La Divergent-mania è arrivata: sarà un mero clone di Hunger Games o riuscirà a stupirci?
Nelle sale da Giovedì 3 aprile, Neil Burger tenta il colpaccio sulle orme di Hunger Games: un bestseller, una ribellione adolescenziale e uno sfondo sci-fi. Trasponendo sul grande schermo il romanzo di Veronica Roth, il regista ci racconta un futuro distopico e post-apocalittico, in cui la razza umana per garantirsi la sopravvivenza si è organizzata in cinque caste, ognuna contraddistinta da un valore.
La sapienza è il valore degli Eruditi, insegnanti e ricercatori; la generosità quello degli Abneganti, che si occupano del governo; il coraggio appartiene agli Intrepidi, difensori dell’ordine sociale; la sincerità è per i Candidi, che esercitano la giustizia e la gentilezza per i Pacifici, che coltivano la terra. Cioè un popolo di lobotomizzati, per i quali la sincerità è virtù del giurista e l’amministratore è generoso per antonomasia. Ma andiamo avanti.
Beatrice Prior, appartenente agli Abneganti, all’alba dei suoi sedici anni è chiamata, come i suoi coetanei, a scegliere di quale fazione fare parte per il resto della sua vita. Sì, perché l’assegnazione alle caste è data da una scelta individuale. Nessuna forzatura, un semplice test (di sopravvivenza…) in grado di indicare le attitudini dei giovani. Sembra tutto orchestrato al meglio per garantire pace e giustizia, se non fosse per il dettaglio omologazione, che salta fuori appena Beatrice si accorge di non essere affine a nessuna classe. E qui sono cazzi. I “Divergenti” sono una minaccia, da scovare ed annientare.
Beatrice sceglie gli Intrepidi per non far scoprire il suo segreto, e nella sfiga nera ha una fortuna, il suo insegnante (Theo James, che non è assolutamente figo e scialbo apposta per fare l’idolo delle adolescenti, no…) la scopre e la appoggia, perché a lui non basta essere Intrepido. Lui vuole essere sapiente, generoso, sincero, gentile, santo e Man Choice 2014.
Insomma qualche speranza di salvarsi c’è per Bea, alias Shailene Beatrice Woodley, già vista in Paradiso Amaro, con George Clooney, che avrà il più arduo compito di trascinare la vicenda fino ai titoli di coda senza scimmiottare la saga di successo tratta dal romanzo di Suzanne Collins. Molto è affidato alla performance della giovane promessa del cinema, che gli affezionati (o, piuttosto le affezionate) al palinsesto di MTV ricorderanno come Amy in “La vita segreta di una teenager americana”. E anche qui una teenager, una ribellione e un segreto inconfessabile (che si confessa da se, dato il crescere del pancione…). Spunta nel cast anche una cinica e calcolatrice Kate Winslet, ciecamente schierata a difesa delle caste e determinata a far passare ai Divergenti un brutto quarto d’ora. Magari l’ultimo.
Ed eccovi il trailer:
Non resta che aspettare il 3 Aprile, sperando che la critiche negative non ci abbiano preso!
– Maria Lorena di Somma –