“Dai raga, ho pronta un’avventura per voi!”
Tutti felici! Urla di gioia, lacrime di felicità, la gente si abbraccia e qualcuno si strappa i capelli per l’emozione. Cari amici isolani, non neghiamolo, è questo quello che succede quando il Dungeon Master pronuncia la suddetta frase. Finalmente un’altra opportunità per scendere in campo con il proprio equip e le tanto studiate skills, risse in taverna, flirtaggi con le contadine, combattimenti, uccisioni, misteri, ancora combattimenti, maghi malvagi e cattivoni con la mania di conquistare il mondo. E poi ci sono i combattimenti! La frenesia vi pervade l’animo, riuscite già a sentire il brivido della battaglia, intravedete la soluzione ai piccoli enigmi della vita – tipo come aprire un barattolo sotto vuoto – ed ogni canzone per voi diventa epica. Insomma entrate in modalità Dungeons & Dragons, pronti a partire. Ed in voi nasce una voglia, una di quelle che neanche Bilbo Baggins dopo la proposta del buon Gandalf.
Poi il Master aggiunge: “Si, ma stavolta voglio dei pg nuovi“
Avete presente tutto quello da me medesimo appena descritto? Ecco, tutto quello vi cade, ma cosa dico cade, vi precipita addosso, e non so voi, ma un barattolo sotto vuoto in testa fa male. La vostra testa ronza di pensieri e indecisioni, insomma siete dei giocatori navigati, avete provato tutto e fare un pg nuovo significa ripetersi, e un giocatore che si rispetti non si ripete. Mai! Ma in voi è rimasta una traccia della Dungeons & Dragons mode, quindi decidete di accettare la sfida, tanto non avevate scelta; o questo o niente avventura, ed un giocatore che si rispetti non lascia mai sfuggire una nuova avventura. Mai!
Vi sedete, quindi,alla vostra bella scrivania, mettete su della musica epica – che fa sempre bene quando c’è bisogno di concentrarsi per creare un personaggio – aprite il vostro manuale e cominciate a riflettere. Facile, l’avete fatto centinaia di volte. La prima cosa da fare dopo il tiro di dadi per le caratteristiche (rigorosamente da fare al cospetto del Master altrimenti poi dice anche che avete imbrogliato e ce l’avrà con voi per tutta la durata dell’avventura) è scegliere la razza. Sta scritto anche nel manuale, quindi si procede. Come non detto. Mentre scorrete i vostri confusi occhi, che inevitabilmente diventano ancora più confusi, vi rendete conto che la sfida potrebbe essere al di fuori della vostra portata: questo è troppo banale, quello l’ho fatto già tre volte, quell’altro non ho voglia. Vi sentite persi, soli e abbandonati. Volete creare un pg che lasci il segno, che sia figo, potente o abile, in base alle vostre esigenze ovviamente. La situazione potrebbe durare ore, mesi, anni, ma voi non mollate perché un giocatore che si rispetti non molla. Mai!
Così dopo riflessioni, prove e scelte sbagliate decidete finalmente la razza che vi rappresenterà in game. Ma un nuovo ostacolo vi si para davanti: la scelta della classe. E qui chi più ne ha, più ne metta. Una classe deve essere scelta anche in base al background del pg stesso. Non si può creare un personaggio cresciuto in una chiesa e devoto alla pace che decapita qualsiasi persona gli si pari davanti, per intenderci. Ma, come detto in precedenza, voi siete giocatori esperti e navigati, e non vi fate abbattere da queste bazzecole. Avete affrontato demoni, beholder, draghi e perfino i bulli delle elementari, un ostacolo del genere non è nulla in confronto alle vostre avventure passate. E infatti riuscite a superarlo abilmente. Complimenti! Ora avete il vostro pg di base. Agli occhi degli altri potrà sembrare banale, non originale, con un background scarso e privo di contenuti. Lasciatevelo dire amici isolani, non è così. Questo è quello che volevate, questo è quello che vi meritate, dopo aver prodotto sudore, consumato i vostri pensieri, e dato fondo alle vostre più profonde idee. Da questo punto in poi è tutto più semplice. La scelta dei talenti – da selezionare accuratamente, mi raccomando – è un sentiero semplice ma insidioso se non si sta attenti. Un talento può fare la differenza tra la vita e la morte in un combattimento, quindi bisogna pensarci bene. Importante è anche la scelta dell’equipaggiamento, delle armi e degli oggetti (riguardo a quest’ultimi spesso dipende dal Master). Bisogna scegliere un’armatura che sappia proteggerci a dovere, o un’arma che lasci il segno…nella testa del nemico.
Ecco, ora siete pronti. Guardate la vostra scheda, la contemplate come si fa con un’opera d’arte, perché d’altronde la maestosità è la stessa, e vi sentite fieri di voi, di aver superato ancora una volta le insidie che questo magnifico gioco di ruolo presenta, e non avete neanche iniziato. Ma in cuor vostro sapete che, ancora una volta, sarà epico! Dopotutto siete dei giocatori di tutto rispetto.
E voi? Siete anche voi alle prese con questi drammatici problemi? Commentate e rendeteci partecipe delle vostre travagliate scelte.
– Gaetano Sgariglia –