Oggi si parla di Kickstarter! Dei variegati (e più o meno illeciti) modi che esistono per sperperare i propri sudati risparmi sull’Internet, pochi recano con sé lo stesso senso di azzardo che tirare dei soldi a dei perfetti sconosciuti per un qualcosa che in quel momento non esiste (e, per quanto ne sappiamo, potrebbe non esistere mai).
Tuttavia, talvolta capita di ritrovarsi nella proverbiale botte di ferro, quando sullo schermo ci passa davanti un prodotto dal successo garantito: un ottimo esempio in tal senso è “League of Ancient Defenders” (per gli amici, solamente LOAD), ideato da un gruppo di sviluppatori di Chicago che per ora si identificano solamente come Load Board Game.
Comparsi in rete 19 maggio, hanno raggiunto il loro obiettivo preventivato nel giro di appena un’ora: nel momento in cui vi sto scrivendo (a due settimane, cioè, dalla conclusione della raccolta fondi) hanno già raggiunto quasi duemila sostenitori e racimolato poco meno di un quarto di milione di dollari.
Sorpreso da un tale entusiasmo (e sospettoso che vi fosse sotto qualcosa di losco, tipo un gattino gratis per ogni spedizione), sono andato a fondo della vicenda, scoprendo che in effetti il successo di LOAD non è da attribuire tanto ai felini, quanto al solo argomento che l’Internet sembra preferire a questi ultimi: i MOBA.
Effettivamente, quel “League” nel titolo suonava abbastanza sospetto: il gioco non è nulla più che un’arena multiplayer i cui contendenti, anziché essere dei grumi di pixel dietro ai quali si celano sconosciuti dell’Europa orientale pronti a insultarti alla prima occasione, sono miniature in HIPS (mistica lega alchemica assai affine, secondo i miei grimori, alla resina) controllate da una persona vera seduta dall’altra parte del tavolo.
Per quanto mi sfugga lo charme dello scatenare faide sanguinose contro amici e parenti a ogni loro minimo errore (è possibile giocare anche in due, ma sono quasi sicuro che il divertimento vero inizi dai quattro giocatori in su), bisogna ammettere che l’idea pare veramente azzeccata: se da un lato giunge nel momento giusto per approfittare dell’immensa popolarità dei MOBA, promette al contempo di reinventare, in un formato accattivante, delle meccaniche tutto sommato ben rodate e radicate nell’immaginario collettivo.
Volete qualche esempio? Durante il gioco due schieramenti differenti si affrontano contrapponendo formazioni da cinque eroi (sei, nel caso di più di un giocatore per squadra), appartenenti a cinque classi differenti. Abbiamo Striker e Archer, specializzati nel fare danni ma non proprio eccezionali a riceverli, i tankosi Guardian, i flessibili Mage (che sembrano ricoprire la nicchia dei support), e gli Assassin, via di mezzo tra Striker e Guardian. A ciascuna classe pertiene una specifica nicchia di gioco, ma differenti eroi appartenenti alla stessa classe possiederanno abilità leggermente diverse. La scatola base ne include una dozzina, ma ulteriori personaggi stanno venendo aggiunti continuamente con l’aumentare dei finanziamenti (sono forniti all’interno di blister separati, con una modalità non differente dalle espansioni di “Star Wars: X-Wing”).
La trama di base sembra ruotare attorno al confronto tra le forze del Caos, che hanno invaso il continente di Atlantide nel loro cammino per la conquista del mondo, e i difensori dello stesso, ultima speranza del genere umano. Nulla di particolarmente originale, e neppure di mai sentito: in teoria, eroi specifici appartengono a uno dei due schieramenti, ma è detto chiaramente che chiunque può giocare coi personaggi che gli pare e inventarsi una scusa per ciò. Il tutto suona molto, in definitiva, come un blando pretesto per giustificare un gruppo di persone intenzionate a mazzuolarsi a vicenda.
Accanto agli eroi, abbiamo poi una serie di minion (di quattro tipologie differenti), che vengono spawnati a intervalli regolari, e le cui azioni sono predeterminate dalle regole, in modo che i giocatori umani non perdano troppo tempo in elucubrazioni tattiche alla “Age of Sigmar” e concentrino tutte le proprie energie intellettuali nel rompere cose e uccidere persone.
Ammazzando i nemici si guadagnerà del denaro, che sarà possibile investire in carte potenziamento la quale funzione è quella di aumentare le caratteristiche e le performance dei propri eroi. Non vi basta? Ho già detto che esistono delle torri (miniature non incluse nella confezione base) e che la foresta che si estende tra le tre lane può essere esplorata dagli eroi per sconfiggere mostri erranti e… sì, immagino avrete capito.
Al di là delle battute, quel che colpisce è la discreta qualità del materiale: se la plancia e gli accessori paiono di fattura soddisfacente, le miniature sono eccezionalmente curate esteticamente (per quanto, essendo finora osservabili solamente in fotografie, è difficile esprimere un giudizio definitivo).
Abbiamo catturato la vostra attenzione? Non esitate allora a fare un salto sul portale del progetto: sebbene il materiale di base sia esclusivamente in lingua inglese, i produttori hanno promesso traduzioni in altre lingue in caso si superino le trecento ordinazioni da un singolo Paese. Ricordatevi solo di giocare sempre in una stanza priva di oggetti contundenti: teniamo oltremodo alla salute dei nostri cari lettori (e parenti).
– Federico Brajda –