Un’imminente guerra da scongiurare ed oscuri nemici da fronteggiare: nuovi, mortali pericoli attendono Ian e compagni, nel numero 3 di Dragonero!
Lo so, lo so, siamo tremendamente in ritardo. Il numero 4 è già in edicola, e noi ancora dobbiamo parlarvi del terzo…E ‘sticazzi?
Lasciamo perdere le burinate alla Nando Martellone: la verità, l’unica vera verità, ragazzi, è che sia il distributore sul territorio locale, sia il corriere incaricato, ci hanno fatto da spalla e da spettatori, accompagnandoci nell’arco delle ultime immani fatiche fieristiche di Isola Illyon. Ve le siete perse? Folli e miscredenti! Siete ancora in tempo per recuperare la nostra fantastica conferenza con i doppiatori de Il Trono di Spade.
Finita la solita paraculata autoreferenziale, visto che ormai il mulino a furia di tirare acqua sta per esplodere (il mulino è molto fantasy), veniamo a noi: Dragonero 3, Gli Impuri!
L’ultima uscita concludeva il flashback sulla precedente, tragica missione di Ian, il suo commilitone/rivale Khal e la tecnocrata da lui amata, Xara, culminando, nel presente, con l’approdo dei nostri eroi, via dirigibile, all’impervia catena montuosa del Suprelùrendàr. Unico obiettivo: impadronirsi del segreto del Suanin, mistico artefatto in grado di scongiurare l’imminente guerra contro le tribù di risentiti orchi ribelli armati del pericolosissimo fango pirico. Ian e soci, nell’esplorazione di una serie di angoscianti caverne, si troveranno a dover fronteggiare N’Agha e i suoi figli, sinistri negromanti, che “la magia oscura ha corrotto e concesso poteri oltre l’umana comprensione”, ultimi veri custodi del congegno. Messi alle strette dall’arma più temibile degli stregoni, il fumo di Elawyn, la pianta degli incubi, Sera, Gmor e Ian quasi soccomberanno, fino a quando i poteri da Varliedarto (Cacciatore di Draghi) del protagonista non si faranno sentire, e saranno cazzi amari per tutti. I nostri faranno poi rotta sul mare Sintesùre, verso la città-fortezza portuale di Sùhrendàrt dove, ricongiuntisi in modo spettacolare con il Capitano Davenant e la tecnocrata Myrva, si addentreranno nel territorio degli orchi per indagare a fondo sull’oscura figura che regge i fili della rivolta e sventarne i loschi piani.
Oh! Finalmente un po’ di azione! Mazzate, mazzate e ancora mazzate in questo numero tre la cui narrazione, ormai libera dagli impegni di trama dei primi due volumetti, si concentra finalmente e totalmente sul piano del presente, puntellandone l’inizio e la fine con botte da orbi. Rapide e movimentate botte da orbi, oserei dire, visto che le abilità dei negromanti prima, e l’inaspettata scaltrezza degli orchi, poi, fanno da contraltare perfetto all’agilità di Ian e Myrva o alla potenza “equilibrata” di Gmor. Le tavole di Matteoni, gestite sapientemente nella resa del chiaroscuro e degli effetti di luce, donano volume ad ambiente e personaggi: la lettura è al solito piacevole, mai statica o noiosa, con la solita spruzzata di humour e scorre via che è un piacere (ma che aspettano a farne una serie animata?). Insomma: vi ritroverete a divorare questo numero tre e a rammaricarvi di non avere ancora tra le mani il prossimo. A proposito, isolani, la quarta uscita segnerà la resa dei conti col passato del protagonista e la fine di questa miniserie “introduttiva” quindi, come di consueto, vi invito a rimanere collegati con noi per continuare a seguire le avventure di Ian Arànill, alias Dragonero!
– Mario Venezia –