzo, con probabile successiva distribuzione nelle sale di tutto il globo.
In realtà questa pellicola pare mettere insieme un tema centrale degli anni ’90 – i dinosauri – declinandolo nelle atmosfere fantascientifico-pucciose di un film alla E.T.. Diretto dal candidato all’Emmy Matt Drummond (non nuovo a tematiche dedicate ai bestioni scagliosi della preistoria, avendo esordito con Dinosaur Island del 2014, anche in questo caso film per tutta la famiglia), la pellicola prende piede a Brightwood, una sonnacchiosa cittadina americana degli anni ’80 nella quale un ragazzino si imbatte nientemeno che in un cucciolo di dinosauro, fuggito dal tipico e segretissimo (?) centro di ricerche dell’esercito. Ovviamente il giovane e i suoi amici decidono di tenerlo e nasconderlo dalle grinfie dell’ufficiale cattivo incaricato di scovare e terminare l’esperimento sfuggito al controllo: la cosa si farà via via più difficoltosa a causa della crescita corporea esponenziale del poco domestico animaletto.
A giudicare dalle immagini del trailer appena diffuso (che potrete vedere qua sotto), lo stile riprende proprio quello del lungometraggio che vedeva come protagonista l’alieno di Spielberg, almeno per quanto riguarda le atmosfere generali della pellicola: il dinosauro, soprattutto da cucciolo (ma anche da adulto) è tanto caruccio e per nulla spaventoso, almeno per quanto è possibile intravedere in questa fase. Insomma, nessun intento bio-terrorizzante alla Jurassic Park, ma un prodotto dichiaratamente e spudoratamente ammiccante all’intero nucleo familiare. Bambini e ragazzini incompresi, adulti alienati e al principio increduli e in seguito – nel migliore dei casi – del tutto inadeguati ad affrontare la situazione. Nel peggiore cinici e cattiverrimi, e via discorrendo.
Il cast è composto da Jordan Dulieu, Annabel Wolfe, Rowland Holmes, Christopher Gabardi, Beth Champion, Scott Irwin, Harrison Saunders, Tom Rooney, Sam Winspear-Schillings, Darius Williams, Joanne Samuel, Tiriel Mora e David Roberts. Se in questo preciso momento doveste avere, dipinta sul volto, la stessa espressione di un vampiro davanti a un paio di occhiali da sole, ne avreste ben donde: si tratta sostanzialmente di attori sconosciuti al grande pubblico, a parte forse Joanne Samuel (che interpretava la parte della moglie di Max Rockatansky nel Mad Max originale del ’79), e David Roberts (già Roland in Matrix Reloaded e Matrix Revolution), destinati però a dei camei o poco più.
Insomma, se oltre a Samantha Fox, Nick Kamen e Sabrina Salerno continuate a essere in astinenza da tutto ciò che fa anni ’80, questa potrebbe essere un’ulteriore occasione per far comprendere a figlioletti e nipotini perché siamo cresciuti (male, direbbe forse qualcuno) come siamo cresciuti.
–Luca Tersigni–