Adesso basta!! Di giovani disadattati che fracassano le palle durante piacevoli partite da tavolo ce ne sono troppi e di tanti tipi. Questa piaga umana va fermata, per poter tornare a giuocare nelle campagne in fiore, felici, con l’intento di distruggere imperi, far perdere punti vita, avanzare in punti vittoria e potersi fare una bella scopata sul tavolo tra carte piegate e plance di alta qualità.
I rosicchiatori della gioia del boardgame sono tanti, e ognuno di loro andrebbe punito nei modi più atroci. Tutti voi conoscete uno o più degli appartenenti alle categorie qui sotto elencate, e vi prego sin d’ora di suggerirci con i vostri commenti altri soggetti che sono oggetto di fastidio durante una piacevole giocata da tavolo.
La top ten non è organizzata in un ordine di importanza, ma è più una selezione dei migliori 10 tra i peggiori giocatori da tavolo.
1 – Il lurido
Mani impastate di sudore che si incollano alle carte e alle plance del gioco. L’innocente proprietario dello stesso, dimentico del lerciume dell’essere umano, che non ha preventivamente acquistato le bustine protettive soffre, soffre, ad ogni pescaggio, giocata e ditata. Il lurido ha le mani sporche di olio e sale, anche se patatine non ce sono. La sua plancia, i suoi dadi e le sue pedine sono oliosi, oliati ed extra-vergine.
Come sconfiggerlo: Prima di giocare obbligare tutti a lavarsi la mani, motivando l’eccessivo amore per il gioco in questione. Olio e sale spunteranno ancora tra le sue unghie, ma almeno il primo turno di gioco sarà qualcosa di decente.
2 – Il rompicose
“Oh, questa carta non riesco proprio a prenderla dal tavolo. Meglio tirarla fino al bordo del tavolo per riuscire a pescarla o grattare con le unghie negli angoli così che il cartoncino si raggrinzi facilitandomi il pescaggio?”. Questo il pensiero di quel maledetto del rompicose. Questo pezzo di merda trascorre tutta la serata con in mano la sua pedina finché ad un tratto vi interrompe con una faccia da suino inebetito dicendo: “Si è staccato il braccio“.
Maremoti e maledizioni giungano su di lui e sulla sua stirpe.
Come sconfiggerlo: Seguirlo passo passo togliendogli le cose di mano, e sostenendo, come sopra, che il gioco è qualcosa a cui tenete molto, e chiedendo con educazione di avere cura per i suoi componenti. Appena ciò non avverrà accendete il motosega e tranciategli un femore.
3 – Il consigliere
“Guarda, so che giochiamo contro, ma lo dico per te, secondo me dovresti fare così, così e così.”. Questa la sua frase preferita, questa la sua occupazione. Consigliare tutti, amici ed avversari, vivere le vite e i turni degli altri. La sua saccenza scala ogni montagna, è più forte di lui, non si controlla, ogni turno va giocato al meglio, altrimenti vive male, quella merda che non è altro.
Come sconfiggerlo: Non appena sta per sfornare uno dei suoi consigli guardatelo negli occhi recitando: “Ma ti fai due quintali di olifanti di cazzi tuoi?”. Accompagnate queste parole da gesti con le mani o con armi contundenti. Aiuteranno.
4 – Quello che non gli frega un cazzo
Vi serve una persona per poter giocare, ma amici players non ce ne sono. Così costringete cugine, fratelli e mamme a giocare. Evviva, avete raggiunto il numero richiesto. Evviva, state per giocare una partita di merda. Scocciati, sbuffanti ed impegnati ad osservare inutili dettagli di pedine e plance. Questi saranno i giocatori forzatamente buttati dentro il gioco. Vi chiederanno continuamente quando finisce, e si interesseranno a cose futili come sfumature del tabellone o dettagli del muro alle vostre spalle.
Come sconfiggerli: Impossibile. L’unica ricetta è :non fate mai giocare qualcuno che non vuole giocare.
5 – Il complottista
“Ma chi le ha mischiate queste carte?” “Ma siete sicuri che la regola è così?” “Avevamo detto che il risultato del dado a terra non valeva!”. Queste le frasi più innocenti di quel sadico del complottista, un uomo che cerca di trovare dietro il successo in gioco degli avversari motivazioni segrete, regole non rispettate, brogli, passaggi di carte sotto il tavolo e altri movimenti complottisti che vuole svelare, in nome della giustezza divina.
Come sconfiggerlo: Giocare un’intera partita imbrogliando e dicendogli che si è svelato un vecchio segreto su sua madre, era una meretrice.
6 – Quello che gioca in piedi
La tensione sale, ci si avvicina all’ultimo turno. Le prossime mosse sono importanti e vanno osservate con cura. Ma un’ombra si erge in contrasto con la luce del lampadario. È quello che gioca in piedi. Si alza, vi si appioppa col pacco sulla spalla, guarda cosa fate, cercando di ottenere maggiori informazioni da un’altezza superiore, manco fosse una fottuta aquila mossa da un metamorfo. “Perfavore siediti”, gli dite. E lui: “No, sto bene cosi grazie”. Minuti, mezzore, ore, in piedi, dritto ed ansiogeno, come la morte, che osserva e attende il momento.
Come sconfiggerlo: Fingete che quell’ascia sul tavolo l’avete presa per fare ambientazione col gioco. Quando vi dirà: “Ma questo è un gioco fantascientifico, cosa c’entrano le asce?”, ignoratelo, e tagliati le gambe. Rimettetelo sulla sedia infilategli una pedina in bocca. Le gambe buttatele nell’organico.
7 – L’urlatore
“Ho vintooooo!!!”, “Maledettoooo, stavo per vincere!!!!!”. È lui, l’urlatore. Infinite le raccomandazioni, la mano accompagnata alle parole che invitano al silenzio, alla calma. Si acquieta per due minuti, sussurra due parole, ne dice altre due, ne urla subito dieci. Impossibile da portare in casa con i genitori nell’altra stanza, dimenticate con lui giocate di mezzanotte, e sopratutto addio a party games, finché ci sono giochi in cui deve pensare è ancora sopportabile, ma se deve mimare, cantare, o interpretare un personaggio è proprio la fine.
Come sconfiggerlo: Pagate 10 euro ad un 15enne di una baby gang e fatelo accomodare accanto al vostro urlatore. Appena questi urla il vostro ragazzino saprà che il calcio della sua pistola dovrà spaccare un dente, poi un altro, un altro, ed un altro ancora.
8 – Il superficiale
“We, aspetta ma non è più il tuo turno!”, “E vabbè dai è uguale, l’avrei comunque fatto”. Cosa??? La furia di ogni regolamento, il distruttore delle meccaniche di ogni gioco è proprio lui, il superficiale, quello che gioca nei turni degli altri, che non guarda il regolamento, ma “va a senso”, che giustifica cose e logiche non scritte, solo perché il suo buon senso di merdaiolo glielo suggerisce.
Come sconfiggerlo: Non appena pesca, gioca o pronuncia verbo quando non è il suo turno o non spetta a lui donategli una foto di Jaime Lannister. Se continua a farlo cacciate il coltellaccio e mozzategli una mano dicendogli: “Ti avevamo dato un segnale, ma non l’hai colto. Sei stato davvero “superficiale”.”
9 – Quello che gioca male perché sta per perdere
In alcuni boardgame l’equilibrio è dato da un modo di giocare virtuoso o quantomeno legato alla logica del gioco. Quando qualcuno cambia questo tipo di approccio, crolla tutto l’apparato, trasformando una partita in qualcosa simile a passeggiare nudi in una fortesta fatta di merda. E qui cresce lui, quello che gioca male perché sta per perdere, portando disequilibrio nel gioco. La sua è una velenosa vendetta, che lo rende una vittima carnefice, e che gli permette di beffarsi di voi che cercate ancora di rispettare l’andamento del gioco e far punti nel modo giusto.
Come sconfiggerlo: organizzate una partita su di una rupe. Chi perde rotolerà giù per migliaia di Km. Nessuno giocherà male e il regolamento verrà trattato come un testo sacro.
10 – Quello che voleva giocare ad un altro gioco
La maggioranza ha votato per un titolo, ma lui ci è rimasto troppo male. Avrebbe voluto giocare ad un altro gioco. E così soffre, silente, facendosi scappare parallelismi, e cose che non sarebbero successe, in quel gioco dei suoi sogni che autunna nella libreria. “Però, sai che bello se questa situazione la giocavamo in quello, eh? Eh? Eh?”. La sua sofferenza silente si espande su tutto il tavolo invadendovi di un fastidioso lamento, che può essere fermato solo col sangue.
Come sconfiggerlo: Collegate un dispositivo esplosivo tra quel gioco e i suoi testicoli, non desidererà neanche guardarlo da lontano.
Quanta brutta gente popola i nostri tavoli da gioco! Ho elencate dieci categorie ma ce ne sono davvero tanti, e voi? Riconoscete qualcuno dei vostri amici in queste? Ne avete altre da suggerire?
Buon gioco a tutti, e tenete duro, prima o poi si estingueranno.
– Luca Scelza –