Elen sila lumenn omentielvo, avventurieri! Quando si tratta di anteprime siamo sempre in prima fila, e onestamente non vedevamo l’ora di vedere cosa potesse riservarci l’ARFestival, evento tutto nuovo che si è svolto a Roma il 22, 23 e 24 maggio scorsi. Di personalità importanti ce ne sono state a bizzeffe: Gipi, Zerocalcare, Ausonia e Mirka Andolfo, sono solo alcuni dei tanti nomi che hanno partecipato a questa scoppiettante iniziativa.
L’evento si è conclcuso da poco, ed è il momento di tirare le somme: senza dubbio posso anticiparvi subito che la prima edizione è stata molto soddisfacente. Ma non indugiamo oltre, entriamo nel vivo della questione e vediamo perché!
Una fiera e il suo debutto: prime impressioni, cosa trovare
Come per tutte le cose, partiamo dal principio: l’ARF si propone come una fiera dedicata esclusivamente al fumetto e allo storytelling. Diversamente dal Romics e da altre iniziative simili, la scelta decisamente coraggiosa di non fare un misto di tutto, ma di imporsi come movimento settoriale, secondo me è qualcosa che dà un segno distintivo (per lapalissiani motivi) a chi cerca la qualità piuttosto che la quantità.
Una questione che mi sembra del tutto nuova in questo settore (e forse lo è, correggetemi se sbaglio) è stata il voler fare da tramite con “il mondo del lavoro” attraverso una sezione dedicata, il JobARF. Molte case editrici come la Bonelli e l’Arancia Studio hanno aderito all’iniziativa offrendo l’opportunità ai giovani talenti di proporre i propri lavori per una pubblicazione. In un mondo dove impazza la crisi, questo è un segnale importante che vuole dare fiducia ai nostri disegnatori o a quanti hanno il sogno di voler veder pubblicata una propria opera. Altro che Jobs Act.
Di buona influenza e soprattutto di grande impatto gli interventi culturali proposti: dal sempreverde excursus su Hayao Miyazaki, con tanto di breve anteprima del docufilm sulla sua vita e lo studio Ghibli in uscita nelle nostre sale il 25 e il 26 maggio (per tutte le informazioni del caso potete dare un’occhiata sul sito ufficiale qui), fino a Workshop per grandi e piccini, e tante interviste.
C’è stata anche una breve mostra all’interno della kermesse che mi è sembrata particolarmente d’impatto: in esposizione alcuni lavori di Gipi, Zerocalcare, Crepax e molti altri, nella costruzione di un corpus narrativo che mette insieme diversi modi di narrare storie, ma con sentimenti molto comuni.
ARF! è stato anche occasione di una succosissima anteprima da parte di Bonelli, ovvero l’annuncio ufficiale della nuova opera 4 Hoods (si pronuncia forùdz), nata da un’idea di Roberto Recchioni: una svolta decisamente young (come viene definita dallo stesso Recchioni) e fantasy, che vedrà la luce l’anno prossimo. Visti i tanti rimandi al mondo della cultura dei giochi di ruolo e visto l’umorismo caratteristico, aspettiamo con trepidazione questo nuovo lavoro!
Tra le tante manifestazioni all’interno della kermesse, particolarmente lodevole è stata la collaborazione con Emergency, alla quale hanno partecipato Mirka Andolfo, Giacomo Bevilacqua, Stefano Caselli, Davide De Cubellis, Leomacs, Emiliano Mammucari, Corrado Mastantuono, Sara Pichelli e Zerocalcare, realizzando uno striscione che verrà messo all’asta e il cui ricavato andrà a sostegno dell’organizzazione.
ARFestival: conclusioni finali, altre considerazioni
Che dire di questo ARF… è stata senz’ombra di dubbio un’esperienza molto coinvolgente e per molti aspetti diversa da quello che ho avuto modo di poter vedere finora. Sarà stato l’ambiente “atipico” (infatti si è svolta all’interno dell’Auditorium del Massimo)? Forse, ma non solo. Vorrei ben sperare che, alla luce di questa prima edizione, ce ne possa essere una seconda ancora più luminosa.
Questa kermesse, a mio avviso, era qualcosa di cui si sentiva molto la mancanza, un’occasione non contaminata necessariamente dal mondo videoludico per fare presenza o da cosplayer, ma un momento per rendere il fumetto d’autore il vero protagonista della scena. Tutto questo è nato grazie all’iniziativa di Daniele Bonomo, Paolo Campana, Stefano Piccoli, Mauro Uzzeo e Fabrizio Verrocchi, che mi prendo la briga di ringraziare personalmente per averci offerto tre giorni di caratura decisamente rilevante. L’augurio che rivolgo loro è di poter di nuovo partecipare ad un evento futuro.
Signori, tra storie e disegni questo appuntamento finisce qui. Siete stati all’ARF? Come vi è sembrato? Lasciate una testimonianza qui sotto con un commento! Buona fortuna, avventurieri!
–Michele Giuliani–