Una nuova missione nelle lande inesplorate del misticismo e del fantastico ci attende! Prepariamo la nostra ciurma e salpiamo: non crederete ai vostri occhi!
Finalmente siamo pronti ad esplorare nuovi orizzonti del fantastico luogo chiamato Terra: dopo un lungo periodo di assenza (mio e di questa rubrica) adesso non ci son più scusanti e l’unica cosa a trattenerci dal nostro viaggio è questa piccola intro, che non si dilungherà ancora per molto. Come nella nostra avventura n°3, anche oggi andremo a visitare luoghi che mostrano fascino e meraviglia già al semplice sguardo, ma non solo. Avremo anche leggende e racconti sui quali molto ci sarà da discutere, ma lo faremo a tempo debito!
Shilin, la forestra di pietra
Ci troviamo ancora una volta in Cina (si le più grandi figate e stranezze son sempre cinesi) e più precisamente nella zona meridionale, a circa 120 km da Kunming. Semmai dovessimo passare per queste coordinate la prima cosa che riusciremmo a notare sarebbero delle “strani” costruzioni naturali, bianco grigiastre che si stagliano sull’orizzonte, alte dai 10 ai 20 metri: la famosa foresta di pietra si parerebbe dinanzi a noi!
Considerata patrimonio dall’UNESCO è uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi dell’intero globo: grandi stalagmiti di roccia si ergono e fuoriescono dal terreno in varie forme e posizioni ricoprendo oltre 350 km quadrati di territorio. La loro varietà li fa sembrare dei veri e propri alberi e da ciò ne deriva appunto il nome di foresta. Le leggende su questo posto, come già potete immaginare, sono davvero molte: dalle meno conosciute, come la punizione di un divino nei confronti degli antichi indigeni locali, alla ben più nota storia d’amore di “Ashima”, una delle ragazze più belle del Popolo Yi. La giovane Ashima amava segretamente un giovane suo coetaneo, ma secondo le usanze era un amore impossibile e vietato perché era già promessa sposa ad un altro pretendente. I due rivali in amore si sfidarono per aggiudicarsi la mano della bella Ashima, facendone uscire vincitore il giovane. Una storia a lieto fine sembrerebbe, ma in realtà non finisce qui perché il vile pretendente che aveva visto sottrarsi via dalle mani Ashima, architettò una trappola e con il suo potere arcano fece straripare il fiume facendo annegare la bella donzella. Ella prima della morte si trasformò in pietra contaminando con la sua trasformazione il resto della foresta, destinata con il passare del tempo ad espandersi sempre più.
Curioso come proprio nel cuore della foresta vi sia una pietra con le fattezze di una donna, chiamata Ashima che si dice possa rispondere, se invocata con delle preghiere. Non è sicuro quanto ci sia di vero in questa leggenda ma è certo che la foresta racchiude con se molti segreti che forse non vedranno mai la luce e che nessuno conoscerà mai.
Per il prossimo luogo ci trasferiamo invece in Italia, dove le grandi meraviglie veramente non mancano.
Viottolo delle Streghe
Il nome stesso è molto affascinante e di certo la magia (per chi ci vuol credere) potrebbe benissimo centrarsi qualcosa. Ci troviamo a Statte, nei pressi di Taranto, e qui possiamo osservare uno dei fenomeni più bizzarri e curiosi di sempre (ma di certo non raro, sia in Italia che nel resto del mondo). A quanto pare il sentiero, sebbene appaia in pendenza, sembra mostrare i tipici elementi di una discesa! Cosa vuol dire? In pratica nonostante a prima vista ci sia una salita, se proviamo a posizionarvi una pallina o magari la nostra stessa auto senza freno e marcia inserita, noteremo che essi tendono a salire (cioè violando esplicitamente la legge di gravità) invece che scendere.
Molti studiosi si sono recati per monitorare il suolo, il sottosuolo e l’ambiente circostante in cerca di risposte. I più assurdi e fanatici hanno dichiarato l’intervento di forze extraterrestri in quel luogo, dichiarandolo sito di atterraggio di una possibile venuta di entità aliene. Altri invece più concreti, hanno azzardato l’idea che in quella zona il magnetismo giochi davvero brutti scherzi e che ci si trovi in un luogo in cui le leggi fisiche possono essere violate (Neo approved). In realtà il mistero è bello che risolto (nonostante alcuni non accettino questa teoria): si tratta semplicemente di un’illusione ottica. La salita (che in realtà è veramente una discesa) ci appare in salita per colpa dei punti di riferimento a noi circostanti che mandano in confusione il cervello facendoci questo “trick” mentale. Non sarà forse una spiegazione fantasy né tanto meno magica ma è comunque affascinante vedere come il potere (o l’impotenza, a seconda dei punti di vista) della propria mente possano plasmare la realtà in maniera del tutto differente da quello che è veramente.
Porta dell’inferno (Turkmenistan)
Come si evince dal titolo ci troviamo in Turkmenistan, nel deserto del Karakum. Questo cratere così singolare non è frutto di chissà quale evento climatico o di attività vulcanica nelle vicinanze, ma di una semplice sbadataggine dell’uomo.
Durante gli anni ’70, compiute grandi trivellazioni per la corsa all’oro nero, il terreno cedette provocando la fuoriuscita di grandi quantità di gas naturale, parecchio nocivo per l’uomo e per le ‘ambiente. Per evitare lo spargersi di questo gas alcuni ricercatori decisero di appiccare un incendio in modo da far estinguere ogni possibile fuoriuscita, sperando che in breve tempo le fiamme si sarebbero spente. Mai nulla di più sbagliato fu eseguito visto che a distanza di 40 anni la bocca continua a bruciare costantemente e senza sosta. Da allora il sito fu abbandonato e il bagliore della “Porta dell’inferno” (così chiamata dai locali) è visibile da molti chilometri di distanza, lasciando spazio a grandi superstizioni e leggende locali. Appunto molti credono che in realtà si sia aperto un vero varco per il mondo degli inferi e che l’odore di zolfo cosi caratteristico sia dovuto alla prima apparizione di un demone che tentò di uscire dal sottosuolo. Da allora, quando magari l’odore o il rosso delle fiamme è più vivo si pensa che qualche demone sia in procinto di uscire. Peccato però che siano solo leggende anche perché in pochi hanno visto la bocca dal vivo, essendo posta in una zona desertica e completamente disabitata.
Lago di Lispida
Per finire il nostro avventuroso viaggio torniamo nella nostra amata terra e dirigiamoci verso Padova, e più precisamente a Monteselce, dove troviamo il Castello e il Lago di Lispida. Tra fantastici paesaggi e natura incontaminata troviamo un luogo pieno di mistero e di “avvistamenti”. La leggenda che impregna questo posto vuole che un certo ragazzo, il conte Monicelli, che qui viveva moltissimo tempo fa, fosse vittima di una grave malattia agli arti inferiori rendendolo storpio per il resto della vita. Non potendo muoversi al di fuori del Castello e costretto a osservare dalla finestra lo scorrere della vita e delle emozioni umane, un giorno decise di farla finita e di buttarsi nelle acque del lago per lasciarsi annegare. Proprio in quel momento però, apparve una sirena che lo interrogò sul suo essere così triste. Prima di buttarsi la creatura mistica gli rivelò che sul fondo del lago vi era un particolare fango capace di curare il suo male, nonostante fosse ritenuto incurabile. Il giovane Conte non avendo nulla da perdere ormai, si fidò e si gettò non curante del pericolo fino a raggiungere la misteriosa fanghiglia. Egli guarì davvero, ma la sirena scomparve per sempre. Da allora si dice che il fantasma del giovane Monicelli vaghi sulle sponde in cerca della sirena che era stata capace di restituirgli non solo le gambe, ma la vita che fin ad allora gli era sfuggita.
È una storia molto toccante vero? L’ideale per aumentare il turismo e soprattutto il mistero che circonda questo lago, che si dice proprio essere infestato già in tempi lontani da sirene e fauni. Una sorta di riserva naturale di creature fantastiche. Se ci siete stati avete avuto anche voi qualche fenomeno di avvistamento fuori dal normale?
Per adesso è tutto miei giovani avventurieri, ci rivediamo alla prossima esplorazione!
-Giulio Marciello –