Per chi ha amato Le Cronache di Narnia, questa notizia avrà un sapore agrodolce: vecchio e nuovo saranno destinati a mescolarsi nell’arrivo di un quarto film. Se ne vociferava dal 2013, e ora è stato confermato: “La Sedia d’Argento”, adattamento del quarto romanzo della saga, è in fase avanzata di produzione. Dunque, nonostante manchino date ufficiali, il film si farà.
TriStar Pictures, casa produttrice legata a Sony, Entertainment One e The Mark Gordon Company finanzieranno il lungometraggio, che verrà distribuito dalla stessa Sony. La mano che ha steso la sceneggiatura (di cui sembra già esserci una prima versione completa) è quella di David Magee, già autore di “Vita di Pi” e “Neverland – Un sogno per la vita”.
Si è detto che vecchio e nuovo sono destinati a mescolarsi, e il motivo lo si ritrova nelle parole del produttore Mark Gordon: “Sarà un franchise totalmente nuovo. Nuovi personaggi, nuovi registi, una squadra completamente diversa”. Le intenzioni sembrano essere quelle di restare fedeli alla traccia narrativa del libro, ma non tornerà (pare) nessuno degli attori già visti nei film precedenti.
La trama de “La Sedia d’Argento” sembra offrire un ottimo spunto per un vero e proprio reboot della saga: ambientata quasi cinquant’anni dopo gli eventi dell’ultimo film, questa orbita intorno alla scomparsa del figlio del principe Caspian, per la quale il leone Aslan chiederà aiuto a due giovani inglesi: Eustachio Scrubb e Jill Pole, presumibilmente i nuovi futuri protagonisti. Se Caspian e Scrubb sono già comparsi ne “Il Viaggio del Veliero“, interpretati da Ben Barnes e Will Poulter, è probabile che in quest’episodio non li rivedremo, visto il tenore dell’annuncio di Gordon.
Non è dato sapere che tipo di approccio ha scelto David Magee nell’adattare il romanzo, anche se è possibile che il rinnovamento perseguito dai produttori segua anche una diversa traccia stilistica. La TriStar Pictures è guidata da Hannah Minghella, che ha affermato di voler fare del braccio “cinematografico” di Sony un’azienda per adattamenti di opere letterarie (in pratica vogliono diventare gli Arcinemici di Alan Moore). Certo è che i profitti sempre più bassi (ma comunque dignitosi) dei precedenti capitoli di Narnia suggeriscono che dietro la scelta di farlo ripartire ci sia una strategia aggressiva. Come sempre, ai posteri la sentenza sul prodotto finale.
– Luca Pappalardo –