Apriamo una nuova rubrica sulla nostra fantastica isola in merito agli ‘Stereotipi del fantasy’, cioè tutti quegli elementi che davvero non possono mancare, e non mancano effettivamente mai, in un’avventura, film, videogioco o libro fantasy. Iniziamo con quelli che almeno una volta nella vita ti accerchiano e ti arrestano: le guardie.
Alle porte delle città, sulle torri ad osservare i fatti vostri ed i vostri movimenti. Sono le armi dei re e dei signori: le guardie. Definite anche soldati o milizie, sono loro quelle che fanno il lavoro sporco, che ogni giorno sorvegliano chi entra ed esce dalle mura, ritrovandosi a minacciare gentaglia dall’indole caotica o a chiedere dazi per l’entrata a chi soldi non ne ha.
Vediamo una piccola scheda della guardia tipica:
Razza: Di solito appartengono alla razza maggiormente presente nel regno in cui vivono e lavorano.
Età: Non sono i più giovani, ne tanto meno i grandi cavalieri anziani. Mezz’età. E alcuni hanno anche la panza.
Attitudine: Gentili con chi è gentile col proprio signore, avversi con chi non paga o porta guai in città.
Armatura ed Armi: Anche questo cambia considerevolmente a seconda della razza. Immaginate una guardia alle porte di un accampamento orchesco, e una dinanzi ad una cittadella halfling. Bella differenza, ma il principio è lo stesso. Indossano comunque armature che li rendono gli elementi più forti della città, sono comunque uomini dell’esercito. Spade, lance e balestre sono le armi preferite. Ottime per intimidire e per far saltare qualche braccio malintenzionato.
Gerarchia: I gradi militari sono presenti nelle razze più evolute, e di solito questa gerarchia permette una divisione delle unità nella città. Quelli alle entrate o impegnati nei giri di ricognizione sono soldati semplici, mentre coloro che combattono in pericolose battaglie o contro pericoli superiori alla norma sono sempre i capitani o i generali, seguiti dai loro sottoposti.
Conclusa questa fantastica scheda tecnica entriamo nel dettaglio di questi personaggi. Le guardie si muovono su una linea guida semplice composta da vari passaggi:
– Salutare in maniera sospetta chiunque arrivi.
– Fermarlo chiedendogli il dazio o informazioni sulla provenienza.
– Minacciare l’avventuriero che non collabora.
E poi ci può essere uno sdoppiamento narrativo a causa di vari fattori:
– Sguainare la spada (quando è proprio inevitabile)
– Portare la testa calda al fresco (piaciuto questo gioco dei contrari?)
Le guardie sono quindi uomini dell’esercito, e il loro lavoro è assecondare quello che dice lo stronzo di turno dal trono e commettere qualsiasi gesto, pur di fare il buon soldato.
Ma tutti gli esseri hanno un prezzo, e non è raro, in qualche vicolo oscuro, sentire le monete scivolare da un sacchetto alle mani avide di un soldato.
A me sono sempre state simpatiche le guardie, fanno un lavoro brutto, rischiano la vita continuamente, alcuni sono anche un po’ sfigati. Infatti in caso l’esercito sia in guerra, le guardie cittadine possono ridursi a chiunque sappia maneggiare un’arma o ai soldati incapaci di tener testa al ritmo della guerra. Inutili in alcuni casi, coraggiosi in altri.
La fede nel regno e nei suoi valori può però essere un giusto motivo per cui vivere, e morire. Già. Evviva le guardie.
Camian Sguardotruce
–Luca Scelza–