Nimona è una graphic novel scritta e disegnata da Noelle Stevenson, autrice statunitense che come tante si è fatta le ossa sul web pubblicando strisce che avevano per protagonista proprio Nimona, una giovane fanciulla super cattiva ma estremamente simpatica. Il Web Comic ha riscosso un gran successo e il suo blog è stato molto seguito, ottenendo la pubblicazione italiana da parte della Bao Publishing. In verità, Noelle la conoscevamo anche cinque anni fa, quando iniziò a divulgare in rete strisce parodistiche su Il Signore degli Anelli, dotate di un sottile humor che ha conquistato il pubblico. Già da allora era chiara l’impronta che avrebbe avuto, quella di tematiche leggere e che giocassero con gli stilemi di un genere, per poterli ribaltare e rivisitare, senza però rinunciare alla profondità dell’opera originale, al messaggio importante, allo spunto di riflessione. Lo stesso vale per l’opera di cui vi parlo oggi.
Nimona è una giovane mutaforma, una ragazzina dai capelli rossi (o viola?) che ha un sogno, quello di diventare la spalla del più grande cattivo che ci sia, lord Cuorenero. Siamo in un’epoca fatta di draghi e cavalieri, di valorosi guerrieri e super villain che si scontrano quotidianamente. Cuorenero ha infatti un acerrimo nemico, il valoroso Sir Lombidoro, che cerca ogni volta di fermare i suoi piani diabolici.
Vi sembra una storia già vista? Effettivamente ritroviamo i soliti stereotipi del fantasy, ma vi basterà andare oltre le prime pagine per capire che tali stereotipi vengono rivoltati come un calzino. Forse Cuorenero non è poi così cattivo come sembra; forse c’è qualcosa che lo lega a Lombidoro, un’amicizia antica ma rovinata da qualcosa che li ha separati. E Nimona, perché ci tiene tanto a essere così cattiva? È davvero un mostro, così come lei stessa si definisce, oppure anche lei nasconde qualche segreto? La storia prende in esame questi tre personaggi e le relazioni che intercorrono tra di loro, il tutto in un universo a dir poco bizzarro.
L’ambientazione è una di quelle che ti fa strabuzzare gli occhi, perché va a cozzare con tutte quelle che ritieni siano le tue conoscenze da buon lettore di fantasy e fantascienza. Due mondi completamente separati, che non possono coesistere, vero? E invece in questo caso vengono amalgamati e fusi in un unico universo nel quale esistono re e cavalieri, che però possiedono smartphone e PC. Esistono i castelli medievali, ma sono dotati di sistemi di sicurezza computerizzati e all’avanguardia. Gli eroi possono lottare con le spade, così come con i fucili laser, e l’ingegneria robotica è in grado di creare cyborg. E la magia? La cosa curiosa è che l’elemento meno conosciuto, e in un certo qual modo va a fare da punto di congiunzione tra la scienza e la fantascienza, tra il vecchio e il nuovo, ma in un modo che i personaggi ignorano ancora.
Lo stile della storia, come potrete intuire dai presupposti, è quello di una commedia leggera, a tratti comica. Assistere a Cuorenero che cerca di tenere a bada l’incontenibile Nimona, che vorrebbe portare morte e distruzione, è qualcosa di estremamente tenero e “puccioso”. Eppure, in un contesto all’apparenza molto leggero e divertente, c’è spazio per qualche nota drammatica che eleva l’opera a qualcosa di più di un semplice scambio di battute divertenti. Si parla innanzitutto di amicizia, e che sia tra un mostro e un eroe o tra un buono e un cattivo, poco importa, anche perché in quest’opera il confine tra buoni è cattivi è estremamente labile, ed è questo il secondo tema portante. Di certo, pensiamo all’inizio, Cuorenero dev’essere proprio cattivo, con quella mano bionica, un nome temibile e un’armatura oscura. Ma l’autrice ci accompagna per mano per farci scoprire a poco a poco come sia facile andare oltre le apparenze per comprendere cosa si nasconda davvero dietro di esse e nel cuore di una persona.
Il tratto del disegno è molto semplice, quasi stilizzato, e in un certo senso ricalca lo stile della storia per come ve l’ho descritta: “infantile” potrebbe non essere il termine giusto, ma in fin dei conti possiamo immaginarlo così, come un fumetto che si mostra elementare nei disegni e nei colori, pur nascondendo, a un’analisi più attenta, dei dettagli degni di nota che risaltano sul resto. Come la storia, fatta di apparenze che vengono disilluse, anche il disegno rivela in alcune occasioni dei tratti decisamente più cupi, quasi violenti, quando anche la narrazione lo diventa. L’opera è stata tradotta in diverse lingue, e nel giro di poco tempo l’edizione cartacea ha fatto il giro del mondo, vendendo milioni di copie. Un successo dovuto a molti fattori, evidenziabili dai pregi di cui ho già parlato. Infatti è indubbio, a questo punto, come il target sia estremamente eterogeneo: la storia è adatta ai più piccoli, che potranno apprezzarne il lato spassoso ma anche imparare degli ottimi valori prima di andare a letto, così come è godibile dagli adulti, che saranno in grado di percepire le citazioni più nerd, apprezzare lo stravolgimento dello stereotipo e magari ritrovarsi a riflettere su tematiche più serie e vicine a noi, come quella della diversità, del rancore che ci portiamo dentro, e dei pregiudizi.
Tutto questo è Nimona, una graphic novel che non rimpiangerete di aver letto.
– Andrea Carbone –
Nimona, Ragazza Mostro – La recensione
Andrea Carbone
-Il ribaltamento degli stereotipi;
-L’estrema facilità con cui ci si affeziona ai personaggi;
-Le tematiche forti nascoste tra le righe;
- Finisce troppo presto!