DISCLAIMER: onde evitare che flammiate addosso a me, avviso i gentili lettori che ho giocato sia a League of Legends (sono Arglist, EU West) che a DotA 2 (Arglist92) ma che ho giocato più al primo che al secondo. Detto ciò, questo confronto vuole essere un punto di vista esclusivamente personale e non la parola di un’entità divina.
Ah… i MOBA. Quel genere di cui oggi si parla tanto, ma che vent’anni fa era praticamente sconosciuto ai più. In pochi si ricorderanno Aeon of Strife, quella bruttissima mappa customizzata di Starcraft che diede il via al genere, seguito poi da Defend of The Ancient, una mappa a sua volta customizzata di Warcraft 3. E, da quella mappa, nacque il genere che tanto fa sognare i videogiocatori di tutto il mondo. Innegabile dirlo, se siete stati a Lucca (specialmente durante l’edizione 2013) avrete visto sicuramente League of Legends. Se siete giocatori di Steam avrete sicuramente visto DotA 2, il successore spirituale di DotA, ma acquistato dalla Valve. Oggi voglio cimentarmi in quello che è l’argomento di flame (messaggistica deliberatamente offensiva) per antonomasia: elencare le differenze tra i primi due MOBA giocati al mondo.
RIOT OVUNQUE, VALVE SCOMPARSA
Come ho detto, se avete partecipato al Lucca Comics & Games come me avrete sicuramente notato League of Legends. Lo staff portava magliette con sopra il logo del famoso gioco, c’era il logo sopra i negozi, vicino alle case, sotto le sedie, persino dentro il ramen. Piattaforme per giocare ovunque, miniature, elementi di gioco, poster, se compravi il biglietto ti regalavano persino due skin (quest’anno c’erano Miss Fortune Arcade e Riot Kayle) e, se facevi il bravo, ti davano pure un bacetto le presentatrici. Di DotA 2 non c’era manco la traccia, se non cosplayer vestiti da Juggernaut o da Crystal Maiden. Sicuramente a Lucca Riot (l’azienda che sviluppa LoL) ha saputo vendersi (e svendersi), facendosi una gran pubblicità.
La forza di League of Legends sta proprio nella semplicità con la quale si può apprendere il gioco, cosa che probabilmente lo ha favorito contro l’avversario DotA 2, decisamente più punitivo a tutti i livelli. Sento molte persone dire che DotA 2 abbia strategie molto più complicate di quelle di League of Legends, ma penso che sia una diretta conseguenza del gioco molto più dinamico. Se nel sopracitato abbiamo sempre 5 ruoli ben definiti (Top, Jungler, Mid, ADC e Support) in DotA 2 abbiamo team composition decisamente diverse, che cambiano di patch in patch e spesso da gruppo a gruppo. Non è un caso, difatti, trovarsi una tri-lane (seppur non sappia se questa strategia è mantenuta anche ad alti livelli).
La cosa fondamentale in tutti i MOBA è la build, ovvero gli oggetti “indossati” dal proprio personaggio, e l’Oro, il denaro che serve a comprare i componenti di questi utili oggetti. La differenza sostanziale è che in LoL l’accumulo dell’oro è limitato alla mera quantità di Last Hit che daremo ai minion (importantissima per chiudere più velocemente gli oggetti), mentre le cose in DotA 2 si complicano. Il nemico farà di tutto per uccidere i suoi minion (deny), negandoci così l’oro che ci arriverebbe con il last hit; ad ogni morte subita, poi, ci verrà scalato dell’oro, cosa che renderà ancora più ardua la nostra carriera da carry. Fortunatamente potremo acquistare i nostri oggetti ovunque nella mappa (invece di tornare al negozio come in LoL), che ci verranno portati da un valoroso corriere. Gli oggetti, in DotA 2, avranno bisogno solo dei componenti, mentre in LoL dovremo aggiungere anche un “costo di creazione”. Certo, la ricetta è un po’ come il costo di creazione, ma il punto è lo stesso.
Altra cosa che caratterizza DotA 2 è l’estremo utilizzo degli oggetti: se in LoL molti odi essi avranno capacità passive, in DotA 2 praticamente ognuno ha una capacità da attivare durante il fight (o, ancora peggio, da usare in teamfight), cosa che rende ancora più confusionario (o difficile) l’apprendimento del gioco. Alcuni oggetti (come Dagon, Pugnale del Baleno oppure Scettro di Eul) sono fondamentali durante gli scontri, completando il ruolo del personaggio, altri salvandolo da situazioni di pericoli, altri aiutando a fare dei buoni gank.
Se questi, però, sono aspetti secondari del confronto LoL-Dota, che si apprendono solo dopo due-tre ore di gioco (o, nel mio caso, molte ore di gioco), la prima cosa che salta all’occhio è la differenza grafica dei due. Seppur entrambi mantengano uno stile cartoonesco, è palese quanto LoL si stia digitalizzando, andando lentamente incontro al suo avversario, da sempre ritenuto “più apprezzabile” a livello grafico. Entrambi risultano, però, universalmente gradevoli e mai inguardabili (seppur alcune skin di LoL siano orribili, e Urgot non aiuti).
Per quanto riguarda il costo di questi due MOBA, la premessa che va fatta è che entrambi sono gratuiti. MA – c’è un ma. Se DotA 2 permette di sbloccare diverse uniformi (skin) per gli eroi (casualmente e in blocco, non più pezzo per pezzo), League of Legends utilizza i Riot Point, una valuta accumulabile con il denaro reale. Ogni skin vale una certa quantità di RP e, nonostante queste skin non apportino alcunché al gioco, hanno dimostrato di essere una bella fonte di guadagno per Riot (ma ricordiamoci che Skill≠Skin). Anche i pezzi d’equipaggiamento di DotA 2 sono acquistabili con soldi reali, ma certamente il poterli sbloccare casualmente libera alcuni giocatori dal dover “comprare” qualcosa per sperare, invece, di dropparlo a caso alla fine della partita. I due giochi non mantengono lo stesso punto di vista anche riguardo ai campioni: in DotA 2 saranno tutti già sbloccati e giocabili, mentre in LoL dovremo comprarli con gli IP (Influence point), seppur avremo a disposizioni, ogni settimana, campioni diversi.
Dal punto di vista della community (il gruppo di utenti che giocano allo stesso gioco), ho trovato quella di League of Legends molto più volgare e infantile rispetto a quella di DotA (non sto parlando della community italiana, né di alcun altra community in particolare, piuttosto dei giocatori che si incontrano in game), ed è molto più facile trovare flamer (get cancer, noob!) o veri e propri haters in LoL. Dota 2 si guadagna il titolo di gioco nazionale dell’U.R.S.S, considerando l’enorme quantità di russi presenti nel gioco.
Per quanto riguarda tornei e campionati entrambi, secondo me, se la giocano (nonostante la popolarità di LoL, già annunciata, si trascini anche su canali streaming quali Twitch), mantenendo un buonissimo budget per la squadra vincente e non. L’unica cosa, probabilmente, che mi sento di recriminare alla Riot è il Meta (cioè Metaplay, o Metagame) ovvero la rosa di campioni più potenti attualmente o la strategia più funzionale. Ad ogni patch, difatti, emergono nuovi e vecchi campioni (buff o nerf si susseguono ogni mese), portando campioni più in alto di altri. Come diretta conseguenza di ciò, ai campionati si è soliti vedere sempre quei 20-25 campioni, cosa che si riflette nei giochi tra “gente normale”, affossando quindi i gusti del giocatore. DotA 2 è controcorrente: durante i campionati il rate di pick (quante volte sono stati presi e giocati certi eroi) è altissimo; quasi la totalità degli eroi è stata utilizzata almeno una volta.
Ora che ho terminato il discorso mi sento, però, di dover fare una dovuta precisazione. Questi due giochi rappresentano solo la punta di un iceberg che si sta affacciando sul mondo ora (seppur già presente). Non sto parlando del genere MOBA (che di per sè era già presente), ma dell’essere un videogiocatore. Penso che pochi anni fa ci saremmo potuti sognare un articolo sul giornale riguardante gli LCS (seppur errato praticamente ovunque), e dovremmo cercare di andare oltre ai gusti personali di ognuno per unirci e far diventare questa cosa (il gioco impegnato) una cosa riconosciuta a livello nazionale (come, d’altronde, succede già in America).
Voi che gioco preferite, tra i due? Siete i pionieri di questo genere e volete raccontarci com’erano i bei vecchi tempi? Scriveteci qui sotto, oppure partecipate alle community italiane di questi due videogiochi monumentali!
Community di Dota 2 – Italia Community di League of Legends – Italia
– Yari Montorsi –