Avete un gatto in casa? Bene, allora probabilmente potrete chiedergli di aiutarvi quando giocherete a HK Project. Eh sì, perché dopo aver impersonato capre, pezzi di pane e pupazzetti di stoffa sulle varie piattaforme, sta per arrivare il momento di mettersi nei panni (pelosi) di un gatto. HK Project (nome provvisorio) è stato ideato da due sviluppatori francesi, Koola & Viv (e con sé hanno due gatti, precisiamo…), ed è attualmente in lavorazione. Per ora i dettagli sono davvero pochi: di certo si sa solo che sarà pubblicato prima su PC e successivamente (forse) anche su PS4 e Xbox One.
Circolano attualmente alcune clip in cui vengono mostrati pezzi del gameplay e della modalità di gioco. Lo stile pare essere quello di un adventure in terza persona: le nostre zampine potranno camminare, saltare (e forse anche graffiare?) in un modo deliziosamente realistico, proprio come farebbe il nostro amico felino, il tutto nella Città Murata di Kowloon, un distretto di Hong Kong che ora non esiste più, ma che fino al 1993 è stato un luogo davvero singolare, così unico da fare anche da sfondo al film “Blade Runner”. Forse proprio per questo HK Project ha tutta l’aria di avere il retrogusto tipico del cyberpunk e il sapore del distopico: l’arco temporale in cui è ambientato è indefinito, ma ha le sembianze di un futuro “non troppo lontano”, dove ci sono degli immancabili robot umanoidi dei quali non ne conosciamo le intenzioni. In merito all’aspetto tecnico, non dovremmo restare troppo delusi, considerando che il gioco girerà su Unreal Engine 4.
Dunque, quando potremo provarlo? Purtroppo non si hanno ancora notizie sulla data d’uscita. Vi lasciamo comunque il link della pagina Facebook, sulla quale troverete altre informazioni sul progetto, video, screenshot e il poster di presentazione. Da lì potrete restare aggiornati sullo stato dello sviluppo e, perché no, anche fare una piccola donazione al team. Perché lo sappiamo che non vedete l’ora di impersonare un gatto in mezzo a una città caotica cinese!
C’è da essere euforici per questo titolo? È ancora troppo presto per dirlo, ma l’idea è sicuramente gradevole. Insomma…è da quando guardavamo gli Aristogatti cantare (nella lingua originale) “Everybody wants to be a cat” che vogliamo provare a essere come loro… no?
– Elisa Erriu –