Il Cacciatore di Giganti. È riuscito questo altisonante titolo fantasy ad essere degno delle aspettative?
Se ricordate, tempo fa vi abbiamo già parlato di questo film: “Il Cacciatore di Giganti” è l’ultimo lavoro di Bryan Singer, regista famoso per i suoi lungometraggi dedicati alla saga degli X-Men. Da quando è approdato in Italia alla fine di marzo, ha riscosso un modesto successo al botteghino, ma sarà tutto meritato?
Il film riprende l’ormai celebre fiaba di “Jack e il fagiolo magico”, rivisitandola però e traendone una storia leggermente diversa. Il nostro eroe è un umile contadino che, durante una visita al vicino villaggio, si imbatte in un prete in fuga, dal quale riceverà dei fagioli in cambio del suo cavallo. I fagioli erano stati rubati al futuro marito della principessa del regno che, a sua volta, li aveva recuperati dalla tomba di un antico Re. La principessa, Isabelle, intanto scappa dal castello in cerca di avventure e si rifugia a casa di Jack (guarda caso). Dopo una conversazione alquanto inutile, un fagiolo caduto a terra viene bagnato da una goccia d’acqua e comincia a crescere, fino a diventare enorme e altissimo.
Il Re manda una squadra di valorosi alla ricerca della figlia, con al seguito l’aspirante sposo, Roderick (Stanley Tucci). Arrivati in cima, vengono catturati dai giganti che abitano un regno sospeso nel cielo e quasi tutti i soldati vengono distrutti dalla forza degli enormi nemici. Tuttavia, Jack, la principessa e il suo più fidato cavaliere, Elmont (interpretato da Ewan McGregor) riescono a liberarsi e fuggire; nel frattempo, però, Roderick, grazie ad una speciale corona forgiata con sangue di gigante, prende il controllo sulle menti di questi ultimi e comincia a marciare verso il regno, per conquistarlo facilmente. Durante lo scontro tra Jack e Roderick, la corona gli sfugge di mano e viene recuperata dal re dei giganti, un inquietante bestione con due teste. Come se non bastasse, questi riescono a recuperare quasi tutti i fagioli rimasti e li utilizzano per scendere sulla terra. Dopo aver sconfitto Roderick, che rimarrà su a morire, Jack scende dalla pianta gigante giusto per rituffarsi dopo poco nel pieno dello scontro finale.
L’idea di portare sul grande schermo qualcosa che nasce sotto altra forma, come un libro, un videogioco o, in questo caso, una fiaba, comporta sempre molti rischi e il paragone potrebbe essere fatale. Singer, nel voler rendere più originale la trama, sembra aver commesso errori grossolani. Nel complesso il film non è tra i peggiori di quest’anno: la pellicola è piuttosto scorrevole, gli effetti speciali non sono male e la recitazione non è pessima, anche se non eccelsa. Tuttavia la trama è alquanto banale e scontata e alcuni scambi di battute sono talmente dementi e inutili da farti strappare i capelli dal cranio, nonostante la presenza nel cast di attori di un certo calibro. Senza contare, inoltre, il problema dato dalle proporzioni: in un film in cui ci sono vari personaggi di dimensioni assai diverse tra loro, si deve sempre stare attenti ad utilizzare inquadrature particolari o effetti speciali decenti. Qui in molte parti le proporzioni vengono sballate e ci sono anche due o tre errori di grafica che potevano essere evitati. Insomma, “Il Cacciatore di Giganti” non è sicuramente tra le pellicole più rilevanti dell’anno, ma è un buon film fantasy per chi cerca un prodotto abbastanza leggero e con effetti speciali interessanti.
-Giovanni Vietri-