Ovvero di come il mondo dei Boardgames sia entrato in contatto con quello dei Videogames.
Da un po’ di tempo il mercato dei Boardgames stà subendo alcuni cambiamenti: sempre più frequentemente, infatti, è possibile leggere titoli di giochi da tavolo nei più comuni store di applicazioni mobili, e, talvolta, persino nei client di vendita di videogiochi; sono numerosissime, infatti, le case editrici che hanno deciso di trasportare su monitor alcuni dei titoli da tavolo più conosciuti e promettenti, nel tentativo di ricrearne l’atmosfera nel mondo del digitale ed in modo tale da coinvolgere un utenza più vasta oltre che, al tempo stesso, garantirsi qualche vendita extra nei confronti degli “aficionados” della versione fisica del gioco.
Sono molti i giochi da tavolo che hanno già subto la metamorfosi: si và dai grandi classici del tavolo a giochi più recenti e moderni, senza vere e proprie distinzioni; non è difficile, infatti, incappare in I-Phone con sopra installata l’app ufficiale di “BANG!” o quella del meraviglioso “Werewolf”, o in computer sul cui schermo troneggiano, magnifiche e lucenti, le versioni digitali di “Talisman”, “Space Hulk” o “Ticket to Ride”, passando per “Carcassonne”, “I coloni di Catan” ed altri classici dal tabellone, giusto per citare alcuni titoli.
Il porting di questi giochi da tavolo nell’universo videoludico ha aperto, inoltre, alcune nuove ed interessanti prospettive per i fan del boardgaming: dal poter avvicinare più facilmente al gioco da tavolo quella parte di amici che, tendenzialmente, si mostra restia ad attività ludiche di questo tipo (vedi i Videogiocatori Assidui), al permettere ai giocatori più sfortunati di utilizzare “in singolo” alcuni titoli di indubbio successo che, senza un gruppo di temerari alle spalle, non possono nemmeno essere avvicinati, grazie alla presenza dell’ IA gestita dal computer, fino ad arrivare ad avere la possibilità di giocare, finalmente, alcuni titoli con i propri amici sparsi in giro per il mondo, magari causa Erasmus, grazie al Multiplayer Online, spezzando di fatto le barriere che, normalmente “intralciano” il gioco in versione fisica, dando una bella spinta a quei giocatori che, per un motivo o l’altro, non riescono ad incontrarsi in concreto.
Oltre ai lati positivi, però, il Boardgaming via Pc ha acquisito anche numerosi aspetti negativi, che minano pesantemente le fondamenta di questa attività ludica: innanzitutto, volete mettere l’impossibilità di sbustare e defustellare il gioco, oltre al non poter toccare con mano le componentistiche e respirare, entusiasti, l’odore del gioco appena aperto?! L’impossibilità di leggere e rileggere quel regolamento cartaceo che ancora profuma di nuovo, pieno di illustrazioni, esempi e simboli da ricordare, e quella di leggere le carte una ad una, assaporandone le fattezze, nella fremente attesa di iniziare la prima partita? SE NON LO CAPITE SIETE SOLO DEI FOLLI, FOLLI!
Scherzi a parte, oltre ad i problemi citati in precedenza ( a cui fa caso solo un fanatico/psicotico/giocatore da tavolo incallito come me), i Giochi da Tavolo su Pc hanno ereditato i lati negativi peggiori del videogaming: pensate alla presenza degli insopportabili dlc, ovvero quei “meravigliosi” ed indispensabili pacchetti di dati aggiuntivi che permettono di espandere “un pochino” il gioco alla modica cifra di una decina di euro (cosa simile all’espansioni fisiche, ma queste mi fanno incazzare di più), a cui seguono, in ordine, l’insorgere di bug incorreggibili ed insopportabili, l’inesistenza delle FAQ ed ERRATA CORRIGE, spesso necessarie a ribilanciare alcuni giochi, l’impossibilità di utilizzare delle proprie House Rules, a meno che il gioco stesso non venga fornito di un editor adeguato e, sopratutto, una scarsissima interazione “fisica” tra i giocatori.
È forse questo, infatti, il tasto più dolente: dovendo giocare forzatamente il gioco attraverso un qualsiasi device tecnologico, l’interazione tra i giocatori viene notevolmente limitata, se non compromessa; sui titoli per dispositivi portatili, infatti, il multiplayer locale viene supportato esclusivamente in modalità “pass to play” ovvero giochi il tuo turno ed, una volta terminato, ti limiti a passare il dispositivo al giocatore successivo: il giocatore è, dunque, solo conscio di ciò che egli ha effettuato nel proprio turno, e completamente all’oscuro rispetto a ciò che faranno i suoi avversari, proprio perché manca quell’ “attesa vissuta” che invece la fa da padrona nel gioco da tavolo tradizionale. Tant’è che, spesso e volentieri, il miglior giocatore in un gioco da tavolo è quello che riesce ad interpretare la strategia dei propri avversari osservando in che sequenza essi compiono le proprie azioni, e con quale esitazione si soffermano a pensare ad una strategia.
Nel caso delle console, invece, la cosa peggiora notevolmente nel Multiplayer Online: qui è il caos più totale, in quanto l’impossibilità di colloquiare e vedere le mosse dei propri avversari demolisce automaticamente qualsiasi interazione vera e propria, sia dal punto di vista organizzativo tra membri della stessa squadra che nel tentativo di interpretare la mosse dell’avversario, poiché l’unico modo di comunicare è limitato ad una mera chat, in quei pochi casi in cui essa è presente, o ad una conversazione via Skype, rovinando completamente l’atmosfera che, solitamente, si respira ai bordi di un tavolo di gioco.
Perché giocare con un gioco da tavolo non è solo un’attività ludica, ma è anche un modo per confrontarsi con gli altri, passare il tempo con gli amici a noi più cari, bersi una birra e dire due cazzate in compagnia mentre ci si tiene impegnati con qualcosa di concreto. E, a mio parere, il trasportare questo tipo di attività sul monitor di un pc non farà altro che peggiorare l’esperienza ludica di titoli che, normalmente, sarebbero stupendi, privandola della sua essenza.
Ma, magari, come al solito, sono io il disfattista. Voi cosa ne pensate? Secondo voi il boardgaming videoludico rovina di fatto l’esperienza di gioco o la migliora?
Ai lettori l’ardua sentenza!
–Luca Mugnaini–