Siete dei retro videogiocatori e, un po’ come i titoli che tanto apprezzate, vi sentite dimenticati dal mondo. Siete ormai nello scatolone degli oggetti da portar via, in questa dimensione dove giocare è diventata una cosa di tutti, anche dei più insospettabili, e dove questo, che un tempo era solo un hobby, ormai ha trovato greggi di pecore pronte a fare tutto il contrario di tutto “perché va di moda”. I retro-gamers, però, non sono così: seguono la loro unica fede, e quello che per i tanti ormai è disprezzato e considerato old, per loro è fonte vitale. Una nicchia silenziosa, che conosciamo appena, ma che spesso si tende a criticare.
Pensiamo per assurdo: e se il futuro fosse nelle mani di questa piccola nicchia e non avessimo altre alternative se non farci salvare da loro? Vi fidereste? Si verrebbe a creare una situazione drammaticamente scoppiettante, quindi, e che ci metterebbe un po’ tutti in ansia. Cosa? Fidarci di uno che non ha mai giocato a Dark Souls? Come potrebbe (sempre per assurdo) salvarci la vita lui, che non ha mai affrontato un gioco tanto difficile e come unico boss conosce solo personaggi quali Donkey Kong… roba superata da anni ormai! È risaputo che chi pratica l’arte del videogame, se si dovesse trovare nelle situazioni di pericolo, saprebbe sicuramente gestirsi meglio di chi spende i neuroni in maniera diversa, per esempio facendoli ballare in discoteca. Ma davvero un retrogamer che magari ha speso la sua gioventù a giocare solamente a Pac-Man o ad altri prodotti simili che hanno marcato gli anni ’80, a differenza di un videogiocatore attuale (più esperto abituato a reagire in giochi realistici, con grafiche verosimili per esempio), potrebbe essere il salvatore in una situazione catastrofica, come che so, un’invasione aliena come nei film di fantascienza? Beh, considerando quanto i vecchi titoli siano considerati più difficili di quelli odierni, affiderei volentieri la mia vita ad un retrogamer, uno di quelli che passava le estati a salvare Peach dalle grinfie di Bowser (sì, sto parlando di Super Mario Bros., e sto pensando anche a livelli difficili come quelli di Donkey Kong), anzi, non mi aspetterei certo di essere salvata dai giocatori di Minecraft, poiché scoprendo che il nostro mondo non è cubettoso (per fortuna) non saprebbero davvero come sopravvivere senza un piccone in mano: probabilmente dopo aver avuto la certezza che il mondo reale non è fatto a cubi e che i picconi nella realtà sono tridimensionali, sverrebbero a terra e comincerebbero ad avere le convulsioni. E i giocatori di altri recenti giochi (tanto per citarne uno: Assassin’s Creed) scapperebbero arrampicandosi di muro in muro o saltando di tetto in tetto, aspettando che tutto sia finito, per poi andare dallo psicanalista e ripetere in maniera compulsiva, probabilmente frastornati dallo shock di aver visto un alieno: “nulla è reale, tutto è lecito”…
Forse sono di parte, in fondo i retrogame mi sono sempre piaciuti e ho profonda stima per i videogiocatori old-style, tanto da farmi salvare da loro. Già immagino: una razza aliena prende erroneamente le immagini dei videogiochi per delle dichiarazioni di guerra, così sfrutta le stesse immagini per attaccare la Terra. E chi sarà chiamato per risolvere la situazione, se non i Ghostbusters? No, scherzavo, non chiamerei mai gli acchiappafantasmi , o meglio LE acchiappafantasmi , ma mi affiderei a dei vecchi giocatore, che grazie alla loro pazienza e al loro ingegno, conoscendo il tipo di nemico, potrebbero riuscir a tenere testa ai pixel impazziti.
Questa introduzione è stata d’obbligo prima di parlare un po’ di un film il cui trailer è uscito qualche giorno fa, e che ha infervorato gli animi dei tanti videogiocatori che si sono ritrovati a guardarlo: finalmente qualcuno ha pensato a loro! Sto parlando di PIXELS, il nuovo film di Chris Columbus che uscirà nelle sale italiane il 29 luglio. Una trama semplice e simpatica che, tratta dal cortometraggio del 2010 di Patrick Jean nel quale si vedeva una New York invasa da personaggi dei videogiochi classici come Pac-Man, Space Invaders, Tetris in formato gigante, sicuramente ci assicurerà grosse risate.
Siamo nel 1982 e la NASA, ai fini di riuscire a contattare forme aliene, manda nello spazio una capsula contente delle immagini e dei filmati appartenente alla cultura terrestre. Difficile interpretare un linguaggio che è sconosciuto, e quindi gli alieni, una volta entrati in possesso della capsula, dopo aver visto il contenuto travisano totalmente il pacifico messaggio e, vedendo Pac-Man che mangia i fantasmini, pensano ad una dichiarazione di guerra. Forme di vita aliene intelligenti quindi, tanto da accostare la figura del mangiapillole giallo a quella della Terra, e loro stessi a quella dei fantasmi, e astuti a tal punto da attaccare per primi il nostro pianeta con armi di distruzione di massa gigantesche e modellate sui personaggi dei videogiochi.
L’umanità si ritrova Pac-Man, Donkey Kong, Centipede ad altri a seminare il panico, ed ecco che in una situazione del genere i giocatori moderni che prima abbiamo citato non possono fare nulla. È tempo, quindi, di passare ai retro, a quelli che conoscono Donkey Kong meglio delle proprie tasche, ed ecco che il presidente degli Stati Uniti chiama all’azione i PixelBusters! In realtà questo nomignolo l’ho voluto dare io, ma più o meno parliamo della stessa cosa: viene chiamato, infatti, un ex campione di videogiochi arcade, Sam Brenner (interpretato da Adam Sandler), amico di infanzia del presidente (che c’è di strano, il presidente di uno dei Paesi più potenti al mondo non può essere nerd e avere amici nerd? O deve giocare a Risiko, andando a conquistare il mondo?), che costituirà una squadra di retrogamer per riuscire a salvare la terra dall’invasione dei nerd-alieni!
Una commedia fantascientifica sui videogiochi come non ne abbiamo mai viste prima sul grande schermo. Avevamo gongolato con un altro lungometraggio (di animazione però) nel 2012, Ralph Spaccatutto, dove citazioni su citazioni si facevano spazio nell’avventura di Felix Aggiustatutto, Ralph e Vanellope, riportando alla mente capolavori come Metal Gear (è bastato una scatola con il punto interrogativo e l’allarme per farci scendere la lacrima) e tanti altri, ed effettivamente un simpatico film dove i nemici virtuali diventano reali ci voleva proprio!
Prima di concludere, conosciamo Chris Columbus come regista: sono suoi i primi due Harry Potter, per chi è sempre stato appassionato del maghetto occhialuto, ma anche gli storici “Mamma ho perso l’aereo” e “Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre”, che hanno segnato un po’ tutti coloro che sono nati degli anni ‘90, fino ad arrivare al suo ultimo lavoro, “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo” e speriamo faccia un buon lavoro qui, così come per il protagonista Adam Sandler, che da famoso agente di Hollywood, sposato e con tre figli (in “Un weekend da bamboccioni”), diventerà un “pixelbuster”, e confidiamo che ci farà fare, come nelle altre commedie di cui è stato protagonista, tante belle risate! Appuntamento quindi al 29 luglio per goderci insieme questo simpatico film e per commentarlo insieme!
– Alessia Bellettini –