Confessiamolo, isolani: quanto ci piace andare per dungeon a cercare grane e tesori? Per quanto possiamo definirci amanti dell’interpretazione e ricercatori della giocata di qualità, ciascuno di noi ha dentro di sé un ignorante tombarolo che non vede l’ora di entrare in un sotterraneo per rompere un po’ di forzieri e fracassare il cranio a chiunque si ponga ad ostacolo.
Sfruttando questa inconsapevole debolezza, il gruppo Inkwell Ideas ha pensato bene di ideare un prodotto fatto apposta per noi: sto parlando di DungeonMorphs, un set di dadi molto particolare.
Ognuna delle facce degli stessi, infatti, è dipinta con una mini mappa di un dungeon, con tanto di percorsi, porte e stanze. Con facce diverse per ogni lato, sarà possibile creare sul momento una mappa combinando i risultati casuali venuti fuori dai lanci. Ogni dado è inoltre dotato di un numero che il master può associare a un elemento particolare da inserire anch’esso casualmente nel luogo (un tesoro, un mostro, un prigioniero…).
L’idea risulta particolarmente utile per i DM che non hanno avuto modo di preparare un luogo da far esplorare ai giocatori, e si vedono costretti a improvvisare sul momento. Ma non parliamo solo di sotterranei: sono infatti presenti in commercio diversi set.
- Adventurer Set: per creare una mappa che contenga grandi sale, caserme, luoghi di culto;
- Explorer Set: per dungeon pieni di trappole, librerie, stanze magiche e tombe;
- City Set: per creare una città, con strade che si connettono tra loro;
- Spellunker Set: per dungeon naturali come caverne e passi di montagna;
- Village Set: fattorie, zone boscose, piazze, per il vostro villaggio sperduto;
- Ruins Set: simile a quello cittadino, ma con rovine al posto delle case;
Ogni set è composto da 5 dadi a sei facce, e con ognuno di essi potremo realizzare migliaia di combinazioni, roba non da poco, specie se si considera che nessuno ci vieta di mescolare i diversi set o di usarne più di uno contemporaneamente, incrementando la variabilità all’infinito.
Qualcuno potrebbe storcere il naso affermando che disegnare di proprio pugno il dungeon sia tutta un’altra storia, sia in termini di divertimento che di qualità, anche in virtù del prezzo non proprio economico (20 dollari a set). Ma di sicuro rappresenta un’idea simpatica e utile che un appassionato o un collezionista di dadi difficilmente si lascerà sfuggire. Se volete saperne di più, potete visitare il sito di DungeonMorphs.
– Andrea Carbone –