La casa editrice messinese Upper Comics torna sulla pagine di Isola Illyon, ma stavolta non con un fumetto: oggi, infatti, parliamo di D.A.F.E. (acronimo degli Autori Daniele Pettorelli, Angelo Clementi, Francesco Colaianni ed Enrico Scarsella), un gioco di ruolo fantasy che ha visto la luce in occasione di Lucca 2016.
Basta sfogliare le prime pagine del manuale per capire come il titolo proponga un sistema di gioco “entry level”, cioè particolarmente indicato ai neofiti che vogliono introdursi al mondo dei GdR, basandosi esclusivamente sull’utilizzo del d20. Già: niente dadi da 4, 6, 8, 10 o 12 facce. Il successo o meno delle azioni (qualsiasi azione!) è determinato sulla base di un lancio di 1, 2 o 3 d20, a seconda dell’abilità del personaggio giocante e di una tabella generica organizzata in 4 scaglioni di possibilità: 1-6 insuccesso, 7-10 buona riuscita dell’azione con un risvolto negativo (salti il ruscello ma ti sloghi una caviglia, per capirci), 11-14 azione pienamente riuscita e 15-20 azione riuscita alla perfezione, magari con l’aggiunta di un effetto speciale.
Anche il sistema per infliggere i danni è calcolato sulla base del lancio dei d20, ai quali si aggiunge il bonus dell’arma, l’abilità personale o quella opzionale, ed eventuali modificatori magici.
Il sistema di creazione del personaggio è anch’esso semplificato, praticamente ridotto all’osso: il giocatore sceglie una delle classi disponibili (Mago, Cavaliere, Ladro, Chierico, Esploratore e Alchimista), ognuna delle quali ha delle Abilità base (ATK, DEF, ATKSP, DEFSP e VEL) che vanno a completare il set di skill iniziali dei personaggi e condivise da tutti le classi (Camminare, Correre, Saltare, Nuotare).
Le abilità Base e quelle Iniziali vengono integrate da altre denominate Proprie (suddivise in Personali e Opzionali), che hanno lo scopo di differenziare nettamente una certa classe da un’altra. Così il Mago ha la Fiammata Meteorica, il Cavaliere la Cavalcata Furiosa, il Ladro la Coltellata, e via dicendo. La creazione del personaggio si conclude con la possibilità di scelta di uno o due animali totem, che conferiscono bonus e malus.
Infine, scudi, armi, pozioni e veleni conferiscono ulteriori bonus da aggiungere (o sottrarre) al tiro di dado per assicurare la sopravvivenza del nostro eroe. D.A.F.E., infatti, è anche corredato da un bestiario di minacciosi esseri che il Chester King (anche noto come Master) può scatenare, spaziando in un ventaglio di 18 possibilità che vanno dal Drago Cinese al Cinghiale, passando attraverso Troll e Salamandre. Ogni mostro possiede gli attributi di ATK (Attacco), DEF/Vita (Difesa e Punti Ferita) e EXP (Punti esperienza concessi nel caso lo si riesca a far fuori), ed è accompagnato da un’illustrazione a colori realizzata da Paolo Zeccardo (l’autore di Almost Dead) – che, devo però ammettere, ci aveva abituati a lavori di ben altra caratura. Starà ai personaggi farsi largo tra queste creature malevole per raggiungere il massimo livello concesso, il 100°.
Cosa dire su D.A.F.E.? In teoria potrebbe essere il miglior GdR entry level sul mercato, ma il condizionale è legato ai suoi punti deboli, che paradossalmente sono anche i potenziali punti di forza.
In merito all’ambientazione, si lascia libero il Chester King di creare il proprio mondo, limitandosi a indicare che D.A.F.E. è ambientato in un immaginario 1300-1400 impregnato di magia. Se questo, da un lato, permette al Master novello di esprimersi senza pastoie, dall’altro rischia di gettarlo nel panico più assoluto, a meno che egli non abbia già un buon background da lettore di fantasy.
La creazione del personaggio, poi, può far storcere il naso ai giocatori navigati, a causa delle classi limitate dalle abilità preconfezionate e della poca possibilità di scostarsi da queste (fatta eccezione per gli animali totem). La situazione può migliorare per i neofiti che non hanno voglia di perdere troppo tempo in calcoli e consultazioni, ma probabilmente anche questi, arrivati alla quarta-quinta sessione, potrebbero volere qualcosa in più rispetto all’incremento dei Punti Vita garantito dalla scalata (molto rapida) ai livelli.
Le creature da affrontare, per ora, non sono molte e neppure troppo originali, altra cosa che i ruolisti esperti non gradiranno, ma che ancora una volta va a rafforzare l’idea che il gioco sia pensato per chi non ha mai toccato D&D o Pathfinder in vita sua, e che quindi potrebbe accontentarsi.
Ultima nota da segnalare è una revisione dei testi non sempre efficace, dovuta alle scadenze un po’ ristrette che l’editore ha dovuto affrontare per assicurarsi la pubblicazione del gioco in tempo per la fiera toscana, che sicuramente però sarà sistemata con le prossime edizioni.
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–Fabrizio Palmieri–
- Sistema semplice e adatto ai neofiti;
- Manuale compatto e pronto all'uso;
- Manca una vera e propria ambientazione;
- Il testo presenta qualche incongruenza;
- I giocatori rodati potrebbero trovarlo troppo basilare;