È un giovedì qualunque, quando il direttore di Isola Illyon mi chiede: “Andrea, domani sera ci sarà il concerto de Il Ritorno del Re. Ti andrebbe di andare a Firenze?”. Scatta il panico dovuto al poco tempo a disposizione per organizzare il viaggio, ma ho l’impossibilità morale di rifiutare un invito del genere. Nel giro di poche ore riesco a concordare con un collaboratore, e la risposta arriva lesta. Sì, facciamolo.
L’evento di cui vi parlo è abbastanza noto a tutti gli appassionati di Tolkien: si tratta di una serie di proiezioni dei lungometraggi di Peter Jackson in lingua originale e con sottotitoli italiani, accompagnati dalle musiche di un’orchestra e dal coro, tutto rigorosamente dal vivo. Insomma, una figata, anche a giudicare dall’entusiasmo del nostro Luca, che ha potuto già assistere alla proiezione de Le due Torri (qui il suo resoconto).
“Partiamo un po’ prima, così arriviamo con tutta calma, ok?”
“Ok, meglio essere previdenti, non si sa mai.”
Ma per entrare nello spirito giusto di un’avventura epica, il fato decide di rendere inagibile l’autostrada all’imbocco di Firenze, lasciandoci imbottigliati nel traffico per circa un’ora e mezza. Le ipotesi dell’ingorgo sono molteplici, e comprendono anche troll di Sauron che stanno marciando lentamente o Nani che hanno scavato troppo in profondità sulla A1. Non ci è dato saperlo e il resto del viaggio si passa a osservare i fiorentini imprecare, per poi sgommare a tutta velocità una volta superato il blocco.
Il Nelson Mandela Forum ci accoglie in tutta la sua magnificenza e, ottenuti i biglietti, entriamo sudati e stressati. Ma ogni sensazione negativa svanisce rapidamente quando veniamo inondati dalle scene sul maxi schermo allestito dietro il coro, e quando sentiamo i primi strumenti iniziare a suonare.
Lo spettacolo è trascorso come potrete bene immaginare, con uno sguardo alle scene e un altro all’orchestra diretta da Shih-Hung Young, che, assieme al coro, ha regalato non poche emozioni.
I momenti da pelle d’oca giungono quando il soprano Kaitlyn Lusk, accompagnata dal Coro delle voci bianche e da quello del Maggio Musicale Fiorentino, ci delizia con brani che sembrano uscire da una corte elfica per la grazia con cui sono eseguiti.
Una delle cose che più mi ha colpito è stato poter osservare i musicisti dell’orchestra. Data la vicinanza dei posti a sedere, non ho potuto fare a meno di notare nei loro occhi le emozioni che andavano di pari passo alle scene. Un violinista buttava costantemente un occhio al maxi schermo alla sua sinistra per vedere se Gandalf e Pipino fossero riusciti a resistere all’avanzata degli orchi, e un altro si è commosso quando Frodo si è risvegliato circondato dai suoi amici. In generale c’è stato molto trasporto da parte di tutti, e questo si è percepito bene. Suonavano per noi, ma suonavano anche per i due piccoli Hobbit della Contea, accompagnandoli verso il Monte Fato. Il tutto è terminato tra applausi scroscianti, come era naturale che fosse, dato lo spettacolo unico al quale abbiamo assistito.
Unica stonatura che mi sento di segnalare riguarda il Forum stesso che, a mio avviso, ha un’acustica che non ha reso pienamente giustizia alle musiche: con i suoi 10.000 mq di superficie coperta, risulta una struttura pensata per spettacoli culturali e sportivi di vario tipo, sicuramente non ottimizzata per ospitare un’orchestra e un coro. In più, i posti a sedere si suddividevano in due tipi: quelli sugli spalti (classici sediolini da stadio) e poltroncine più comode alla base del palco. Peccato che queste ultime fossero allineate e non sfalsate, troppo ravvicinate tra loro, facendo sì che il film fosse costantemente impreziosito della sagoma della testa di chi era seduto davanti.
Si tratta comunque di piccoli problemi tecnici che si possono ignorare, specie se associati alle già decantate doti degli artisti, ma anche agli organizzatori, che hanno sapientemente gestito gli spazi controllando che tutto procedesse alla perfezione.
Attualmente poco si sa su eventuali repliche dell’evento, ma se siete interessati continuate a seguirci: faremo in modo di segnalarvele tempestivamente.
–Andrea Carbone–