Non so se ONE, mentre divulgava con una disarmante semplicità su Internet il suo “eroe per hobby” dalla faccia da ebete, sapesse che stava per creare una leggenda.
Una leggenda, vi ripeto. E ve lo dimostro.
Tutte le storie di tutto il mondo seguono un filo logico: protagonista, antagonista, viaggio e/o crescita interiore, superamento delle difficoltà, fine. Questa è la base del romanzo, della linea narrativa. Senza di tutto ciò, non esisterebbero le storie, di nessun tipo, siano esse fantasy, sci-fi o quant’altro. Aggiungiamo un pizzico di romanticismo qua e là, cambiamo le peculiarità dei personaggi, disegniamo i più variopinti background e mettiamo o togliamo drammaticità o pathos e qualche altra spezia particolare, ma fin qua, ci siamo tutti (succede così anche nel mondo reale)! La vittoria. La potenza. Essere unici al mondo. Questi sono gli ingredienti che fanno di un personaggio fittizio, sia esso in un fumetto, in un libro, in un gioco o in un film, l’immagine di un eroe da prendere a modello. Sono, insomma, quei valori che anche noi, piccoli cumuli di DNA, ricerchiamo. Ed è il modo in cui gli autori hanno fatto crescere i propri personaggi, combattendo, soffrendo, lottando con nemici e con se stessi, che ci fa battere il cuore, manco fosse un pugno che vuole uscire dalle costole per prendere a cazzotti qualcuno.
Ma cosa accadrebbe se un eroe non avesse modo di lottare per migliorarsi?
Un eroe perfetto, invincibile, come nessuno è mai stato, né Super Man, Batman, Goku, Paperinik o Xena, che con un pugno solo sconfigge qualsiasi nemico?
Tutto ciò è folle, sfrontato, pazzesco. Pazzescamente geniale.
COSA ASPETTARSI DALLA PRIMA PUNTATA
La prima puntata dell’anime di “OnePunch-Man” ricalca fedelmente la trama dell’omonimo manga, anch’esso con una storia alquanta particolare. L’autore, infatti, di cui non si conosce ancora l’identità, aveva deciso di narrare delle vicende di Saitama, il protagonista, sul proprio blog. Così, proprio come “hobby”… I disegni non erano niente di eccezionale, ma l’entusiasmo generato dalla storia ha riscosso talmente tanto successo da destare l’interesse di un uomo quale Yusuke Murata, il grande disegnatore di Eyeshield 21. Orbene, con i disegni di Murata-sensei, la serie ha avuto una fama sempre più crescente, fino ad approdare alla serie animata di cui vi sto per parlare, animata da nientepopodimeno che la MadHouse, studio d’animazione che ha prodotto Death Note, Alexander, Animatrix, tutti i film del maestro Satoshi Kon e Devil May Cry.
Prima di iniziare a vedere questa serie c’è bisogno di munirsi di popcorn, nachos e birrozzi: si sta per guardare un capolavoro di animazione moderna. Il dinamismo che ha caratterizzato il manga, trasportato in tv, è dirompente. Le scene di lotta esplodono nelle forme e nei colori, i contorni si spezzano, le figure si infuriano, scatenando la logica e liberando, giustamente, una devastante visione. E questa è solo l’animazione, che può piacere o non piacere, perché è oggettivamente “sconvolgente”. Per l’assetato animaletto che nascondiamo tutti dentro di noi, quello desideroso di colpire qualcosa, è estasiante da vedere. Lo appaga proprio. Già dalla sigla, vi viene voglia di saltare dal divano.
Ma vorrei inforcare bene bene gli occhiali e fare l’espressione più arcigna possibile, con tanto di dita incrociate sulla bocca: il rischio di avere a che fare con una trama in cui l’eroe è invincibile sin dalla prima puntata, è di incappare in qualcosa di oltremodo noioso. Noi divoratori di fantasy ci aspettiamo di vedere super poteri particolari, magari anche qualche creatura diversa dai cammelli tunisini, quindi potremmo storcere il naso di fronte a un uomo comune così schifosamente forte. Ma cosa c’è di più fantasioso se non un uomo comune, come chiunque, capace di essere più potente di un super eroe? Stiamo parlando, in fondo, dello stesso risultato che per anni abbiamo amato, semplificandolo nel potenziale che si nasconde già in ognuno di noi… C’è un flashback, tuttavia, che permette di conoscere a grandi linee il nostro protagonista: Saitama voleva diventare un eroe, così si è allenato per tre anni. Punto. Cosa abbia fatto in questo periodo di tempo, non ci è dato saperlo (per il momento), e poco toglie al risultato finale, ovvero che lui è attualmente l’uomo più forte sul pianeta. Gli basta un pugno per far fuori un gigante che farebbe impallidire quelli della serie di Shingeki no Kyojin. A furia di allenarsi così strenuamente, è diventato calvo come una palla da bowling, è asciutto di corporatura, ma lava i piatti e fa la spesa come una persona qualunque. Quando interviene come eroe, veste un costume giallo, guanti rossi e un mantello bianco, che vi può far domandare se l’autore almeno si sia impegnato a immaginarlo così o no; per non parlare dell’espressione che gli dà, così banale che saprebbe disegnarlo anche Edward mani di forbici con i pastelli; anzi, diciamolo pure, in alcuni momenti ha un’espressione proprio da ebete. E va bene che ONE ha preso spunto dall’eroe giapponese per bambini “Anpanman”, però… Nei momenti in cui la tensione arriva alle stelle, tuttavia, le sue espressioni mutano e il nostro eroe (che precisiamo ancora una volta, è “eroe per hobby”, come si definisce spesso lui), diventa figo come un Kenshiro degli anni d’oro… e forse non è un caso che entrambi tirino cazzotti come se piovesse….
PRENDERE A CAZZOTTI I NEMICI, LA VITA E LA SVEGLIA: PROBLEMI DI TUTTI I GIORNI
Gli antagonisti che affronta nella prima puntata sono anche loro semplici, ma ben caratterizzati.
Questi nemici hanno per lo più aspetti “alieni”, sono antropomorfi, ma non sembrano condividere nulla con le emozioni umane. Sono, insomma, i classici cattivoni dell’umanità. Invece hanno una motivazione a essere così “cattivi” e nei 5-10 minuti che li vediamo, prima di esplodere in mille pezzi, possiamo quasi provare un briciolo di simpatia nei loro confronti. Alcuni di loro hanno anche un’aria molto familiare… Viene quasi da chiedersi chi sia l’eroe e chi il cattivo in questa storia, ma la risposta già la sapete: Saitama è un eroe solo per hobby. L’ambientazione da grande metropoli si incastra perfettamente in un background semplice, che potrebbe sembrare Tokyo oppure no, potrebbe svolgersi ai giorni nostri o in un universo parallelo. E la presenza di televisioni, cellulari, cyborg, rendono tutto ancora più attuale. Non sembra, dunque, proprio capace di annoiarci il nostro Saitama, però con tutta la sua potenza ha come unico rammarico proprio… tutta la sua potenza. Lui ha tutto quello che vorrebbero i super eroi. Ma una volta ottenuta questa super forza che gli dona la capacità di far fuori qualsiasi avversario con un pugno solo, si domanda se non stia perdendo le emozioni della vita non avendo nessuno al suo livello con cui raffrontarsi. Uno scorcio di filosofia sul senso della vita in un’anime che fa della sagacia e della violenza il suo punto di forza, letteralmente.
E fa anche ridere.
Che vi dicevo? Come si fa a non amarlo? Per concludere, sappiate che l’anime è iniziato il 4 ottobre in Giappone, e la Dynit si è occupata di portarlo in Italia, in contemporanea, trasmettendolo sottotitolato sul portale VVVVID.
– Elisa Erriu –
OnePunch-Man 1×01 ‘L’uomo più forte’: Recensione
Isola Illyon
- Pazzescamente geniale l'idea di un eroe imbattibile;
- L'eroe non è un eroe, se non per hobby (e relativa faccia da ebete);
- Sfumature così profonde da essere filosofiche che si mescolano a comicità;
- L'animazione dinamica;
- La sigla spacca;
- Un personaggio così forte potrebbe risultare "difficile" da digerire agli amanti dei generi classici;
- A qualcuno potrebbe non andare giù vedere presi a pugni nemici chiaramente ispirati ad altri (e amati) personaggi dei manga;