Ultimamente si sente parlare davvero tanto di un certo newyorkese repubblicano candidato alle presidenziali, ma nessuno avrebbe giurato che a discuterne in merito, appoggiandolo, ci sarebbe stata anche l’autrice che ha cambiato il modo di vedere le cose di un’intera generazione di bambini/adolescenti/adulti. Sì, sto parlando di J.K. Rowling, la “mamma” del maghetto Harry Potter. Lo so che state tutti saltando dalla sedia, divano, o ovunque voi siate, ma è così. La Rowling ha dato il benvenuto a Donald Trump, invitandolo a visitare il Regno Unito. Beh, più o meno, “benvenuto”: stiamo pur sempre parlando della Rowling…
Le sue parole sono state queste:
“Tutto quello che dice Mr. Trump lo trovo alquanto discutibile. Lo considero offensivo e bigotto. Ma ha il mio pieno appoggio nel venire nel mio Paese ed essere offensivo e bigotto lì. La sua libertà di parola protegge la mia libertà di chiamarlo bigotto”.
Durante il Pen Literary Awards Gala tenutosi a New York il 16 maggio scorso, l’autrice ha stupito tutti, andando contro corrente rispetto ai politici britannici, che decisamente sono contrari ad una possibile visita di Donald Trump nel loro amato e multietnico Regno Unito (e tutti sappiamo che il candidato ha qualche problema a tollerare alcune etnie – figuratevi se dovesse scoprire che Londra ha un sindaco musulmano!). Stiamo parlando di una nazione, quella inglese, che ha lanciato una petizione per vietare l’ingresso a quest’uomo, la quale ha raccolto mezzo milione di firme. Pertanto immaginatevi le facce di coloro che hanno sentito la Rowling non solo “difendere” la libertà di espressione di Trump, fosse anche offensivo e bigotto, ma anche invitarlo a raggiungere il Regno Unito per mostrargli come un Paese possa convivere con una popolazione civile musulmana.
La donna ha sostenuto, durante l’evento, un lungo discorso sulla libertà di parola, riportando a galla le denunce per “tentata conversione dei bambini al satanismo” che le scagliarono contro quando vennero pubblicati i libri di Harry Potter. La magia, Colui-che-non-deve-essere-nominato, serpenti e maghetti sulle scope non sono mai andati giù a coloro che la criticavano: ma questi erano, e sono ancora, liberi di poter affermare ciò che vogliono, così come lei è libera di apostrofarli, eventualmente, come degli “idioti” (“stupidi babbani”, ancora meglio).
L’autrice ha fatto notare come sia importante la libertà di parola, che viene data e tolta in alcuni Paesi: la potenza dei mass media, della stampa e dei pregiudizi che creano (spesso sbagliati) può essere un’arma devastante. Per questo, con una frase di Voltaire, erroneamente attribuita a lui, ovvero “disapprovo ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo”, la Rowling ha sostanzialmente sostenuto che: “se togliete la libertà a un avversario semplicemente per il fatto che sia offensivo, state al fianco di quei tiranni che imprigionano, torturano e uccidono esattamente per la stessa motivazione”. Quindi, cos’altro dire? Perché hanno scatenato tanto clamore queste affermazioni di un’autrice di fama mondiale nei confronti di un politico che noi conosciamo principalmente per le parodie che girano in rete? Forse proprio perché è una presa di posizione così controversa? O magari perché Harry Potter potrebbe davvero essere una breve introduzione al satanismo e Donald Trump un innocente agnellino che vuole bene a tutti? A noi (e nemmeno alle autrici di fama mondiale) non è dato conoscere la verità sulla natura delle persone. Ma, personalmente, credo che quello che la Rowling abbia detto, senza leggere troppo tra le righe, sia un forte messaggio da non sottovalutare e da prendere come grande insegnamento: l’importanza di essere liberi di chiamare qualcuno, giustamente, “idiota”.
– Elisa Erriu –