La Panini Comics, che ultimamente si presenta come vero leader nel campo dei fumetti in Italia, con oltre 2000 (si, duemila!) pubblicazione nel Bel Paese (Naruto, Star Wars, Topolino, tutti quelli della Marvel e l’amatissimo Rat-man di Leo Ortolani), a cui a breve aggiungerà la collezione di figurine dello youtuber Favij (al secolo Lorenzo Ostuni che, nonostante il cognome, è torinese!), punta a diventare una autentica colonna di riferimento anche per un’altra, grande, fetta di pubblico: gli appassionati delle storie di Asterix ed Obelix.
Creati dalla fantasia di R. Goscinny e dalle matite di A. Uderzo nel lontano 1959, Asterix e la sua allegra banda sono una autentica pietra miliare del genere, nonché rappresentanti di un fumetto talmente iconico che, non solo a distanza di quasi sessant’anni continua ad avere successo, ma che conta anche traduzioni in oltre 110 lingue e una tiratura complessiva di 335 milioni di copie. A questo successo planetario si aggiunge il merchandising, oltre che diversi film d’animazione – sempre gradevoli – e alcuni film in live action – non sempre all’altezza, specie il più recente Asterix alle Olimpiadi (Vero Flop TM).
Per quanto in Italia sia giunto relativamente tardi, si parla degli anni ’70, il fumetto del duo Goscinny–Uderzo ha saputo ritagliarsi una bella fetta di pubblico: e, giustamente, Marco M. Lupoi, direttore editoriale e licensing del Gruppo Panini, ha provveduto a spendere parole di soddisfazione e di elogio per questa importante conquista: “Per Toutatis! Nessuna iperbole può esprimere l’importanza dell’arrivo di Asterix nella scuderia Panini Comics. Asterix è in assoluto una delle icone leggendarie del fumetto […] Non posso che essere profondamente orgoglioso di questo nuova sfida.”
Ma quando e come avverrà il passaggio di consegne, per così dire, frutto di un sapiente accordo con il gruppo Hachette Livre e l’Editions Albert René? È presto detto: la finestra scelta sarà il prossimo Napoli Comicon – Salone Internazionale del fumetto che si terrà dal 30 aprile al 3 maggio, e si partità col botto, riproponendo un grande classico e, al contempo, pezzo da collezione, ossia l’oramai introvabile albo “Come fu che Obelix cadde da piccolo nel paiolo del druido”, pubblicato in Italia solo nel 1989 in cui si mostrano i genitori di Asterix ed Obelix (in patria i genitori dei due protagonisti erano apparsi già nel 1965) e, da allora, mai più ristampato.
Tra l’altro, l’albo è interessante e piacevolissimo da leggere, in quanto narra alcuni retroscena di un personaggio fondamentale della saga, il panciuto-fortissimo-picchiaromani-divoracinghiali Obelix, lo scultore di menhir; che poi, a dirla tutta, la pietanza preferita dai Galli, nella iniziale idea di Goscinny, non doveva essere il cinghiale, bensì la lepre. A livello di curiosità, e sempre con un occhio al passato del Duo, c’è da dire che le principali notizie di rilievo appartengono al pur breve “La Nascita di Asterix ed Obelix”, del 1994, in cui apprendiamo che i due personaggi sono nati lo stesso giorno alla stessa ora “segno di una grande amicizia”, come profetizza Panoramix, il saggio druido del villaggio, il cui uso del falcetto, d’oro per giunta, è da sempre oggetto di speculazioni essendo anacronistico – non si è mai rinvenuto alcun oggetto di metallo nelle foreste abitate dai Galli.
Scomparso fin troppo presto René Goscinny nel 1977 (aveva solo 51 anni ed il suo “caso” è stato studiato attentamente, dato si è trattato di responsabilità da ascriversi ad un medico negligente), Uderzo ha raccolto a malincuore il testimone del suo collega ed ha portato avanti le idee sui personaggi della saga che i due avevano comunque sviluppato assieme; lo stesso Uderzo ha così dato vita ad alcune delle storie più memorabili come “Asterix: La rosa ed il gladio” e “Asterix e Latraviata” su tutti, oltre all’indimenticabile “Quando il cielo gli cadde sulla testa” (che, ricordiamolo, è l’unica paura che i Galli dicono di avere nel fumetto, non temendo nemmeno i fantasmi).
Tornando alla Panini Comics, l’idea è quella di presentare tutti i 35 gli albi attualmente editi, il cui primo fu Asterix il Gallico mentre l’ultimo è attualmente Asterix ed i Pitti , tutti in ordine cronologico, per quanto non è dato sapere se ci sarà una specifica cadenza di pubblicazioni: l’unica cosa certa è che si tratterà di uscite “a lotti” ed il primo, contenente sei volumi, dovrebbe arrivare a luglio; ad ottobre arriverà invece un episodio inedito in Italia mentre, occasionalmente, a questa serie di uscite “standard”, se così si vuol dire, verranno ad affiancarsi altre, ossia edizioni speciali e deluxe che, magari, in Francia sono si , famose, ma in Italia non sono state nemmeno tradotte.
Fin qui, il futuro che ci aspetta: ma per quanto riguarda il passato?
Se volessimo esplorare i motivi del successo di questo fumetto, probabilmente ci accoderemmo alla schiera di critici, studenti, psicologi, storici ed esperti del genere che da decenni studiano il fenomeno associato ad Asterix ed ai suoi simpatici amici: e, altrettanto probabilmente, non ne caveremmo un ragno dal buco.
La motivazione è molto semplice, come spesso accade in questi casi: sviscerare un fenomeno non serve, quando non ne si coglie l’unica, principale, essenza che lo anima.
Asterix è un fumetto dannatamente divertente e, del pari, “pulito”. Per pulito, intendiamo un tipo di fumetto che è estraneo a malizia, a situazioni eccessivamente realistiche e non è portatore d’altro che di buoni sentimenti, di quelli squisitamente anni ’70 ed ’80, in cui si riusciva a trasmettere un messaggio positivo senza necessariamente impietosire il lettore o gettarla sul patetico.
Asterix è un albo a fumetti che ha la stessa purezza degli albi di Topolino di un decennio fa, ha la stessa ironia e la stessa satira che si possono rinvenire in produzioni anche molto successive, è colorato e divertente ed è stato, di solito, trattato con cura da coloro che ne hanno curato le correlate trasposizioni sul grande schermo- salvo il già citato e recente Asterix alle Olimpiadi, in cui Clovis Cornillac ha sostituito Christian Clavier che era MOLTO più somigliante alla controparte cartacea, pellicola che resta comunque un primato all’interno della saga per il numero spropositato di stars apparse , compresi Zidane, Alan Delon e tanti altri, e di citazioni/omaggi.
Asterix è cultura e storia, perché lo stesso Goscinny scriveva che descrivendoli rissosi, litigiosi, permalosi e golosi altro non faceva che avvicinare i suoi personaggi alla realtà: in questo senso, dunque, si può supporre che al di là di varie accezioni storiche, i Galli che così scherzosamente Goscinny e Uderzo hanno descritto siano anche animati da quelle emozioni, da quelle sensazioni che appartengono a grandi classici di qualche anno fa (diciamo, un bel po’ di anni fa): Topolino, già citato, Lucky Luke, Popeye/Braccio di Ferro e anche Geppo.
In tutti questi fumetti spicca sempre una piccola morale semplice, ci sono sempre situazioni che fanno divertire ed un pizzico riflettere, ci sono vicende e personaggi che, vignetta dopo vignetta, abbiamo imparato ad amare.
Cosa state aspettando, dunque? Per Toutatis! Attrezzatevi per procurarvi ogni albo!
– Leo d’Amato-