Eccoci alle prese con una prelibatezza orientale incredibilmente fantasy. Non perché se ne ingozzi Edmund (il piccolo piantagrane delle Cronache di Narnia), pronto a tradire la sua famiglia per averli tutti per sé. Famiglia, ricordiamolo, costituita da tre ragazzini già rifugiati politici in fuga dai nazisti e con dubbia probabilità di rivedere i propri genitori dopo la guerra. Incappati poi, per sommo di fortuna, nella perfida Jadis, che di Lokum deve averne mangiati davvero pochi, per essere così cattiva.
Dicevo, i dolcetti di cui vi parliamo oggi non sono fantasy per via di Edmund la carogna, né per tutti i bambini che se ne innamorerebbero, se solo un’astuta strega glieli proponesse.
I Lokum, anche detti Turkish Delight, sono sofficissimi, e delicatamente dolci.
Un morso è come addentare una nuvola, leggera evanescente e gonfia di fiocchi di neve.
Cosa c’è di più fantasy di una fiaba nordica narrata accanto al fuoco a tante paia di occhi innocenti, mentre le giornate si accorciano e arriva dicembre?
Rispolverate dunque la vostra idea di inverno, e osando tutta la tenerezza di un’avventuriero che si libera dalle armi che ha indosso in una taverna amica e si lascia cogliere da improvvisi ricordi d’infanzia, quell’idea d’inverno dicevo, copritela di zucchero e lasciatela lievitare col vostro cuore. Il Turkish Delight è servito.
Bene. Se ora la vostra immaginazione è sazia e volete anche mangiare, eccovi la ricetta.
-5 cucchiai di amido di mais;
-½ tazza d’acqua calda;
-2 tazze di zucchero;
-½ tazza d’acqua (a temperatura ambiente);
-½ tazza di succo d’arancia;
-½ cucchiaino di cremor tartaro (tranquilli, lo trovate anche al supermercato. O mal che vada e vivete anche voi su un’isola immaginaria, in farmacia)
N.B.: la quantità richiesta è esigua, ma non cedete alla tentazione di saltarlo, è il magico segreto della fantasysofficità!
Se volete: ½ cucchiaino di aromi (succo di limone o fialette di essenza alla frutta); ½ tazza di nocciole o mandorle o pistacchi tritati (un profumato tributo alla terra natìa);
– l’ingrediente incantato: una fredda e tersa notte di stelle splendenti e d’attesa.
Assicuratevi a questo punto di avere braccia allenate a mescolare. Se siete pratici di risotti saprete cosa intendo. Diversamente, osate, ma soprattutto credeteci, e che lo Spirito del Natale sia con voi!
Diluite l’amido in acqua calda finché non è ben amalgamato e senza grumi. Lasciate riposare. Scaldate in una pentola l’acqua e il succo d’arancia e, quando sono caldi, aggiungete lo zucchero. Mescolate continuamente finché il composto non prende bollore, quindi abbassate la fiamma e aggiungete il cremor tartaro e l’amido.
Mescolate per un quarto d’ora, per evitare che il composto si attacchi alla pentola. Togliete dal fornello e aggiungete il succo di limone o le essenze che avete scelto. Incorporate la frutta secca tritata. Imburrate leggermente una teglia e versatevi il composto, che riporrete quindi in frigo per una notte. Il frigo è triste, ma capisco che non tutti abbiano una caverna stregata di ghiaccio dove riporli. Un buon compromesso può essere la cantina, o la cucina di vostra nonna: le nonne sono fantasy, soprattutto quelle che raccontano storie. Una volta raffreddato, tagliatelo a quadretti con una lama previamente bagnata in acqua bollente. Rotolate i quadretti nello zucchero a velo e servite.
La classe non è acqua, è polvere di stelle: potrete servire i dolcetti in piccole scatoline, una per illyoner, legate da un nastro di seta verde, proprio come vengono presentati a Edmund dalla Strega Bianca. L’incredibile morbidezza è data dal Cremor Tartaro, un’ingrediente molto usato nella cucina anglosassone, da dove poi arrivano la gran parte delle ricette fiabesche.
Il trucco è sostituire al nostro lievito usuale metà cremor e metà bicarbonato di sodio. Siate pronti però, ad afferrare i Lokum prima che prendano il volo.
Ancora due parole su questo lievito esotico: La sua particolarità è che può essere utilizzato da solo oppure attivato grazie al bicarbonato di sodio, ma soprattutto è fondamentale per la preparazione dei lievitati destinati agli intolleranti al lievito; inutile dire che è anche adatto ai vegetariani/vegani (che quindi potrete evitare di defenestrare, almeno nel momento dessert) perché il lievito chimico contiene spesso uno stabilizzante, l’E470a, che può provenire da bovini o da suini e dunque non è adatto per chi ha scelto un regime alimentare senza carne.
Ora i Lokum sono davvero serviti, e come avrete visto, non sono neanche troppo difficili, trovato il Cremor.
Adesso non avete scuse, potete aprire il vostro cuore alla ragazza vegana che non sapevate come avvicinare.
Dall’Isola è tutto, buon appetito e buona fortuna!
– Maria Lorena Di Somma –