Mentre nella realtà non mettiamo piede sulla Luna da anni e siamo lontanissimi dallo sbarco su Marte, almeno nel mondo dei videogiochi l’Universo è terra di conquista per sviluppatori coraggiosi e giocatori in cerca di evasione dagli angusti confini della Terra.
Il sottogenere sci-fi della space opera, a livello videoludico, gode di ottima salute: ne sono esempi lampanti il successo del MMO ‘EVE Online’, la magniloquenza della serie ‘Mass effect’, l’arrivo di videogiochi ambiziosi come ‘No Man’s Sky’ o ‘Star Citizen’ (quest’ultimo, tramite il crowdfunding, ha raccolto l’esorbitante cifra di 42 milioni di dollari…!) – tanto per citarne alcuni. Nel panorama degli sviluppatori indie che si rivolgono ai finanziatori sulla piattaforma Kickstarter, spicca un atto d’amore verso la space opera militare, che assume la forma di un rpg isometrico con elementi da videogioco di strategia in tempo reale: ‘The Mandate’. A realizzarlo sono i ragazzi di Perihelion Interactive, una giovane compagnia approdata sulla piattaforma di finanziamento dal basso con un progetto ambizioso che, complice anche l’appoggio di importanti recensori quali Angry Joe, ha ampiamente raggiunto l’obiettivo dei 500.000 dollari, raccogliendone oltre 700.000 allo scadere della campagna e sbloccando tutta una serie di obiettivi opzionali.
Se tutto andrà per il meglio, il gioco dovrebbe approdare su PC, Mac e Linux nel 2015 (anche tramite Steam Greenlight), mettendo a disposizione anche una localizzazione in italiano. Siete pronti a saperne di più?
Ucronia, il tuo nome è Anastasia
Le fonti d’ispirazione, a detta degli sviluppatori, sono classici della fantascienza videoludica come ‘X Com’, ‘Jagged Alliance’ e ‘Fallout’ e della fantascienza sul piccolo schermo come ‘Star Trek’, ‘Battlestar Galactica’, ‘Babylon 5’ e ‘Firefly’; ma anche, inaspettatamente, la Russia zarista e la storia navale dell’Ottocento. No, non abbiamo bevuto troppa vodka: l’ambientazione di ‘The Mandate’ non è solo fantascientifica, ma anche ucronica. Immaginiamo che la famiglia Romanov, al potere in Russia fino alla Rivoluzione d’Ottobre, non sia stata rovesciata e massacrata a Ekaterinburg nel 1918, ma che abbia mantenuto il potere sulla Terra, conservandolo anche dopo l’espansione dell’Umanità nella via Lattea; non è un caso che qualcuno abbia ironicamente ribattezzato il gioco ‘Tsars Wars’. Questa premessa influenza sensibilmente il concept di alcuni personaggi, delle uniformi – che mescolano elementi futuristici con un design ottocentesco, risultando sorprendentemente realistiche -, persino del codice di condotta dei militari e dei corsari al servizio dell’Impero: gli ‘Articles of War’ della Royal Navy, opportunamente adattati al contesto spaziale. La stessa denominazione delle ricompense della campagna Kickstarter parodiava i gradi della Marina zarista.
Ascesa al trono dopo la morte del precedessore, l’Imperatrice Anastasia Romanova è saggia, astuta, risoluta, bella e giovane – troppo giovane per apparire come il leader che è anche agli occhi degli oppositori, i quali colgono l’occasione per dare il via ad una ribellione su scala galattica. Anastasia, da vera dura, non si fa cogliere impreparata, invia la Flotta Imperiale attraverso i Portali – che, nella migliore tradizione della space opera, consentono di coprire migliaia di anni-luce in pochi istanti -, ma qualcosa va storto: un sabotaggio, forse ordito da qualcuno degli stessi servitori dell’Imperatrice, impedisce alla Flotta di arrivare a destinazione e ne sparpaglia le unità per tutta la Galassia, impedendo così di reagire rapidamente come le circostanze avrebbero richiesto.
Senza alternative, consigliata dal tetro ma integerrimo Ammiraglio Suvarov (doppiato da David Bradley, il Lord Frey di ‘Game of Thrones’), l’Imperatrice si vede costretta a raschiare il barile delle proprie risorse belliche, formando una flotta corsara e mettendo le sue navi nelle mani di ex galeotti e militari degradati
L’equipaggio è la mia famiglia
Questa, a grandi linee, la trama. Il nostro avatar (personalizzabile sotto diversi aspetti: nome, etnia, sesso, aspetto fisico e background) è appunto uno dei capitani reclutati in queste circostanze drammatiche. Al comando della sua nave, avrà il compito di ristabilire l’ordine in una Galassia turbolenta.
E qui viene il bello: in linea con la tendenza in voga nei più recenti rpg, le scelte del giocatore potranno modificare in maniera significativa il gameplay. Come? L’Imperatrice ci ha dato una nave e una missione, ma sta a noi decidere se obbedire ai suoi ordini o meno. Potremo dunque agire come corsari, senza lasciarci irreggimentare nella Flotta Imperiale, ma fiancheggiandola e supportando l’Imperatrice; oppure tradire la fiducia accordataci e schierarci dalla parte della ribellione, divenendo nemici giurati della bella Anastasia; oppure ancora approfittare del caos che ci circonda per divenire pirati spaziali, insensibili ad ogni regola, ma a rischio di finire impiccati con tutto il nostro equipaggio.
Queste decisioni di fondo determineranno anche l’accesso ad unità particolari, sbloccate dal nostro livello di fedeltà ad una delle fazioni in lotta; ma non mancheranno di avere riflessi sul nostro rapporto con l’equipaggio. Questo, al di là degli aspetti bellici che vedremo più in là, è il vero fulcro di ‘The Mandate’, ciò che lo distingue dagli altri giochi con cui condivide l’ambientazione sci-fi: gli sviluppatori vogliono farci intessere con i membri dell’equipaggio un rapporto quanto più possibile umano e profondo, con il nostro comandante chiamato a dirimere tutti i piccoli contrasti che nascono a bordo di un’astronave da guerra, a far rispettare la disciplina dalle teste calde, a dare ordini che possono causare la morte di pochi e la salvezza di molti.
Ciascun marinaio avrà un nome, un volto e delle caratteristiche che lo renderanno unico ed inimitabile, e godrà di una propria evoluzione psicologica nel corso della campagna. Se gli sviluppatori manterranno le promesse, arriveremo a sentire ogni morte sulla nostra pelle. Che siano fanti di marina mandati ad abbordare una nave colpita e mai tornati, oppure tecnici scagliati nello spazio dalla depressurizzazione durante una combattimento navale, i loro nomi rimarranno incisi sulle paratie della nostra nave e la responsabilità della loro dipartita scaverà un solco nella nostra memoria. In ragione del loro carattere, i nostri sottoposti apprezzeranno o criticheranno anche la nostra scelta di campo, e potranno – nei casi più estremi di disaccordo – spingersi a veri e propri atti di tradimento e di sabotaggio, pur di affermare i loro ideali.
Quanto al versante tattico, il gameplay assumerà tonalità da RTS quando ci metterà al comando della nave – e, successivamente, di una piccola flotta – negli scontri contro le astronavi nemiche, nel corso dei quali bisognerà pensare non solo a colpire, ma anche a difendersi: i nostri scudi deflettori e la corazza della nave non potranno reggere ad ogni impatto! Sia in veste di attaccanti e che di difensori, poi, ci troveremo a vivere serrati abbordaggi, per i quali potremo schierare delle truppe specializzate, dei mercenari esperti o – alla peggio e in mancanza d’altro – un’armata Brancaleone di inservienti, marinaretti e tecnici del computer…
Insomma, per quanto ancora immaturo e di dimensioni ridotte rispetto ad altri titani della space opera (i già citati ‘Star Citizen’ e ‘No Man’s Sky’, il futuribile ‘Mass effect 4’), il progetto ‘The Mandate’ (vi segnaliamo il link al sito ufficiale, ricchissimo di informazioni e update) si prospetta come una valida alternativa – forse un tantino di nicchia – per sperimentare la vita di un comandante militare in viaggio tra le stelle. Gli sviluppatori sembrano sapere il fatto loro e hanno una marea di idee interessanti, accresciute anche da un dialogo sempre aperto con i sostenitori: sapranno trasformarle in realtà?
– Stefano Marras –