“Ah, perché non mi hai guardata, Iokanaan? Se tu mi avessi guardata, mi avresti amata”.
Sono rimasto colpito da queste parole quando le ho lette sulla quarta di copertina di Salomè, fumetto di Silvia Vanni ed Emilia Cinzia Perri pubblicato da Kleiner Flug, che ha la grande ambizione di trasporre il dramma più controverso di Oscar Wilde. Ho aperto il volume senza alcuna aspettativa e pregiudizio, e mi sono così trovato di fronte a una curiosa sorpresa.
I testi sono essenzialmente quelli del celebre autore inglese, a eccezione di una didascalia di apertura: “Giudea, la città meccanica”. Ed è infatti in una chiave decisamente fantascientifica, forse per certi versi steampunk, che le autrici decidono di interpretare il dramma che, originariamente, è ambientato nella Palestina dei tempi di Cristo. Iokanaan, uno dei personaggi principali, altri non è che Giovanni Battista, che se non vi hanno bocciato a catechismo dovreste già conoscere. Un connubio inatteso, che lascia spiazzati, che altera la “scenografia” del dramma, come farebbe un vero regista di teatro, ma lascia intatto il cuore narrativo. Un cuore narrativo che colpisce, anche a distanza di secoli.
La storia di Salomè non rischia di essere spoilerata: è quella di Giovanni/Iokanaan, appunto, famoso in tutto il mondo per essere raffigurato con la testa più o meno elegantemente separata dal resto del corpo. Sulla sua morte i testi biblici non indugiano più di tanto, ma ecco che Wilde ci mette del suo: la vittima e l’assassino sono legati da una questione d’amore. Salomè è infatti la figlia di Erodiade, figliastra di Erode, il quale tiene il profeta chiuso in una cisterna (in realtà una specie di cella di contenimento futuristica) per paura che qualcuno lo veda, anche se le sue parole risuonano forti nel palazzo. Ed ecco che Salomè, contro ogni consiglio, buon senso e ordine paterno, decide di vedere in volto Iokanaan.
“Che palle, l’ennesimo pippone letterario!” dirà qualcuno, ma non potrei essere meno d’accordo. Le parole di Wilde sanno affascinare, al contrario di troppi fumetti di oggi i cui dialoghi sembrano scritti da un camionista russo ubriaco. Sfogliare Salomè significa prendere fantastiche pagine di letteratura e ritrovarsele illustrate dall’eclettico tratto della Vanni. La disegnatrice (già vincitrice del Lucca Project Contest 2013) si esprime con una tecnica particolare: prima ancora delle bizzarrie tecnologiche (come un Erode dagli arti meccanici), colpisce il suo linguaggio visivo, fortemente femminile, fatto di forme geometriche con campiture monocromatiche e contrasti di colore, che creano un’atmosfera onirica e surreale. Lo stile, anti-realista e astratto, può piacere o meno, ma è di sicuro una interessante variazione sulla scena del fumetto italiano. Non so bene cosa abbia suggerito di ambientare Salomè in questa “Giudea meccanica”: è una scelta strana, senz’altro fuori di testa, ma in ogni caso non pregiudica il risultato finale.
Dal lato tecnico è senz’altro un’ottima pubblicazione, anche se si sente un po’ la mancanza di qualche pagina in più: magari un editoriale, una biografia delle autrici, e due parole di introduzione. Sono piccoli dettagli, ma che personalmente trovo sempre piacevoli quando acquisto un romanzo o un fumetto. Il prezzo di 12€ è giustificato da una stampa a colori e di qualità.
Salomè non è comunque un lavoro a sé, ma fa parte di una collana dell’editore Kleiner Flug chiamata Teatro fra le Nuvole, che punta proprio a recuperare il teatro sotto forma di fumetto. Un’operazione che ha tutta la mia stima e solidarietà, e che spero possa portare qualche giovane appassionato di fantasy a contatto con il teatro e la letteratura in genere. Giusto per fare un esempio, alla stessa collana appartengono Macbeth e Romeo e Giulietta.
Siete pronti ad affrontare la Giudea meccanica? Se sì, potete acquistare il fumetto qui.
–Daniele Gabrielli–
Salomè – Recensione del fumetto
Daniele Gabrielli
- Trasposizione fedele di un bellissimo testo letterario;
- Stile surreale, onirico;
- Idea lodevole, risultato originale;
- Sarebbe stato bello avere una piccola introduzione o nota biografica;
- L’ambientazione futuristica può far storcere il naso ai puristi;