Cari Illyoners, molti pensano che il boardgame cooperativo sia l’apoteosi del lavoro di squadra. Il pensiero “ehi, siamo noi contro il gioco, cosa può andare storto?” è ingannevole e sfuggevole. Difatti, mentre tutti fanno i conti con il gioco, nell’ombra si annida un nemico ben più pericoloso: la psiche umana. Andiamo quindi a vedere insieme la top 7 dei peggiori giocatori collaborativi esistenti!
7 – Quello che non ci voleva giocare
Il tavolo, si sa, è giudice supremo. Spesso non è facile far coincidere gente dai gusti tanto differenti. C’è quello che vuole l’europeo gestionale, il tipo da ameritrash, il tipo da narrativo… insomma i gusti son gusti. Il problema è che certe volte al tavolo c’è una netta maggioranza che tende a schiacciare il singolo. Quando tutti vogliono giocare a Heroquest, lui vuole giocare a Ticket to ride. Quando tutti vogliono fare Eldritch Horror, lui vuole fare Semenza. Incontentabile e sempre in disaccordo con il gruppo, avere questo tipo di giocatore comprometterà inevitabilmente la partita. È il tipo che in Zombicide va avanti ad aprire le porte solo perché “Ho un piede di porco e ci apro le porte!”, per poi ritrovarsi schiacciato da un’orda di zombi. Il che, in genere, non sarebbe un problema, se non fosse che stiamo parlando di un collaborativo. Ciò implica che nel migliore dei casi morirà solo passando la serata a sbuffare e bofonchiare. Nel peggiore porterà alla morte un altro membro del gruppo (e per la legge di Murphy, a morire sarà l’unico picchiatore o il giocatore più abile), trascorrendo con lui la serata a sbuffare e bofonchiare, uno perché non voleva giocarci, l’altro perché voleva. Da tenere alla larga.
6. L’avventuroso
L’avventuroso può rientrare in due categorie: o coincide con quella dell’amico che non vuole giocare, oppure è semplicemente malato di deficit da attenzione. L’avventuroso gioca affinché accada qualcosa. Non è cauto, né scaltro, ma va detto che ce la mette davvero tutta. Sì, si impegna davvero per mandare a monte il piano (di tutti, ma principalmente del leader o del pianificatore). È il tipo da “vado avanti io” oppure “Combatto io!”, quando non ha né un numero di dadi sufficienti a superare la prova o le stat necessarie. Il punto è che si sa, la fortuna aiuta gli audaci. Nonostante abbia un solo dado o un punto in stat “vattelapesca”, la fortuna troverà il modo di aiutarlo. E come se non bastasse, il tavolo si ritroverà con un giocatore che sbeffeggerà i moniti di tutti gli altri giocatori con un “visto? Ve l’avevo detto! È tutto sotto controllo”. Da tenere costantemente d’occhio.
5. Il pianificatore
Il pianificatore non è neanche tanto male, a dirla tutta.
Se non fosse che i suoi piani inevitabilmente finiscono nel cesso, tirando pure lo sciacquone. È il tipo di giocatore che pianifica meticolosamente nel dettaglio ogni sua mossa, e finisce con fare i conti o con l’alea del gioco o con la sua sfiga cronica. Infatti il gioco conosce bene questo tipo di giocatore, e non permetterebbe mai a uno scacchista serio di vincere, quando l’atmosfera è tutta birra e patatine. Ciò porta questo utente ad elaborare piani complicatissimi che si riducono in una perculata continua da parte dei giocatori quando questi vanno a monte. Una specie di Willy il Coyote contemporaneo. Da compatire.
4. Il Leader
Il Leader è la versione avanzata del pianificatore, solo leggermente più subdolo. Con la scusa che “lui è quello che conosce meglio il gioco” tenderà a manipolare le fragili menti dei novelli giocatori. Egli infatti non solo pianifica le sue mosse, ma lo fa anche con quelle degli altri. Da solo. Ciò lo porta a giocare. Da solo. Il Leader coordina le mosse degli altri giocatori e spiega loro cosa devono fare, quando lo devono fare e come lo devono fare. Cosa niente male se siamo alla prima partita, ma se alla decima continui ancora a fracassare le bolas e a fare tutto da solo, fatti un solitario. Da ascoltare alla prima partita, da ignorare già dalla terza.
3. Il pasticcione
Questo tipo di giocatore è un Jolly. Cioè nel senso che fa schifo a qualsiasi gioco giochiate. Ma non relativamente al gioco, è proprio la sua presenza al tavolo ad essere fastidiosa. Ha una birra? La rovescerà. Ha le patatine? Ungerà tutto. Toccherà una miniatura? La romperà. Il pasticcione non sa tenere le mani al suo posto. Incomincerà a toccare e ungere tutto ciò che incontrerà sul suo cammino. Romperà le palle durante il setup, sposterà cose che non andavano spostate, insomma è una rottura garantita. Non solo da tenere alla larga. Ma, se è recidivo, da bandire.
2. Il rosicone
Strategici, tiri di dadi… non importa cosa stia accadendo, per il rosicone non sarà mai colpa sua. Potrete giocare anche ad un titolo in cui il fattore C sia pari a 0, egli comunque vi dirà “maledetto dado! Maledette carte! Maledetti tutti voi!” – questo tipo di persona lancia anatemi neanche fosse il Re dei Gitani. Dopo una partita con lui sentirete nelle orecchie echeggiare per ore le sue imprecazioni e la sua frustrazione. Nonostante ciò, tutto sommato è innocuo. A tratti magari anche divertente. Se non vi disturba sentirvi maledire…
1. L’indifferente
A questo giocatore non frega proprio niente di a cosa voi scegliate per la partitina serale. In genere sta lì per riempire il posto al tavolo, giusto perché non c’era niente di meglio da fare. Spesso alcuni novizi iniziano così per poi appassionarsi, mentre (spesso) un indifferente rimane un indifferente. Un mercenario, una spada al soldo che sta lì a muovere pedine, ignaro egli stesso di cosa stia facendo. Le sue affermazioni saranno “mah, penso che lancerò un’altra freccia”, lancerà magari i dadi in maniera distratta, con sguardo addormentato, non infondendoli di energia ludica – e guarda caso… sempre successi! A volte è vero che bisogna ignorare le cose per farle funzionare. Non fa del male a nessuno e i novizi sono sempre ben accetti. Un “signore del tavolo” capace potrebbe trasformare un indifferente in un buon giocatore, se riuscisse a capire i suoi gusti.
E voi Illyoners? Quanti di questi personaggi da tavolo avete incontrato?
– Andrea Fabiano –