Dopo la nostra incursione alla PLAY di Modena abbiamo avuto l’occasione di entrate in contatto con Andrea Ligabue, direttore artistico della fiera e Ludologo professionista, membro della giuria dell'”International Gamers Award”. Abbagliati dalla luminescenza di cotanto curriculum vitae non ci siamo quindi lasciati scappare la possibilità di fargli qualche domanda e l’abbiamo importunato in merito alla sua professione, dentro e fuori dal contesto della fiera.
Ciao Andrea, grazie mille per la disponibilità! Puoi fare una piccola presentazione per i lettori che non ti conoscono?
Ciao a tutti, mi chiamo Andrea Ligabue, “Liga” per il mondo dei giocatori. Sono un appassionato di giochi da sempre. Nato come giocatore e master GdR all’interno del Club TreEmme modena nel 1988 sono poi diventato esperto di giochi da tavolo. Dal 1999 curo il programma dell’area Giochi da tavolo di ModCon e poi il programma di PLAY di cui, fin dalla prima edizione, sono anche il direttore artistico. Sono membro della giuria internazionale dell’International Gamers Awards e dal 2010 i giochi sono anche la mia professione: come Ludologo – consulente ludico – mi occupo di formazione, curo progetti di gioco nelle scuole e nelle ludoteche, faccio consulenza per aziende e per enti formativi. Scrivo di giochi su riviste, siti sia italiani che internazionali.
Partiamo con una domanda sulla fiera di quest’anno: in generale si è svolta secondo le aspettative? Avete avuto un riscontro positivo da parte dei partecipanti?
PLAY è andata benissimo. È stato un successo anche al di sopra delle nostre aspettative con feedback molto positivi sia da parte degli editori che da parte dei visitatori. È andato tutto bene, segno del lavoro di un team ormai molto affiatato e di un format funzionante e affermato, ma anche di fortuna: tutto quello che poteva andare bene è andato alla grande, a partire dal nostro ospite di onore, Gary Chalk, che si è rivelato un personaggio fantastico!
Ormai siamo giunti alla sesta edizione di un Festival in continua evoluzione, ma mi interesserebbe parlare un po’ delle origini di questo evento: quando, dove e come è nata l’idea di PLAY, festival del gioco?
PLAY è la naturale evoluzione della convention nazionale dei giocatori di settembre, evento inizialmente itinerante che aveva poi trovate sede fissa a Modena con il nome ModCon. Nel 2007 la Modcon aveva avuto oltre 5000 visitatori, saturando di fatto gli spazi della polisportiva sacca. Per permettere alla convention di crescere si decise di spostare l’evento in fiera, mantenendo il focus sul mondo dei giocatori ma aprendosi anche al pubblico dei potenziali appassionati e delle famiglie. Scelta vincente, perché già la prima edizione fece oltre 7500 ingressi. Si decise poi di spostarsi da settembre, periodo congestionato, alla primavera. Scelta ancora una volta azzeccata che ha permesso alla manifestazione di crescere e diventare un vero e proprio punto di riferimento per il panorama ludico Italiano, con oltre 27000 ingressi nell’edizione di quest’anno!
Immagino che per mettere su un festival come quello di Modena si rischi sempre di incappare in tediosi problemi organizzativi e burocratici: è mai accaduto, nel corso delle varie edizioni, qualcosa che vi ha abbia quasi spinto ad abbandonare tutto?
Organizzare PLAY non è facile e ci sono molti problemi, non ultimo quello di conciliare il volontariato ludico degli organizzatori (a partire da noi dello staff e del Club TreEmme) con gli interessi di un ente commerciale come la fiera di Modena. Un anno abbiamo avuto una colossale nevicata; negli ultimi due anni la data del Festival cadeva in una delle domeniche senz’auto del nostro comune… insomma, tanti piccoli inconvenienti sempre superati con l’entusiasmo!
D’accordo, basta parlare di PLAY, parliamo un po’ di te! Sappiamo che sei sia giocatore da tavolo che di ruolo: raccontaci dei tuoi gusti ludici a proposito di entrambe le categorie!
Come giocatore di ruolo sono nato con AD&D 2a edizione e poi ho arbitrato tanti anni Martelli da Guerra. Ho però giocato a tantissimi GdR quali il primo Star Wars, Call of Chtulhu, Cyberbank, Shadowrun… ora mi sto appassionato a Savage Worlds e gioco abitualmente a Pathfinder. Per quel che riguarda il gioco da tavolo spazio dal German Games all’Ameritrash. Amo i giochi tematici ma non disdegno anche un gioco alla tedesca più freddo ma con meccaniche funzionanti. Sono ludicamente onnivoro anche se gli astratti e i party-games mi entusiasmano meno rispetto ad altre tipologie di gioco. A dirla tutta, i miei giochi preferiti probabilmente sono RoboRally, Le Havre e Twilight Imperium.
Vediamo di attirare un po’ su di te le ire dei nostri lettori con una domanda spinosa: meglio un Gioco da Tavolo o un Gioco di Ruolo? Perché?
Sono due generi molto differenti. Il gioco di ruolo è senz’altro un‘esperienza molto più coinvolgente se hai il tempo necessario e il giusto gruppo. Il gioco da tavolo è molto più versatile, adattabile e senz’altro adatto a circostanze e gruppi dove il GdR non avrebbe spazio. A me piace giocare entrambi. Arbitrare è molto bello. Quest’anno Gary Chalk, nella conferenza stampa di PLAY, ad una domanda simile da parte di una giornalista ha dichiarato “il gioco di ruolo è la cosa più divertente che si possa fare con dei vestiti adosso”… credo sia vicino al vero!
Questa domanda da parte mia è obbligatoria: date le tue conoscenze più che ferrate in campo ludico, hai mai pensato di creare un gioco da tavolo?
Ci ho pensato tante volte e ho molte idee nel cassetto. Però credo che creare un gioco sia una cosa seria e che vada fatta con i giusti tempi. Non escludo di idearne uno, un giorno, ma al momento preferisco lavorare con play-tester e aiutare a rendere migliori il progetti di altre persone. Ho comunque letto molto sul Game Design e ho anche contribuito alla stesura di un libro, pubblicato proprio a ridosso di PLAY.
Prima di salutarci, vorrei farti una domanda da “futuro collega”. So che ti sei laureato in Chimica con il massimo dei voti e hai seguito pure un dottorato di ricerca in Scienze Chimiche: il tuo lavoro in questo campo ha ceduto il passo a quello di Ludologo o ancora oggi armeggi con becker, burette e rotavapor?
Beh, l’indirizzo di Chimica che ho scelto era molto teorico: ho lavorato sopratutto con simulazioni, computer e formule matematiche. Devo dire che la ricerca nel campo della Chimica Teorica (studiavo le proprietà delle molecole sottoposte all’azione di campi elettromagnetici) mi manca molto anche se credo che la mia strada sia quella dell’esperto di giochi dove però (per fortuna!) ho ancora molto da studiare ed imparare!
Grazie per il tempo che ci hai dedicato, Andrea! Un saluto da tutta la redazione di Isola Illyon!
Buon gioco a tutti voi e spero di vedervi alla prossima PLAY come protagonisti a darci una mano e far crescere ancora di più il settore GdR!
Prima di lasciarvi, cari Illyoniani, voglio assolutamente fornirvi il link al sito del nostro Ludologo, in modo tale che possiate soddisfare la vostra sete di giochi nella sua fonte miracolosa: visitatelo, mi raccomando!