Una cosa che ho sempre apprezzato di Kickstarter è la possibilità di sentir parlare di un progetto direttamente dal suo ideatore (o uno di essi). È quindi con molto piacere che ho ascoltato la presentazione di Hellpoint dalla bocca del suo designer Mathieu Boudreau, co-fondatore di Cradle Games e una delle principali menti dietro il gioco che vorrebbe veder finanziato.
Hellpoint si presenta come un RPG soulslike fantascientifico e occulto allo stesso tempo, dove forze misteriose provenienti da un buco nero agiscono sulla stazione spaziale Irid Novo, fondendola e scambiandone intere aree con la “se stessa” di tutto il multiverso. Il nostro avatar sarà un’entità senza memoria “stampata in 3D sulla realtà da una forza conosciuta come Autorità”, a sentire le parole dello stesso designer, e il suo scopo sarà “finire ciò che è rimasto in sospeso”. Insomma, non è molto con cui cominciare la nostra esplorazione di una stazione spaziale post catastrofe, ma è abbastanza per darci tutta la libertà della quale sentiamo il bisogno. Potremo craftare il nostro equipaggiamento e scoprire antichi poteri che ci doneranno capacità uniche, il tutto in un mondo in costante mutamento.
L’opera presenta, almeno a livello di design, diversi punti di forza, e il primo tra questi è il Quantic System. Per farla breve, questo farà sì che in base alla posizione del buco nero e della stazione che gli orbita attorno, alcune aree potrebbero venire completamente stravolte. Uno degli effetti principali di questa singolarità sarà di potenziare e cambiare il comportamento dei mob che incontreremo, far comparire mini boss laddove prima non c’erano, e renderne alcuni addirittura più forti. Tutto questo dovrebbe avvenire a priori dalla singola partita, ma in base al server di Cradle Games, unico per tutte le piattaforme. Nessuna run sarà dunque uguale a quella precedente.
Il secondo punto di forza è l’unione tra proceduralità e level design, due caratteristiche apparentemente in contrasto ma che Cradle Games afferma con abbastanza sicurezza di poter unificare. Da un lato abbiamo la previsione che le aree saranno interconnesse, e che ai più arditi esploratori saranno rivelati segreti, premi e utilissime shortcut a collegare i corridoi della stazione; dall’altro a questo si unisce la promessa che a ogni morte del nostro personaggio esso si risveglierà in un universo differente dal precedente, con una stazione parzialmente o completamente diversa. Sarà sicuramente molto interessante vedere come il team gestirà questo level design della proceduralità senza cadere nella banalità dopo pochi cambiamenti.
Il terzo punto di forza è un’autentica strizzata d’occhio ai giocatori della vecchia scuola: il gioco supporterà infatti il multiplayer in locale a schermo condiviso, sia per la componente coop che per quella pvp. Questo significa che potrete invitare i vostri amici a casa per affrontare una nuova Irid Novo o per scontrarvi in appassionanti sfide.
Cradle Games (che, tra le altre cose, conta tra le sue fila ex-sviluppatori di Ubisoft e Activision) ha anche dichiarato di aver deciso di seguire la strada intrapresa da titoli come The Witcher 3 e Shadow Warrior 2, eliminando del tutto il sistema di DRM, e affidandosi quindi alla buona volontà di noi giocatori nel voler premiare un prodotto che sulla carta dovrebbe regalarci molte ore di puro divertimento (senza dimenticare morti frustranti e un sacco di controller distrutti).
A oggi il titolo è a meno della metà della cifra richiesta per il finanziamento, ma credo che abbia tutte le carte in regola per diventare un successo. Gli sviluppatori hanno oltre quarant’anni di esperienza nello sviluppo di titoli AAA, e conoscono l’importanza della localizzazione (e la lingua italiana è già preventivata, non temete) e della passione da mettere in un videogioco. Probabilmente il gioco, se tutte le promesse dovessero essere mantenute, potrebbe essere uno dei migliori indie del 2018, con uscita prevista intorno a febbraio di quell’anno sia su PC che su console.
Vogliamo dargli una possibilità? Avete tempo per partecipare al crowdfunding fino al 10 maggio, cliccando qui. Vi lascio con una chicca: è già disponibile una piccola demo da provare!
–Simone Maccapani–
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