Elen sila lumenn omentielvo, avventurieri! Per la serie: “i consigli per serate alternative alla tossicodipendenza” quest’oggi vedremo insieme Carcassonne, che non è un grosso cadavere sardo ma un interessante boardgame di stampo medievale che prende il nome da una città francese, rinomata per le sue rocche. E, paradossalmente, non è nemmeno di produzione francese, ma (appunto, come da titolo) tedesca.
Molto spesso mi è capitato di vederlo su qualche scaffale e onestamente, per uno come me che faceva schifo perfino al gioco dell’oca, ho sempre un impatto difficile con i giochi da tavolo. Nonostante questo cerco di procurarmi sempre nuove esperienze, ed ecco che alla prima occasione utile decido di toccare con mano questa realtà ludica. Non stiamo qui a cercare di affogare i pesci e partiamo subito.
Time to play the game: una scheda rapida. Carcassonne vede la luce nel 2000 grazie alla fervida inventiva di Klaus-Jürgen Wrede e viene pubblicato in Germania dalla Hans im Glück e in Italia da Venice Connection. Questo boardgame comprende la partecipazione di 2 giocatori fino ad un massimo di 5 e le regole del gioco sono semplici ed efficaci. All’inizio della partita si posiziona una tessera sul terreno, mentre le altre vengono mescolate e coperte. Ogni turno si pesca una tessera e la si posiziona sul campo di gioco adiacente alla precedente (non valgono i collegamenti in diagonale) in modo da poter formare un elemento paesaggistico come una strada o una cittadina. Si hanno a disposizione delle pedine (7, per la precisione) che possono essere posizionate esclusivamente sulla tessera appena collocata in game per determinare il possesso di una porzione di territorio.
Ogni componente scenico frutta al giocatore una determinata quantità di punti e chi, dopo aver posizionato l’ultima tessera in gioco, ne ha totalizzati di più vince la partita. La meccanica di gioco è molto semplice ed efficace, le partite sono relativamente lunghe (si aggirano attorno all’ora o poco più) ed è divertimento per tutta la famiglia! Altro che Monopoli.
Altri dettagli: cosa c’è nella scatola. Dopo questa succosa premessa andiamo a vedere il contenuto della scatola. Dunque abbiamo (per quanto riguarda la prima edizione): 72 tessere paesaggio, 40 seguaci in legno, 1 segnapunti, 1 libretto delle regole, 1 foglio di aiuto. Il costo medio di questo prodotto non è eccessivo, si parla di poco più di 25 euro ed è facilmente reperibile sia online che nei vari negozi specializzati. Personalmente l’ho trovato piuttosto divertente e godibile, considerata anche la mia scarsa pazienza con queste cose.
Carcassonne: altro da dire. Dato il grande successo che ha riscosso questo gioco sono uscite ben 17 edizioni, di cui però posso parlare bene delle prime tre dato che le ho testate personalmente: la prima nel 2001, chiamata “il fiume“. Attualmente viene inclusa nel set base e consta semplicemente di 12 tessere aggiuntive. La seconda espansione si chiama “Locande e Cattedrali” (2002) e permette l’aggiunta di un sesto giocatore con altre 8 pedine, 18 tessere aggiuntive con nuovi paesaggi e strutture e tessere per contare i punti oltre ai 50. La terza è “Commercianti e Costruttori” (2003) che prevede 24 tessere aggiuntive, 12 seguaci in più e un manuale con le regole aggiuntive. Per quanto riguarda le altre – pubblicate tra il 2003 e il 2010 – presentano elementi che ricalcano il fantasy, come l’espansione “La Principessa e il Drago” (classico) ed altri danno una più precisa connotazione politica, come l’espansione “Il Conte, il Re e l’Eretico“.
Il successo di questo gioco è tale che attualmente vengono organizzati con regolarità dei tornei anche a livello nazionale e mondiale. Tra le altre cose è stata realizzata una sua versione videoludica che si può trovare online e trasposizioni per console portatili.
Orbene! Siamo giunti ai titoli di coda. Castelli medievali e abbazie fanno al caso vostro? Lasciate un editto imperiale qui sotto con un commento! Buona fortuna avventurieri!