Lo shop del Nintendo 3DS ha ospitato, ultimamente, tantissimi titoli dai prezzi contenuti davvero interessanti e divertenti, basti guardare quella meraviglia di SteamWorld Dig, capolavoro indiscusso. La possibilità di sfruttare il sistema 3D di questa consolle apre agli sviluppatori numerose possibilità in termini di gameplay, tant’è che, ultimamente, in molti stanno cercando di “riammodernare” generi classici riproponendoli in salsa 3D, ma con qualche innovazione in più. È stata sicuramente questa l’idea dei ragazzi della software house Amzy, i quali hanno deciso di pubblicare sul noto store uno sparatutto in terza persona futuristico dal nome Iron Combat: War in the Air.
La trama del titolo: l’umanità è stata, per l’ennesima volta, piagata da una terribile guerra fratricida, che ha gettato, pensate un po’, la Terra nel caos. Nel tentativo di riportare la situazione alla normalità, gli umani hanno provato ad istituire un governo mondiale, che guarda caso è fallito, dando vita alle due fazioni che si scontrano in questo gioco, ovvero i Luftstrom ed i Nordlicht; nel tentativo di imporre la propria superiorità militare, i Luftstorm creano l’arma definitiva: un androide dalle fattezze femminili capace di trasformarsi in aereo. La storia ci verrà narrata attraverso una voce rigorosamente giapponese e infinite schermate di testo prima di ogni missione, schermate che, anche ripetendo lo stage più volte, non potremo purtroppo saltare, costringendoci a sorbirci tutte le volte le medesime frasi. Anche se la trama del titolo lascia un sapore di già visto/già sentito/già pensato, il gameplay potrebbe comunque mostrare delle sorprese non da poco.
Effettivamente una meccanica interessante del titolo è proprio legata al fatto che l’androide sia in grado di trasformarsi in aereo durante il combattimento, aprendo una notevole finestra di opportunità nel corso della partita. Le due forme si differenziano notevolmente: mentre nella forma aereo verrà potenziata la mobilità tridimensionale e la velocità, la forma androide ci permetterà di attaccare con più forza e precisione i nemici, e, strano ma vero, di schivare più facilmente i missili, grazie ad una sorta di dash. L’arsenale della nostra “mecha” sarà composto, purtroppo, solo da tre armi, ovvero un mitragliatore, con cui attaccheremo costantemente i nemici, dei missili teleguidati, che potranno essere lanciati infinite volte con un breve delay di tempo tra un lancio ed un altro, ed una spada, con cui eliminare i nemici vicini.
Purtroppo, però, questa interessante meccanica è accoppiata a dei controlli davvero ostici da padroneggiare, tanto da rendere il titolo davvero poco godibile. Problema più vistoso di questo Iron Combat è il sistema di mira: non vi è, infatti, un criterio comprensibile nell’aggancio automatico dei nemici, dato che a volte verranno agganciati quelli più vicini, altre volte quelli dall’altra parte della mappa, se non fuori da essa (mi è capitato più volte, giuro), senza dare al giocatore la possibilità di selezionare l’obiettivo di suo gradimento. I nemici, d’altro canto, faranno ben poco per eliminarci, e anzi, si limiteranno a lanciarci razzi a ricerca che, andando avanti negli stage, diventeranno sempre più difficili da schivare e, di conseguenza, frustranti per i giocatori. Ai nemici normali si affiancheranno anche dei boss, avversari pieni di punti critici in grado di farci la pelle in pochi minuti e da sconfiggere rigorosamente in sequenza, distruggendo un punto critico dietro l’altro, con somma noia per l’utente.
Anche la curva di difficoltà del titolo è mal calibrata: pochi colpi nemici abbatteranno facilmente il nostro androide, e da uno stage all’altro i colpi che i nemici riusciranno a mandare a segno diventeranno sempre più numerosi. Per facilitare le cose al giocatore è stato aggiunto un negozio in cui acquistare potenziamenti per l’androide, che migliorano alcune caratteristiche a discapito di altre, costringendo l’utente a selezionare con cura l’equipaggiamento per la missione da affrontare. Gli upgrade potranno essere acquistati con i punti guadagnati completando le missioni: purtroppo, però, quelli ricevuti a fine missione non saranno mai sufficienti ad acquistare un potenziamento, indi per cui il giocatore sarà forzatamente costretto a ripetere più volte i vecchi livelli per ottenerne di più. Come se non bastasse, questi equipaggiamenti non sembrano modificare in alcun modo il comportamento del mecha, se non influendo pochissimo sulle statistiche.
Passiamo quindi a parlare del comparto tecnico: i nemici, graficamente tutti uguali (ben quattro tipi diversi, boss esclusi) e realizzati in maniera appena sufficiente, non saranno mai più di sette sullo schermo, in modo tale da permettere una certa fluidità all’azione di gioco, ed anche il modello del mecha, per quanto decisamente più dettagliato rispetto a quello degli avversari, non brilla per particolare cura tecnica. Di pessima realizzazione anche le arene, tutte uguali, e tra l’altro caratterizzate dalla presenza di vistosi muri poligonali composti da rombi sospesi in aria e poco sopra il suolo, che davvero nulla ci azzeccano al livello estetico e che non fanno altro che portare il giocatore a chiedersi per quale motivo egli non possa portare il mecha a terra.
Il prodotto non presenta una modalità multiplayer, quindi i giocatori potranno affrontare i nemici gestiti dalla CPU solo attraverso una modalità storia composta da sedici livelli veramente monotoni, oppure tramite una modalità libera che non aggiunge davvero nulla al titolo; assenti, inoltre, qualsivoglia tipologia di funzione legata a Streetpass o Spotpass, cosa che poteva sicuramente essere implementata.
Insomma “Iron Combat: War In The Air” è un titolo, mi duole ammetterlo, davvero scadente, mal sviluppato e mal gestito, scomodo e ripetitivo da giocare, noioso fino alla morte. Per quanto mi dispiaccia dirlo, perché dopotutto questo titolo è stato sviluppato da un team indipendente, non mi sento né di consigliarlo né di dargli la sufficienza.
– Luca Mugnaini –
Iron Combat: War in the Air: la recensione
Luca Mugnaini
- Personalizzazione delle statistiche dell'aereo/mecha/signorina che controlliamo;
- Trasformazione da aereo a mecha/signorina;
- Ripetitivo all'inverosimile;
- Curva di difficoltà eccessivamente ripida;
- Controlli scomodi;
- Non si possono saltare i dialoghi, tra l'altro scontati;
- Potrei quasi scrivere tutto il resto...