Se pensate che spade affilate, armature scintillanti e incantesimi distruttivi siano tutto ciò di cui potreste avere bisogno per affrontare un dungeon, posso assicurarvi che vi sbagliate di grosso: alla base della buona riuscita di una missione c’è una dieta corretta ed equilibrata. E se il party è a corto di fondi e lo stomaco inizia a brontolare, allora non resta che un’alternativa: fare del proprio avversario anche il pasto con cui sfamarsi. Questa è la filosofia alla base di Dungeon Food (in originale Dungeon Meshi), manga di Ryoko Kui edito in Italia da J-Pop.
La storia inizia con un breve antefatto, dove ci viene mostrata una città nascosta nei meandri della Terra, ovviamente piena zeppa di tesori e di mostruose creature a difenderli. I personaggi protagonisti della vicenda, come è ovvio che sia, compongono una compagnia piuttosto eterogenea. Laios, il personaggio principale, è un cavaliere zelante con tanta voglia di sperimentare ricette a base di mostro. L’idea di avventurarsi nel Dungeon nonostante la carenza di provviste è proprio sua, con lo scopo di salvare la sorella Farin (anche lei membro del suo party) dalla lenta digestione del Drago Rosso. Ad accompagnare il nostro eroe nella ricerca ci sono l’incantatrice elfica Marcille, particolarmente restia all’idea di mangiare mostri per nutrirsi e sopravvivere, e l’halfling Chilchack, scassinatore abile con trappole e serrature. Avventurandosi a fondo nel Dungeon i tre incontrano anche il nano Senshi, guerriero che da anni studia metodi per cucinare i mostri, ricercandone le proprietà nutritive e gli effetti particolari. Poteva mai mancare un cuoco professionista visti i presupposti?
La storia si sviluppa in capitoli, suddivisi in base a ogni eventuale nuova ricetta preparata per rifocillarsi o per curare effetti e ferite durante il combattimento. Lo scontro dunque non è più fine a se stesso, diventando una vera e propria caccia al mostro prelibato e sovvertendo la logica preda/predatore che intercorre fra l’avventuriero e la creatura nemica. La ricetta viene mostrata esattamente come su un libro di cucina, con tanto di procedura illustrata e ingredienti appuntati di fianco all’immagine del piatto. Gli alimenti, come già accennato in precedenza, hanno valori nutrizionali precisi e possono offrire dei bonus, oltre a sortire effetti curativi o simili. Incontrare nuovi mostri quindi non significa, come di norma in letture del genere, doverli semplicemente affrontare per avanzare, ma anche cibarsene per evitare di morire affamati.
La narrazione segue la linea classica del dungeon crawling, con gli eroi che avanzano di piano in piano discendendo alla ricerca del Drago Rosso – una vera e propria quest per una compagnia decisamente sui generis. Le classi dei personaggi, così come tutta la dinamica dell’equipaggiamento, la necessità di cibarsi e quella delle spese che una compagnia di avventurieri deve affrontare per le ricerche nei dungeon (essere un eroe ha i suoi costi di gestione!) ricordano molto l’esperienza del gioco di ruolo tabletop: la leggerezza dei dialoghi e il tono ironico con il quale il manga è scritto mi hanno in effetti dato la sensazione di assistere a una sessione al tavolo di gioco, con battute estemporanee e una storia abbastanza bizzarra da poter essere ruolata per davvero (sarebbe un ottimo pretesto per dare dei punti cucina a un vostro personaggio, ad esempio!). Le proprietà nutritive dei mostri sono coerenti con le loro caratteristiche fisiche mostruose: cosa c’è di meglio del Basilisco arrosto imbottito di erbe curative come antidoto al veleno della stessa creatura?
Un manga in pieno stile RPG fantasy, insomma, con tanto amore per la cucina e fantasia q.b. per portare in tavola funghi ambulanti, melma verde essiccata e altre prelibatezze direttamente dal regno delle tenebre. Se il vostro sogno è sempre stato quello di spadellare i vostri avversari dopo averli accoppati e scoprire anche che sapore hanno, Dungeon Food fa sicuramente al caso vostro, e se avete intenzione di acquistarlo, per voi c’è anche uno sconto esclusivo del 15% sullo store J-POP (tutte le istruzioni su come averlo, le trovate qua).
–Antonio Sansone–
Dungeon Food #1 – Recensione del manga
Antonio Sansone
- Idea originale e lettura molto scorrevole;
- Gli elementi da gioco di ruolo sono sottolineati con intelligenza ed ironia;
- I disegni sono semplici e si adattano alla perfezione allo stile narrativo;
- Chi non è appassionato di GdR potrebbe trovarlo poco interessante;
- A volte risoluzione dei conflitti è un po' troppo sbrigativa nella narrazione;