Illyon vi presenta la nuova serie fantasy targata Bonelli!
Come voi ben sapete, cari abitanti dell’Isola, il nostro obiettivo primario è quello di portarvi ogni giorno tanta succulenta carne da arrostire all’accampamento della vostra curiosità, mentre magari sostate col vostro party in una radura illuminata dal chiaro di luna, riposandovi e curando le ferite ricevute nel corso di un feroce combattimento all’arma bianca contro temibili e perfide creature. Goblin? Massì, diciamo Goblin, che fanno sempre loro la parte degli infami in una movimentata seduta di gioco. Vabbè, non divaghiamo, che tanto non ci fanno affatto pena. Dicevamo? Ah, sì! Novità fa rima con qualità: ecco la nostra quest principale. Ed è proprio pensando alla poetica scena di poc’anzi che oggi siamo lieti di parlarvi di… rullo di tamburi: Dragonero!
Ma facciamo un passo indietro. Scena: Napoli Comicon 2013… è sabato 27 aprile, ore 17 (e qualcosa): dopo esserci persi attraversando un paio di padiglioni efforseppiù (finendo praticamente dalla parte opposta della fiera… grazie mille a chi ha disegnato la mappa!), chi vi scrive e un paio di colleghi di redazione prendiamo posto in sala incontri. Sergio Bonelli Editore presenta: Dragonero: anteprima in mostra. Con gli autori Luca Enoch, Stefano Vietti e l’editore Stefano Marzorati. “Cose grosse”, era stato il nostro primo pensiero quella mattina, tutti in circolo, leggendo il programma, pianificando le duecento cose da fare per portare a casa il penultimo giorno di fiera. Molti di voi conosceranno la casa Bonelli per alcune delle sue serie più famose, prime fra tutte Tex, Martin Mystère, Nathan Never e ovviamente Dylan Dog. L’idea che una casa editrice italiana desse spazio ad un genere molto sottovalutato al livello cartaceo-fumettistico come il fantasy ci gasava non poco… Insomma, non potevamo mancare.
Dragonero nasce dall’incontro avvenuto al Lucca Comics, nell’ormai lontano 1995, tra gli autori Luca Enoch e Stefano Vietti. Ma questa, cari ragazzi, è un’altra storia, e se avrete la pazienza di accompagnarci attraverso le varie tappe tramite le quali seguiremo la serie, ci arriveremo…
Dicevamo della Bonelli: proposto alla casa editrice, il progetto viene approvato, e vede la luce nel 2007 sulla collana Romanzi a fumetti, trasposto su carta dall’abile matita di Giuseppe Matteoni, che confeziona “una storia inedita” della bellezza di 296 pagine.
Prima, non a caso, ho parlato di serie. È infatti verità rivelata che il romanzo riprenderà, sotto forma di pubblicazione regolare, a partire dal mese prossimo. “L’esigenza di un eventuale seguito – raccontano gli autori – nasce circa tre anni fa: la necessità di riempire un buco fantasy all’interno della grande famiglia Bonelli che, nel corso degli anni, non era sembrata molto avvezza al genere” (anni prima l’editore, per ferma presa di posizione, decise di rifiutare la pubblicazione di “Conan il Barbaro”, ndr). C’è da dire che un ulteriore incentivo della ripresa è probabilmente arrivato dalla pubblicazione statunitense del romanzo, datata 2009, a cura della Dark Horse Comics. Ci sembra doveroso quindi ringraziare la “mamma” di Batman per l’attenzione.
Un po’ di immancabile trama (tranquilli, niente spoiler!): Dragonero altri non è che Ian Arànill, scout dell’Impero di Erondàr e ultimo appartenente alla nobile e decaduta casata degli Uccisori di Drago. Incaricato dal mago Alben, uno dei Luresindi, custodi della luce, affiancato nel suo viaggio dal possente orco Gmor e dall’elfa Sera, suo compito sarà indagare sul misterioso risvegliarsi di minacciose forze appartenenti al Regno Oscuro. Dovrò spingersi a nord del Grande Vallo, la gigantesca muraglia che separa il continente dal Varliendàr, l’antica e gelida Terra dei Draghi, attraversare il deserto della “desolazione rovente”, facendosi intrappolare dagli infiniti intrighi di corte della capitale, Vàlendhàrt. Troll, orchi, ghoul delle foreste, giganti, viverne adoperate come “taxi” volanti: un mondo vario e sterminato, ma soprattutto vivo, la cui geografia è ricavata dal lavoro incessante di una casta di medici itineranti, i quali sono soliti tracciare le mappe in un proprio codice segreto. A proposito di codici, come avrete potuto notare è presente una “Lingua Antica“, creata ad hoc da Luca Enoch. Tutto ciò contribuisce a creare un’immersività e una sensazione di realismo non indifferente, a catapultare il lettore in prima persona nel vasto universo di Dragonero. Ora non saltatemi subito alla gola dandomi del bestemmiatore, ma trovo che questa minuziosità sia degna del lavoro fatto da Tolkien con le sue opere. Certamente è da prendere infinitamente più alla leggera del lavoro dello scrittore britannico (d’altra parte è pur sempre un fumetto d’avventura!), ma andatemi a beccare chi plasma una storia e, soprattutto, un mondo, inventandosi una lingua da zero.
Andiamo avanti! Passando alla parte grafica, lo staff si amplia: a Giuseppe Matteoni, che riprende il suo ruolo di disegnatore primario, vengono affiancati altri colleghi, da Gianluca Pagliarani, passando per Giancarlo Olivares (già collaboratore di Vietti per Nathan Never e nientepopodimenoche Spider-Man della Marvel Comics… Sì, quello Spider-Man! Perché, quanti altri ne conoscete?), fino ad arrivare al novello ma talentuoso Manolo Morrone. Questi ultimi due, prendendo la parola durante la conferenza, ci confidano come, “al giorno d’oggi per noi disegnatori è molto più semplice documentarci. Grazie alla condivisione dei lavori di tutto lo staff sul server di Dragonero, è possibile confrontarsi e migliorarsi, prendere ispirazione dallo stile di disegno di uno o influenzare l’altro, affinché anche il lavoro dei giovani, ma capacissimi disegnatori si amalgami e si uniformi a quello dei più navigati, creando una vera e propria coerenza di stile. I lettori fantasy avranno pane per i loro denti!” – promettono. E noi, da lettori ed appassionati, non possiamo che ben sperare.
La serie approderà in edicola a partire dall’11 giugno 2013: i primi numeri, dal classico formato bonelliano di 94 pagine, conterranno inizialmente una ricapitolazione delle vicende avvenute nel romanzo, ormai irreperibile in via cartacea (ma a breve acquistabile digitalmente sull’App Store, assieme alla mappa gratuita, 3d e totalmente interattiva del Varliendàr, contenente anche un glossario della Lingua e svariati bozzetti preparatori). Successivamente, a partire dal quinto numero, prenderà il via la storia vera e propria, che inizierà dal raduno dell’intero corpo degli scout imperiali. Non mancheranno svariati spin-off sui personaggi secondari, come Myrva, sorella del protagonista e seguace tecnocrata (una particolare gilda tecnologica, simil-leonardesca… insomma, molto steampunk!), il già citato mago Alben o la monaca guerriera Ecuba. Le tavole vedranno la luce nella consueta “gabbia bonelliana”, ovvero le classiche tre strisce orizzontali suddivise in riquadri, che se da un lato hanno dato non pochi grattacapi ai disegnatori, dall’altro hanno esaltato la loro “abilità registica” di rappresentare le scene in svariati modi e misure: “immaginate un confronto tra un gigante e un umano. Ora, come è possibile farli stare entrambi in una sola inquadratura? Semplicemente raffigurandoli di 3/4, dall’alto o puntando sui dettagli“. Non male come escamotage!
Beh, ritornando al discorso fatto in apertura, direi che di carne a cuocere ne abbiamo messa parecchia, che dite?
Nel ricordarvi che da qui è possibile raggiungere la pagina Facebook e il blog di Dragonero, quest’ultimo vero e proprio diario di viaggio del protagonista, con tanto di immagini, anticipazioni e chi più ne ha più ne metta, vi invito a restare soprattutto collegati con noi di Illyon, perché seguiranno nuovi ed interessantissimi aggiornamenti! E voi, ragazzi, siete pronti a partire per questa nuova, epica avventura?
Mario Venezia